La lussazione della spalla è una delle tipologie di lussazione che si riscontrano con maggiore frequenza; si verifica allorquando la testa dell’omero viene a perdere contatto con la cavità glenoidea, il punto in cui si articola con la scapola. È un evento decisamente più comune nei soggetti di sesso maschile (rapporto 9:1) e nei giovani rispetto agli anziani.
In ambito sportivo, la lussazione della spalla si verifica più frequentemente negli sport cosiddetti “di contatto” come, per esempio, il baseball, il basket, l’hockey, la lotta e il rugby; un’altra disciplina sportiva in cui tale evento non è infrequente è lo sci.
Lussazione della spalla – Cause
Le cause alla base di una lussazione della spalla sono abbastanza numerose; una delle più frequenti è la caduta in appoggio su braccio extraruotato (l’extrarotazione del braccio quando si cade è un meccanismo istintivo di difesa; si tende in fatti a ruotare esternamente il braccio allo scopo di creare un punto di appoggio per proteggere il corpo dagli effetti della caduta.
Un altro evento che può determinare la lussazione della spalla è un trauma di notevole intensità su braccio intraruotato e addotto.
Anche un violento scontro, con collisione della spalla contro un avversario di gioco o contro un qualsivoglia ostacolo, può determinare la lussazione; lo stesso può dirsi di una caduta sul versante laterale della spalla.
In ambito sportivo, questo sportivo di infortunio può essere dovuto a un movimento brusco del braccio sopra la testa (i classici esempi sono quello del movimento compiuto dal lanciatore di una squadra di baseball e quello effettuato da un giavellottista al momento del lancio dello strumento).
Anche un’iperlassità congenita o acquisita può portare alla lussazione; nel primo caso si tratta di una naturale predisposizione all’instabilità dell’articolazione, mentre nel secondo caso il problema è relativo a una precedente lussazione.
Lussazione della spalla – Tipologie
Si possono distinguere due tipologie di lussazione della spalla:
- lussazione scapolo-omerale
- lussazione acromion-claveare.
Nei paragrafi successivi ne illustriamo le caratteristiche principali e le modalità di trattamento.
Lussazione scapolo-omerale
La lussazione scapolo-omerale rappresenta circa la metà di tutte le lussazioni. La testa dell’omero può lussarsi in varie direzioni ovvero anteriormente, posteriormente o superiormente alla glenoide; si parla quindi rispettivamente di lussazione scapolo-omerale anteriore, posteriore e di luxatio erecta.

In ambito sportivo, la lussazione della spalla si verifica più frequentemente negli sport cosiddetti “di contatto” come, per esempio, il baseball, il basket, l’hockey, la lotta e il rugby.
Lussazione della spalla – Sintomi e segni
La lussazione scapolo-omerale anteriore è senza ombra di dubbio quella che si presenta con più frequenza e si verifica da una caduta con il braccio in abduzione ed extrarotazione.
La sintomatologia è caratterizzata da un fortissimo dolore e da deficit funzionale pressoché totale; tipicamente il braccio è pendente lungo il tronco, extraruotato; la palpazione della spalla mette in evidenza la perdita della sua caratteristica rotondità e rende possibile la localizzazione della testa dell’omero lussato. La cavità glenoidea risulta vuota.
Diagnosi e complicanze
È opportuno un esame della sensibilità della cute del moncone laterale della spalla per evidenziare eventuali lesioni del nervo circonflesso.
Oltre all’esame obiettivo si rende necessario un esame radiografico che oltre a evidenziare la lussazione avrà il compito di documentare l’eventuale presenza di fratture associate.
La frattura della testa dell’omero e la lesione del nervo circonflesso (che ha come conseguenza la paralisi del muscolo deltoide) non sono le sole complicanze che possono verificarsi in caso di lussazione della spalla. Spesso infatti un trauma del genere può portare, tardivamente, a un quadro di lussazione abituale.
Lussazione della spalla – Cosa fare
La terapia della lussazione scapolo-omerale prevede in prima battuta (possibilmente nel giro di 24 ore) la sua riduzione (ovvero il suo riposizionamento).
La manovra di riposizionamento (manovra di Kocher) deve essere eseguita da personale medico; generalmente la manovra viene effettuata in anestesia locale per limitare il più possibile il dolore. Dopo la riduzione è opportuno eseguire un nuovo esame radiografico.
Il braccio verrà immobilizzato con un tutore che dovrà essere indossato per un periodo che può variare da una a tre settimane
Solitamente il braccio viene posizionato in rotazione interna e con l’avambraccio aderente al corpo. Va però precisato che alcuni autori ritengono più efficace il posizionamento in rotazione esterna che probabilmente, nella stragrande maggioranza dei casi viene evitato a causa della sua maggiore scomodità.
Il problema delle lussazioni recidivanti si verifica con più frequenza nei soggetti di età inferiore ai 30 anni. In soggetti più anziani le probabilità di lussazioni recidivanti sono decisamente inferiori. È anche per questo che i trattamenti riabilitativi variano con l’aumentare dell’età.
È fondamentale cercare di evitare le recidive perché più le lussazioni sono frequenti più aumenta il rischio di danneggiare seriamente le strutture anatomiche coinvolte.
È altresì importante non trascurare le lussazioni della spalla dal momento che, a lungo andare, possono verificarsi sia fenomeni degenerativi della cartilagine articolare sia serie compromissioni funzionali della spalla.
Nei soggetti di giovane età, per scongiurare il pericolo di recidive, si tende ad agire chirurgicamente riposizionando in artroscopia il labbro glenoideo e i legamenti articolari. L’efficacia di tale intervento è decisamente elevata (sfiora il 95%).
I tempi di guarigione da una lussazione della spalla sono molto variabili (si va dai due ai sei mesi).
Le attività fisiche non particolarmente pesanti possono essere intraprese nel giro di tre-quattro settimane.
Lussazione acromion-claveare
La lussazione acromion-claveare si verifica tipicamente a causa di un trauma diretto o di una caduta sulla spalla.
Sintomi e segni
Nella stragrande maggioranza dei casi il capo clavicolare ha uno spostamento verso l’alto, mentre l’acromion si sposta verso il basso.
La clavicola si disloca verso l’alto; la sintomatologia è caratterizzata da dolore e risulta praticamente impossibile muovere la spalla.
Quadro di sub-lussazione
Quando la lussazione non è completa e alle manifestazioni sopraccitate si associa un rigonfiamento di lieve entità siamo di fronte a un quadro sub-lussazione; in questo caso è necessario trattare l’infortunio immobilizzando l’arto per un periodo di circa tre settimane.
Terminata questa fase ci si dovrà sottoporre a un ciclo rieducativo i cui scopi sono sostanzialmente due: il recupero della forza e il ripristino del movimento.
Il ritorno alle normali attività lavorative potrà avvenire dopo 30-40 giorni, mentre per quanto riguarda le attività sportive è necessario attendere almeno due mesi.
Lussazione completa
Nel caso invece di lussazione completa si avrà un sollevamento completo dell’acromion; la sintomatologia è caratterizzata da un dolore intensissimo e da deformità del profilo della spalla.
Per il riavvicinamento dei capi articolari è inevitabile il ricorso alla pratica chirurgica. Dopo l’intervento chirurgico sarà necessario immobilizzare la spalla per almeno un mese dopodiché sarà necessario intraprendere un ciclo rieducativo.
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