Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono le infezioni batteriche più comuni in tutti i gruppi di età.
Le infezioni delle vie urinarie (spesso indicate semplicemente con la sigla IVU) sono patologie la cui causa è generalmente batterica, questo a dispetto del fatto che le vie urinarie sono sterili e piuttosto resistenti alla colonizzazione batterica; più raramente possiamo riscontrare infezioni di origine virale ed eccezionalmente di origine micotica.
Nei neonati le infezioni delle vie urinarie si riscontrano con maggiore frequenza nel sesso maschile e spesso sono associate a batteriemia; ciò è probabilmente correlato alla maggiore frequenza di anomalie congenite delle vie urinarie nei bambini maschi.
Nei bambini di età compresa tra 1 e 5 anni, l’incidenza della batteriuria è decisamente inferiore nei maschi (0,03% circa contro l’1-2% delle femmine); nelle femmine di età superiore ai 10 anni l’incidenza passa al 5% circa.
Dal momento che nell’età pre-adolescenziale l’incidenza è piuttosto rara, i bambini con IVU sono soggetti con anomalie congenite o acquisite delle vie urinarie. Nei bambini di età inferiore ai 10 anni, una buona parte delle infezioni delle vie urinarie (dal 30 al 50% circa) sono associate a reflusso vescico-uretrale (RVU, una patologia caratterizzata dal reflusso di urina dalla vescica all’uretere e alla pelvi renale) e a cicatrici renali, condizioni che, se non adeguatamente trattate, possono portare allo sviluppo d’ipertensione arteriosa e d’insufficienza renale cronica.
La batteriuria è piuttosto rara negli adolescenti maschi; la batteriuria asintomatica colpisce circa il 5% delle ragazze adolescenti, ma non c’è associazione ad anomalie urologiche.
Nel periodo di età che va dai 20 ai 50 anni, le infezioni delle vie urinarie sono un problema che interessa soprattutto la popolazione femminile, sono infatti circa 50 volte più frequenti nelle donne. L’incidenza aumenta negli uomini e nelle donne che hanno superato i 50 anni e il rapporto uomo:donna si riduce come risultato dell’aumento della frequenza di malattie prostatiche.
Cause delle infezioni delle vie urinarie
La maggior parte delle infezioni delle vie urinarie è causata da batteri aerobi Gram; le infezioni contratte per via ematica sono rare; il 95% circa si verifica allorquando i batteri risalgono dall’orifizio della vagina, già colonizzato, dall’uretra alla vescica e, nel caso di pielonefrite acuta non complicata, sino all’uretere e poi sino al rene.
Il batterio che più frequentemente viene isolato è l’Escherichia coli; a esso sono attribuibili circa l’80% delle infezioni urinarie acquisite in comunità; il 10% circa è provocato da Staphylococcus saprophyticus. Nei soggetti in regime di ricovero, l’Escherichia coli è il fattore eziologico coinvolto in circa la metà dei casi; le specie Gram Klebsiella, Proteus, Enterobacter e Serratia sono coinvolte in circa il 40% dei casi; i cocchi Gram+ Enterococcus faecalis e Staphylococcus sp del rimanente.
Nei soggetti di sesso maschile di età inferiore ai 50 anni, le infezioni urinarie sono frequentemente causate da anormalità urologiche.
Nelle donne sessualmente attive la batteriuria è decisamente più frequente che nelle donne che non hanno rapporti sessuali; ciò sembra indicare un ruolo dei rapporti sessuali nello sviluppo di infezioni delle vie urinarie acute non complicate nei soggetti femminili. L’utilizzo di spermicida con un diaframma è legato a un incremento del rischio di IVU nelle donne; il motivo è probabilmente da ricercarsi nel fatto che lo spermicida induce alterazioni della flora vaginale permettendo la proliferazione di Escherichia coli.
La batteriuria è maggiormente frequente nei maschi anziani a causa della presenza di patologie della minzione e di un residuo vescicale di urina alquanto significativo; nelle donne anziane, invece, la batteriuria è più frequente a causa di uno scarso riempimento della vescica dovuto a prolasso uterino, per la formazione di cistocele e per la contaminazione del perineo per la presenza di incontinenza fecale. L’aumento della batteriuria è dovuto anche, sia negli uomini che nelle donne, alla presenza di malattie neuromuscolari e all’aumento di manovre invasive e di cateterizzazione vescicale.
Nei soggetti affetti da diabete e con vescica neurogena, o che hanno subito una cateterizzazione, si registra un incremento sia dell’incidenza sia della gravità delle infezioni.
Dal momento che la gravidanza può provocare stasi urinaria da ostruzione funzionale e anatomica degli ureteri e della vescica, le infezioni urinarie nel corso della gravidanza devono essere considerate come complicate.

La cistite è una delle infezioni più comuni delle vie urinarie.
Suddivisione
Le IVU vengono anatomicamente suddivise in infezioni delle basse vie (cistiti, prostatiti e uretriti) e infezioni delle alte vie (pielonefriti). Di seguito una breve descrizione.
Cistite – La cistite è un fastidioso processo infiammatorio a carico della mucosa vescicale. È una patologia piuttosto comune fra gli adulti, ma può riscontrarsi spesso anche nei bambini; in questi ultimi il problema è generalmente più difficile da diagnosticare in quanto la sintomatologia è spesso poco specifica (talvolta l’unico sintomo è rappresentato dalla febbre). Per approfondire dettagliatamente l’argomento si rimanda all’articolo specifico: Cistite.
Prostatite – La prostatite è un processo infiammatorio a carico della prostata, una ghiandola che fa parte dell’apparato riproduttivo maschile e le cui funzioni principali sono la produzione di un componente del liquido spermatico, l’eliminazione degli spermatozoi invecchiati e l’attività di difesa dei testicoli e delle vie urinarie superiori. La prostatite è una patologia molto diffusa; si stima infatti che, annualmente, circa 13-16% della popolazione maschile sia colpito da questa malattia. Per approfondire dettagliatamente l’argomento si rimanda all’articolo specifico: Prostatite.
Uretrite – L’uretrite è un processo patologico, acuto o cronico, di tipo infiammatorio a carico del piccolo canale di collegamento della vescica con l’esterno, l’uretra. L’uretrite può colpire sia soggetti di sesso femminile che di sesso maschile, ma in questi ultima l’incidenza della patologia è superiore. Spesso il processo infiammatorio coinvolge anche la vescica, in particolar modo nelle donne il cui condotto uretrale è più corto di quello degli uomini. Per approfondire dettagliatamente l’argomento si rimanda all’articolo specifico: Uretrite.
Pielonefrite – La pielonefrite (spesso detta infezione del rene) è una patologia infiammatoria, acuta o cronica, che coinvolge il rene e la pelvi renale. Va precisato però che la terminologia “pielonefrite cronica” è da tempo in disuso; la gran parte degli autori preferisce parlare di nefropatia interstiziale cronica, patologia di cui sono note varie eziologie. Allo stato attuale la sola forma di pielonefrite in cui si utilizza il termine cronica è quella xantogranulomatosa, un’insolita variante della patologia che si riscontra in genere nelle donne di mezza età con una storia di ricorrenti infezioni delle vie urinarie; si tratta di una complicanza dell’ostruzione da calcoli renali ed è generalmente associata a infezioni da Proteus. Per approfondire dettagliatamente l’argomento si rimanda all’articolo specifico: Pielonefrite.
Nei singoli articoli sono trattati cause, segni e sintomi, diagnosi e strategie di cura delle varie tipologie di infezione.