Mal di gola è un’espressione con la quale ci si riferisce comunemente alla faringite, una comunissima patologia infiammatoria a decorso acuto o cronico che colpisce l’orofaringe (una porzione della faringe).
Il mal di gola è generalmente associato a difficoltà nella deglutizione e, in alcuni casi, a tosse e secrezioni catarrali.
Il mal di gola è un problema che si riscontra più frequentemente nella stagione invernale e all’inizio di quella primaverile.
Mal di gola: i fattori di rischio
Tutte le persone possono accusare mal di gola, ma vi sono alcuni fattori di rischio che rendono più esposti alcuni soggetti piuttosto che altri. Vediamo i principali.
Bassa resistenza immunitaria – Quando le difese immunitarie sono più basse, aumentano in generale i rischi di infezione, fra cui anche quello di faringite. Le cause di una riduzione di tali difese possono essere le più svariate (patologie sistemiche, sindrome da immuno-deficienza, trattamenti con farmaci immunosoppressori ecc.).
Esposizione ad agenti irritanti – Una prolungata esposizione ad agenti irritanti predispone a irritazioni della gola e conseguente dolore locale.
Età pediatrica – L’età pediatrica rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza del mal di gola; la fascia maggiormente interessata è quella che va dai 4 ai 7 anni. Sebbene la maggior parte dei mal di gola sia di origine virale (di norma sono coinvolti gli adenovirus), i bambini hanno una maggior inclinazione a sviluppare faringiti batteriche da Streptococco beta-emolitico gruppo A.
Fumo – I fumatori sono maggiormente esposti al mal di gola rispetto a coloro ai non fumatori (uno dei tanti motivi per cui vale la pena smettere di fumare); il fumo di sigaretta (ma anche quello di sigaro o di pipa) contiene infatti varie sostanze che irritano il rivestimento della gola esponendo a un maggior rischio di laringite e faringite. Agli stessi rischi, seppure in maniera minore, sono esposti anche quei non fumatori che sono lungamente esposti al fumo passivo.
Sinusite cronica – Chi è affetto da sinusite cronica è maggiormente esposto di altri a mal di gola.
Scolo retronasale – Coloro che soffrono di scolo retronasale (un fastidioso disturbo caratterizzato dalla discesa di muco lungo la parte posteriore del naso verso la gola legato a un’eccessiva produzione del muco stesso) sono spesso colpiti da problemi quali mal di gola e raucedine.
Altri fattori predisponenti il mal di gola sono il lavorare in ambienti chiusi e affollati, le scarse condizioni igieniche e le allergie stagionali o quelle a particolari sostanze.
Faringite acuta – Cause
Spesso il mal di gola è legato a un processo infiammatorio di tipo acuto.
Gli agenti virali e batterici coinvolti nell’insorgere della faringite possono essere di diverso tipo; per quanto riguarda le faringiti di origine virale, i patogeni più comunemente coinvolti sono gli adenovirus (tipo 1, 2, 3 e 5); meno frequentemente il mal di gola è legato a enterovirus, virus influenzali e parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale umano e virus di Epstein-Barr. Raramente la responsabilità va ricercata nei coronavirus e nei rhinovirus.
Per quanto concerne i batteri, invece, l’agente patogeno comunemente responsabile di mal di gola è lo streptococco beta-emolitico di gruppo A; meno frequenti le faringiti dovute a Chlamydophila pneumoniae, streptococchi beta-emolitici di gruppo C e gruppo G e Mycoplasma pneumoniae; rare le faringiti causate da Neisseria gonorrhoeae e Neisseria meningitis e ancor meno frequenti quelle provocate da Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis e Staphylococcus aureus.
Faringite acuta – Sintomi
Nella faringite acuta i sintomi caratteristici sono oltre al mal di gola, l’otalgia, l’infiammazione a livello dei linfonodi cervicali, l’aumento della temperatura corporea, la difficoltà nella deglutizione, l’arrossamento locale, la congestione della mucosa faringea e talvolta l’ingrossamento delle tonsille.
La sintomatologia compare fin dai primi momenti, inizialmente si avverte una sensazione di fastidio che poi è seguita, entro breve tempo, dagli altri sintomi sopra descritti.
Per quanto riguarda gli aspetti diagnostici e la terapia si vedano i paragrafi corrispondenti; qui ci limitiamo a ricordare che nel caso in cui la terapia messa in atto per la risoluzione della faringite acuta non sortisca i suoi effetti, c’è il rischio che vi possa essere un’evoluzione verso la forma cronica.
Faringite cronica – Sintomi
Le faringiti croniche sono una delle patologie più comuni della faringe e molto spesso sono correlate malattie che interessano altri organi o apparati; il mal di gola cronico è quindi spesso un problema secondario ad altri fattori i più comuni dei quali sono i seguenti:
- patologie del naso e dei seni paranasali
- patologie del rinofaringe e dell’orofaringe (adenoidite e tonsillite cronica)
- reflusso gastroesofageo
- patologie sistemiche
- fattori climatico-ambientali.
Patologie del naso e dei seni paranasali – La faringite cronica, spesso presente in soggetti affetti da rinite e rino-sinusite, è dovuta alla discesa continua nella faringe di muco nasale infetto. In altri casi è invece legata a ostruzione respiratoria nasale causata da ipertrofia dei turbinati, polipi, deviazioni del setto nasale e allergie; sono tutti processi nei quali vengono a instaurarsi condizioni che sono pressoché analoghe a quelle che danno il via infiammazioni croniche aspecifiche che interessano le vie aeree e il mal di gola è una delle conseguenze di tali condizioni.
Adenoiditi e tonsillite cronica – Il mal di gola è uno dei sintomi più caratteristici di adenoidite e tonsillite.
Reflusso gastroesofageo – Chi soffre di reflusso gastroesofageo (che può essere legato alla presenza di ernia iatale, esofagite, gastrite o ulcera gastrica) è spesso affetto da mal di gola. Il problema è essenzialmente legato presenza di succhi gastrici che refluiscono dallo stomaco e finiscono alla lunga per danneggiare il rivestimento mucoso di esofago, faringe e laringe e ciò è causa, fra le altre cose, di faringite.
Molti casi di mal di gola cronico apparentemente inspiegabili sono spesso legati a reflusso gastroesofageo asintomatico. Chi soffre di mal di gola da reflusso gastroesofageo accusa spesso anche altri sintomi quali tosse non produttiva, laringospasmo, disfonia, sensazione di corpo estraneo in gola, difficoltà nel deglutire ecc.
Patologie sistemiche – Faringiti croniche secondarie a patologie sistemiche (epatiche, renali, gastrointestinali ecc.) sono più frequenti di quanto non si sia portati a credere.
Fattori climatico-ambientali – Sono di diversi i fattori climatico-ambientali che possono dar origine a mal di gola cronico (tabagismo, abuso di sostanze alcoliche e superalcoliche, ambienti di lavoro malsani, surriscaldati o eccessivamente freddi ecc.).
Faringite cronica – Decorso
Si è soliti distinguere il decorso della faringite cronica in tre fasi evolutive:
- fase catarrale
- fase ipertrofica
- fase atrofica.
Nella fase catarrale, la faringite è caratterizzata dalla presenza di una moderata congestione della mucosa e da un lieve ingrossamento delle ghiandole che producono il muco; nella fase ipertrofica invece la mucosa appare meno congestionata, ma si ha una maggiore ipertrofia a livello ghiandolare; la fase atrofica invece ha quale caratteristica principale un’atrofia che interessa sia tutte le componenti della mucosa sia la parte muscolare. Le mucose appaiono assottigliate, secche, color rosa pallido (molto raramente di colore rosso); sporadicamente si possono riscontrare secrezioni catarrali e comunque mai abbondanti. Si rileva inoltre una diminuzione della sensibilità locale.
Faringite cronica – Cura
Nella faringite cronica oltre al dolore locale si riscontrano generalmente abbassamento della voce, febbre lieve, ma persistente, frequente necessità sia di deglutire che di raschiare la gola.
A differenza di quanto accade nelle forme acute, inizialmente, la forma cronica può essere inizialmente priva di sintomi; in seguito il soggetto avverte sempre più frequentemente la necessità di raschiare la gola e spesso tossisce; ciò accade soprattutto nelle ore mattutine a causa del muco che si è depositato durante il corso della notte.
Il trattamento delle faringiti croniche è legato essenzialmente alla rimozione delle cause sottostanti. Nel caso delle faringiti da reflusso gastroesofageo, per esempio, si interviene con l’assunzione di preparati farmacologici che inibiscono la secrezione acida dello stomaco (omeprazolo, pantoprazolo ecc.) e di farmaci in grado di tamponare l’acidità esofago-gastrica.

Mal di gola è un’espressione con la quale ci si riferisce comunemente alla faringite, una comunissima patologia infiammatoria a decorso acuto o cronico che colpisce l’orofaringe (una porzione della faringe).
Mal di gola – Diagnosi
Generalmente, in caso di faringite, si nota sia sulla mucosa faringea che sulla superficie delle tonsille una formazione di essudato; si hanno inoltre dolenzia e ingrossamento dei linfonodi del collo e della mascella.
La certezza assoluta della diagnosi si ha però con l’esecuzione del cosiddetto tampone faringeo, un esame diagnostico che ha lo scopo di individuare l’eventuale presenza di microorganismi nell’essudato.
L’esecuzione del tampone faringeo è alquanto rapida e indolore (in qualcuno può però scatenare conati di vomito); l’esame si effettua inserendo nella gola del soggetto una specie di cotton-fioc che viene strofinato sia sulle tonsille che sulla mucosa faringea.
La procedura consente, dopo le opportune verifiche di laboratorio, di stabilire quale sia il microorganismo responsabile del mal di gola e conseguentemente scegliere la modalità terapeutica (non ha senso assumere antibiotici se il tampone rivela che la faringite ha origini virali anziché batteriche).
Cura
Nel caso di faringiti acute, una volta stabilita la causa (batterica o virale) del mal di gola si può procedere con la cura.
Come accennato nelle parti iniziali dell’articolo, uno dei batteri più spesso coinvolti negli episodi di faringite è lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A; è opportuno procedere prontamente e in modo adeguato dal momento che si possono avere complicanze anche serie (reumatismo articolare, glomerulonefrite ecc.).
Generalmente nelle forme batteriche, alla terapia antibiotica (penicillina oppure amoxicillina, eritromicina o cefalosporine) si associa una cura sintomatica; per alleviare il dolore, per esempio, si può ricorrere a FANS quali il diclofenac o l’ibuprofene o ad analgesici quali il paracetamolo.
Si ricorda che non va somministrata aspirina a coloro che non hanno ancora superato i 16 anni di età (il rischio è quello di contrarre la sindrome di Reye, una patologia molto rara, ma che può avere esito fatale; per la cronaca: nel Regno Unito, gli unici due casi per cui è indicato l’uso dell’aspirina nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni sono la sindrome di Kawasaki e la prevenzione delle embolie).
Se la faringite ha origini virali (il caso più frequente), il quadro patologico tende a regredire nel giro di pochi giorni e la terapia da seguire è soltanto quella sintomatica che è stata citata in precedenza.
A livello preventivo è sicuramente utile evitare lo stretto contatto con le persone malate evitando anche l’eventuale condivisione di posate, bicchieri, tovaglioli, asciugamani ecc.
Importante anche il vestirsi in modo adeguato alla stagione coprendo la gola quando fuori fa particolarmente freddo. È fondamentale poi non fumare e, nei limiti del possibile, evitare l’esposizione al fumo passivo.
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