Il glaucoma a pressione normale (GPN, anche glaucoma normotensivo, glaucoma sine ipertensione e spesso indicato con la sigla NTG, Normal Tension Glaucoma) è una forma di glaucoma ad angolo aperto (per le informazioni generali sul glaucoma rimandiamo all’articolo Glaucoma che tratta la patologia in dettaglio).
La percentuale di questa forma di glaucoma varia dal 6 al 65% delle diagnosi di glaucoma a seconda delle popolazioni considerate; il picco del 65% riguarda la popolazione giapponese; negli afroamericani, il glaucoma normotensivo è invece relativamente raro.
Sul totale dei glaucomi, nella razza bianca la frequenza della malattia è valutata attorno al 15-30% circa (non c’è concordanza fra le fonti). La patologia colpisce più frequentemente i soggetti di sesso femminile.
Il fattore età sembra avere una certa importanza dal momento che la prevalenza di questa forma di glaucoma passa da 0,2% nella fascia di età dai 43 ai 54 anni, a 1,6% nei soggetti over 75.
Il glaucoma a pressione normale ha, sostanzialmente, la stessa evoluzione del glaucoma con pressione intraoculare elevata; vale a dire che, a dispetto del fatto che la pressione intraoculare rientri nella norma (10-21 mmHg), anche questa forma danneggia il nervo ottico.
Le differenze con la forma classica
Sono numerosi i punti che differenziano il glaucoma normotensivo dalla classica forma primaria ad angolo aperto:
- lo si riscontra molto più frequentemente nel sesso femminile (circa il doppio dei casi) e in associazione ad alcune malattie autoimmuni;
- è più frequentemente associato a disturbi legati a vasospasmi periferici (per esempio, l’emicrania e il fenomeno di Raynaud)
- si presenta di solito più tardivamente (circa 10 anni più tardi rispetto al periodo di presentazione della forma classica)
- la papilla ottica presenta più comunemente emorragie e solchi
- più elevata incidenza di atrofia peripapillare (perdita di epitelio pigmentato e coroide con esposizione di un anello bianco di sclera attorno alla papilla ottica)
- maggiormente definiti difetti del campo visivo.
Cause di glaucoma a pressione normale
A tutt’oggi le cause del glaucoma normotensivo non sono state del tutto chiarite; diversi autori lo considerano una patologia del nervo ottico su base vascolare causata da un’ischemia cronica.
Uno studio sistematico dei soggetti con glaucoma, ha mostrato che quasi la metà dei quelli affetti dalla forma normotensiva erano affetti da sindrome vasospastica primaria; alcuni studiosi (Flammer et al.) hanno dimostrato che la disregolazione vascolare aumenta la sensibilità degli occhi ai cali e ai picchi bruschi di pressione intraoculare. Ciò spiegherebbe perché alcuni soggetti siano in grado di tollerare una bassa pressione arteriosa o un’alta pressione intraoculare senza che si sviluppino danni, mentre altri no.
Anche i fattori ereditari vengono seriamente presi in considerazione (vedasi l’elevata frequenza della patologia nella popolazione giapponese).
Sintomi
Il glaucoma a pressione normale è una patologia che, nelle fasi iniziali, è praticamente asintomatica. È per questo che coloro, soprattutto le donne, che presentano fattori di rischio associati alla malattia (sindrome vasospastica primaria, emicrania, patologie cardiovascolari ecc.) effettuino regolari controlli oculistici.
Quando la malattia si manifesta, i danni al nervo ottico sono già significativi e purtroppo irreversibili.
Va comunque precisato che, dal momento che l’insorgenza della malattia è più tardiva e ha un decorso solitamente meno aggressivo rispetto alla forma classica di glaucoma cronico ad angolo aperto, sono molto pochi i pazienti che diventano legalmente ciechi. Per questo molti terapeuti consigliano di intervenire solo quando l’età del paziente e il suo stato iniziale siano tali da ritenere molto probabile una compromissione sensibile del visus.

Nel caso di glaucoma normotensivo, le cause sono ad oggi sconosciute e sembra che non siano da attribuirsi a una elevata pressione oculare
Diagnosi
Per la diagnosi si consulti il paragrafo corrispondente dell’articolo generale sul glaucoma.
Terapia
glaucomaLa terapia tende a ridurre la pressione endooculare di almeno il 30% rispetto ai valori basali; a tale scopo si utilizzano gli appositi colliri ipotonizzanti. I farmaci di prima scelta sono gli analoghi delle prostaglandine e le prostamidi, molecole che hanno dimostrato una notevole efficacia ipotensiva e che non influenzano in modo significativo il flusso ematico oculare. C’è da dire che in alcuni casi non è possibile ottenere la riduzione voluta.
La trabeculoplastica non ha dimostrato una particolare efficacia nel trattamento del glaucoma a pressione normale e, conseguentemente, nella pratica clinica il suo utilizzo è piuttosto limitato.
Nel caso in cui la terapia farmacologica risulti inefficace, o comunque insufficiente, si pone, come nel caso delle altre forme di glaucoma, l’indicazione al trattamento chirurgico.
L’intervento di trabeculectomia permette di ottenere una riduzione percentuale della pressione intraoculare che va dal 25 al 47% circa. La complicazione più frequente è rappresentata dalla cataratta.
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