L’infezione da tatuaggio è una delle possibili conseguenze, talvolta molto serie, di tatuaggi eseguiti senza rispettare tutte le necessarie norme igieniche. Non si hanno purtroppo dati precisi a disposizione che consentano di essere precisi sulla diffusione di questa problematica; secondo quanto riferito dall’Istituto Superiore della Sanità, circa il 3-4% delle persone che si sono sottoposte a tatuaggio hanno avuto qualche complicanza (infezioni cutanee o sistemiche, dermatiti, reazioni allergiche), ma il dato appare decisamente sottostimato.
Se un tatuaggio viene eseguito da personale debitamente certificato, esperto, in locali accuratamente controllati e dove si rispettano tutte le necessarie norme igieniche, il rischio di infezione da tatuaggio è decisamente basso; di solito, infatti, un tatuaggio eseguito rispettando tutte le regole, provoca al più un lieve dolore, associato ad arrossamento, gonfiore e prurito temporanei. Quando però la sintomatologia non si placa dopo alcuni giorni, o addirittura tende a peggiorare e si avvertono magari anche sintomi generali (febbre, malessere ecc.), è decisamente probabile che sia insorta un’infezione da tatuaggio e/o altre problematiche per le quali è necessario un intervento medico.
Sia le infezioni che le allergie (in genere si tratta di reazioni ai pigmenti utilizzati) sono più frequenti nelle persone che, per un motivo o l’altro, hanno un sistema immunitario più debole.
Infezione da tatuaggio – Cause
Quali sono le principali cause di un’infezione da tatuaggio? Si deve premettere innanzitutto che l’operazione di tatuaggio, in sé stessa, danneggia la barriera cutanea rendendola più suscettibile a infezioni di vario tipo.
Se il tatuaggio poi è stato effettuato in ambienti non adeguatamente puliti e/o il tatuatore non ha utilizzato attrezzature debitamente sterilizzate e aghi monouso, il rischio di contrarre un’infezione da tatuaggio è decisamente più elevato.
Si tenga altresì conto che il tatuatore dovrebbe, oltre a indossare guanti sterili monouso, effettuare un lavaggio antisettico prima di iniziare la procedura. Obbligatorio anche l’utilizzo di tamponi sterili.

I tatuaggi possono essere causa di molti problemi sanitari: infezioni batteriche o virali, infezioni asettiche acute e reazioni allergiche
Infezione da tatuaggio – Sintomi
I sintomi e i segni riferiti nel caso di un’infezione da tatuaggio dipendono sostanzialmente dal tipo di microrganismo coinvolto e dalla gravità dell’infezione; ovviamente sono per lo più sovrapponibili a quelli di infezioni cutanee insorte per altre motivazioni; fra le manifestazioni più comuni si possono ricordare:
- gonfiore, dolore e arrossamento
- rigonfiamenti solidi e arrossati
- vesciche
- febbre
- prurito
- sensazione di malessere generale
- secrezioni purulente
- dolori muscolari e articolari
- nausea e vomito.
Un tipo di infezione piuttosto fastidioso che potrebbe verificarsi è l’impetigine; si tratta di un processo infettivo che più frequentemente interessa i bambini, ma anche gli adulti possono esserne colpiti; la patologia si manifesta con vescicole ripiene di liquido dalla colorazione giallognola o bruno-giallastra che si rompono abbastanza facilmente, il liquido in esse contenuto quindi fuoriesce e porta alla formazione di croste della stessa colorazione. Il paziente può avvertire prurito e, anche se raramente, può avere uno scadimento delle condizioni generali (malessere, febbre ecc.).
Agenti patogeni coinvolti
Le infezioni da tatuaggio possono avere origine batterica o virale; nel primo caso, i microrganismi più comunemente coinvolti sono lo Staphylococcus aureus (anche nella variante resistente alla meticillina, infezione più complessa da trattare) e i micobatteri non tubercolari (NTM; sono in genere legate all’utilizzo di inchiostri contaminati o di acqua non sterilizzata); nel caso di infezioni virali (virus delle epatiti B e C, HIV, herpes simplex virus ecc.), la fonte è generalmente da ricercarsi nell’utilizzo di attrezzatura non sterilizzata.
Infezioni da tatuaggio – Cosa fare
Quando si sospetta la presenza di un’infezione da tatuaggio o, comunque, quando la normale sintomatologia legata alla procedura (lieve dolore, gonfiore e arrossamento) non si risolve spontaneamente nel giro di breve tempo, la prima cosa da fare è consultare il proprio medico curante, a maggior ragione se si avvertono anche sintomi generali come stanchezza, febbre, dolori articolari e muscolari diffusi ecc. Si consideri che, per esempio, un’infezione del sangue è potenzialmente letale.
Nel caso di infezioni cutanee da tatuaggio di lieve portata, in genere si prescrivono creme antibiotiche da applicare localmente. Se presente, il dolore può essere alleviato ricorrendo ai classici farmaci antinfiammatori non steroidei. Anche l’applicazione di ghiaccio può contribuire ad alleviare infiammazione e dolore.
Eventuali lievi reazioni allergiche possono essere trattate con la somministrazione di farmaci antistaminici.
Se, invece, si sospetta la presenza di infezione più grave, batterica o virale che sia, è consigliabile un prelievo di un piccolo campione cutaneo allo scopo di effettuare gli esami di laboratorio necessari all’individuazione del microrganismo patogeno coinvolto.
Il tipo di trattamento dipende ovviamente dal tipo di microrganismo coinvolto; nel caso, per esempio, di un’infezione batterica di una certa serietà, le pomate antibiotiche non sono in grado di porre rimedio alla situazione e sarà necessario ricorrere ad antibiotici da assumere via orale.
Alcuni consigli
Il rischio di infezione da tatuaggio può essere ridotto solo affidandosi a tatuatori esperti, certificati e scrupolosi per quanto riguarda le norme igieniche. Quando ci si reca nella struttura è sempre opportuno verificare che la struttura sia ben ordinata, ben tenuta e pulita.
Richiedete la garanzia che tutta l’attrezzatura che verrà utilizzata per la procedura sia sterilizzata e che gli aghi che verranno utilizzati siano monouso.
Una volta che il tatuaggio è stato eseguito è opportuno, anche a casa, mettere in pratica alcuni suggerimenti per ridurre al minimo il rischio di infezione; per esempio, pulire sempre la zona interessata con il sapone, ma solo dopo essersi lavati accuratamente le mani.
Applicare giornalmente creme antibiotiche da banco nella zona interessata. Utilizzare creme idratanti per ridurre il prurito; ciò eviterà grattamenti che potrebbero facilitare l’insorgenza di un’infezione. Coprire, se possibile, la zona del tatuaggio con delle garze sterilizzate.
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