Frattura di Colles (o di Poteau-Colles) è la terminologia con la quale è usuale riferirsi alla frattura dell’estremità distale del radio, uno dei due ossi che costituiscono lo scheletro dell’avambraccio (l’altro è l’ulna). Il nome, piuttosto curioso, si deve al medico che per primo descrisse questa tipologia di frattura, Abraham Colles, un chirurgo irlandese (vale la pena ricordare che, all’epoca di Colles, inizi del XIX sec. ancora non esisteva la possibilità di fare radiografie). In ambito medico si usano anche altre terminologie (frattura trasversa del polso, frattura del radio distale ecc.).
Le cause e i fattori di rischio
La principale causa di una frattura di Colles è rappresentata dalla caduta in avanti con le braccia e le mani distese (una reazione istintiva quando si sta cadendo); decisamente più raro, ma possibile, il caso di una frattura da stress (per la ripetizione, continuativa nel tempo, di un determinato movimento con il polso e l’avambraccio).
Una frattura di Colles può interessare chiunque, ma, il rischio che tale evento si verifichi è più elevato nel caso di:
- soggetti in età avanzata: nelle persone anziane, le ossa sono più fragili e, conseguentemente, sono più esposte a fratture più o meno gravi;
- soggetti di età molto giovane: le ossa dei bambini hanno una minore resistenza di quelle degli adulti ed è quindi più comune l’evenienza di una frattura;
- soggetti affetti di osteoporosi: è una patologia che causa un notevole indebolimento delle ossa; sono soprattutto le donne in menopausa a soffrirne, ma è un problema che riguarda in generale tutte le persone anziane;
- soggetti che praticano determinate attività sportive: i classici esempi sono gli sciatori, gli snowboardisti e i pattinatori su ghiaccio; queste categorie dovrebbero indossare appositi tutori per ridurre parzialmente il rischio di fratturarsi il polso;
- carenza di calcio e/o vitamina D; sono due condizioni che possono minare la robustezza dell’apparato scheletrico, predisponendo così a fragilità ossea e a rischio di fratture.
Classificazione delle fratture di Colles
Si distinguono queste tipologie di frattura:
- frattura di Colles aperta; in questo caso l’estremità distale del radio fuoriesce dalla cute a causa della lacerazione di quest’ultima; in questo tipo di fratture è maggiormente elevato il rischio di infezione;
- frattura di Colles pluriframmentata; l’estremità distale del radio risulta rotta in più punti;
- frattura di Colles intrarticolare; sono così classificate quelle fratture in cui si ha la rottura dell’estremità distale che interagisce con lo scafoide e il semilunare (due delle otto ossa del carpo);
- frattura di Colles extrarticolare; rientrano in questa categoria quelle fratture in cui la rottura non determina un’alterazione della normale anatomia dell’articolazione del polso.
La classificazione è importante perché ogni tipologia ha rischi, complicanze e prognosi diverse che peraltro variano a seconda della gravità e della complessità della frattura e anche in base all’età del soggetto, alle sue condizioni generali di salute e alla sua attività lavorativa.
Quali sono i segni e i sintomi di una frattura di Colles?
Le manifestazioni cliniche legate a una frattura di Colles sono diverse; sempre presente è il dolore, più o meno intenso, anche a seconda della sensibilità individuale, che viene accentuato dalla pressione sulla metafisi distale del radio. Il polso appare tumefatto; l’ecchimosi può essere diffusa sia al polso che alla mano.
La frattura determina anche incapacità funzionale (di fatto, non si è in grado di afferrare o tenere in mano alcun oggetto).
In seguito all’evento si possono avere deformità “a baionetta” del profilo frontale della mano rispetto all’avanbraccio (deviazione radiale) oppure “a dorso di forchetta” del profilo laterale del polso (deviazione dorsale).
Diagnosi
La diagnosi richiede un esame obiettivo, un’anamnesi accurata (il paziente deve esporre la dinamica dell’evento traumatico) e un esame radiografico; se siamo di fronte a una frattura di Colles pluriframmentata, il medico potrebbe richiedere una TAC per studiare con più accuratezza la situazione; nel caso sia presente, o si sospetti, un danno ai legamenti, potrebbe essere effettuata anche una risonanza magnetica.
Nel caso di frattura di Colles in soggetti di giovane età (bambini o adolescenti) viene talvolta richiesta una radiografia dell’arto sano; nei più giovani, infatti, le ossa hanno cartilagini di accrescimento che è opportuno valutare riferendosi all’arto non interessato dal trauma. Gli esami radiografici confermano la diagnosi e consentono di stabilire il tipo di frattura e la sua gravità, indicazioni necessarie per indirizzare correttamente il trattamento.
Una frattura di Colles può avere complicazioni?
Purtroppo, in seguito a una frattura di Colles si possono verificare varie complicanze fra cui si ricordano: rigidità del polso e/o delle dita della mano, possibile deformità residua, algodistrofia del polso e/o della mano (sindrome dolorosa che si verifica talvolta in seguito a un trauma), mancato consolidamento della frattura, neuropatia del nervo mediano del carpo (nel peggiore dei casi può essere permanente). Nel lungo periodo, risulta ovviamente aumentato il rischio di artrosi.
Frattura di Colles – Trattamento
La terapia di una frattura di Colles prevede interventi generici e interventi specifici.
Gli interventi generici sono quelli che riguardano tutti i tipi di fratture, ovvero riposo dell’arto interessato dal trauma, crioterapia (applicazione di ghiaccio), immobilizzazione dell’articolazione, assunzione di farmaci antidolorifici/antinfiammatori ed elevazione dell’arto colpito (serve a prevenire o comunque a ridurre il gonfiore).
Gli interventi specifici variano a seconda della gravità della frattura; si può quindi agire conservativamente o chirurgicamente (nei casi più gravi).
Il trattamento conservativo è l’opzione da preferire in tutti i casi di frattura di Colles non grave; di fatto, si effettua applicando un gesso tra mano e avambraccio; la gessatura permarrà fino a che l’osso non sarà perfettamente saldato.
Nel caso di fratture non gravi, ma comunque leggermente scomposte, è in genere necessario ricorrere alla cosiddetta riduzione tramite manipolazione; con tale procedura, che purtroppo non è del tutto indolore, si ripristina la posizione originaria dell’osso che si è fratturato; la riduzione accelera il processo di guarigione.
Nel caso in cui la frattura di Colles sia considerata grave è necessario intervenire chirurgicamente; nel corso dell’intervento, il chirurgo ortopedico sistemerà nella loro posizione le sezioni che si sono fratturate e applicherà viti e perni per mantenerle vicine fra loro; ciò favorisce la loro saldatura. L’operazione chirurgica sarà poi seguita dall’ingessatura.
I tempi di guarigione e la riabilitazione
La frattura di Colles non guarisce in tempi brevi; affinché il processo di guarigione possa dirsi veramente completo passeranno alcuni mesi; in alcuni casi si può arrivare addirittura all’anno. Il gesso dovrà essere indossato per almeno un mese e mezzo, tempo durante il quale si dovrà fare molta attenzione alle attività che si praticano; le attività manuali pesanti dovrebbero essere evitate per un minimo di tre mesi, ma, a seconda dell’iniziale gravità della frattura, tale periodo potrebbe salire a sei mesi.
Una volta che gli esami avranno accertato che la frattura è saldata si procederà con la riabilitazione, a tale scopo è necessario effettuare un ciclo di fisioterapia (si veda come scegliere il fisioterapista) allo scopo di ripristinare la forza e l’elasticità dei muscoli dell’avambraccio.
Per quanto riguarda la prognosi, se la frattura non è grave e l’intervento è stato tempestivo, le possibilità di un pieno recupero della funzionalità sono ottime; una frattura grave e un trattamento inadeguato e/o intempestivo hanno un’influenza negativa sul completo recupero.
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