Si parla di ernia epigastrica (anche ernia della linea alba*) per riferirsi alla fuoriuscita, parziale o totale, di un viscere contenuto nell’epigastrio, una delle sezioni nelle quali viene classicamente suddivisa la zona addominale; popolarmente l’epigastrio viene definito come “bocca dello stomaco”.
Grazie all’immagine sottostante è possibile farsi un’idea delle differenze fra i vari tipi di ernie.
Rispetto ad altre forme di ernia (per esempio, quella inguinale o quella iatale), l’ernia epigastrica è spesso priva di sintomi (asintomatica); in effetti, sono poco frequenti i casi in cui un’ernia epigastrica procura dolore o dà luogo a complicanze più o meno severe, tant’è che spesso, non è richiesto alcun tipo di intervento.
La formazione di un’ernia epigastrica può interessare uno degli organi interni situati nell’epigastrico, vale a dire piloro (parte terminale dello stomaco), duodeno, pancreas, parte del fegato, parte dell’aorta addominale, parte della vena cava inferiore e colon trasverso. In alcuni casi interessa il tessuto adiposo che si trova nella stessa zona anatomica.
Non si hanno dati precisi sull’incidenza del disturbo; è noto però che l’ernia epigastrica è più frequente nei soggetti in età pediatrica e negli adulti di sesso maschile di età compresa tra i 20 e i 50 anni circa. Negli adulti questo tipo di ernia è spesso associato a obesità; nelle donne la gravidanza costituisce un fattore di rischio.
Si possono distinguere due tipologie di ernia epigastrica: riducibile o incarcerata (anche strangolata); nel primo caso il viscere fuoriuscito può rientrare nella sua sede naturale, nel secondo caso, invece, il tessuto fuoriuscito non ha più la possibilità di rientrare nella sua fisiologica sede perché è bloccato dal foro dal quale è uscito. Non è infrequente la presenza di più ernie epigastriche.
Ernia epigastrica – Cause
Le cause e i fattori di rischio per lo sviluppo di un’ernia epigastrica sono numerose; di seguito illustriamo quelle principali:
- muscolatura epigastrica debole – Questa è la causa principale dello sviluppo di ernia epigastrica nei soggetti in età pediatrica. Con la crescita,
- Gravidanze multiple – Sono probabilmente la causa più comune di ernia epigastrica nel caso di donne adulte in età fertile.
- Sollevamento ripetuto di oggetti molto pesanti – L’ernia epigastrica è più comune nei soggetti che svolgono professioni che li costringono al sollevamento ripetuto di soggetti piuttosto pesanti; si pensi, per esempio, ai traslocatori o a chi effettua il trasporto merci.
- Tosse cronica – Nei soggetti affetti da patologie bronchiali e/o polmonari croniche, i colpi ripetuti di tosse possono contribuire alla formazione di ernie in sede epigastrica.
- Stitichezza cronica – Chi soffre di stipsi cronica è più esposto alla formazione di un’ernia epigastrica a causa degli sforzi maggiori compiuti per l’evacuazione.
- Obesità – Nei soggetti obesi, in particolar modo in coloro soggetti a repentini cambiamenti di peso, il disturbo è più frequente rispetto a quanto si registra nei normopeso.
- Ascite – La presenza di liquido addominale (in genere conseguente a malattie del fegato) è uno dei fattori di rischio per l’ernia epigastrica.
Ernia epigastrica nei bambini – Le ernie epigastriche sono un’evenienza piuttosto frequente nei bambini; vale la pena precisare che, molto spesso, con la crescita, grazie al rinforzo fisiologico della muscolatura addominale epigastrica, si ha una regressione spontanea completa del disturbo; lo stesso si verifica nel caso di ernie ombelicali.
Ernia epigastrica – Sintomi
Come spiegato in apertura di articolo l’ernia epigastrica è una condizione che spesso non provoca sintomi particolari; in quei casi, poco frequenti, in cui è sintomatica, la principale manifestazione clinica è un dolore discontinuo in sede epigastrica.
Nei casi più severi, un’ernia epigastrica incarcerata può dare dolore epigastrico che può irradiarsi anche ad altri quadranti addominali, pancia gonfia, diarrea, nausea e vomito (solitamente ciò si verifica dopo un pasto).
Se si nota che la cute che circonda la zona d’insorgenza dell’ernia diventa blu-nerastra è opportuno recarsi dal proprio medico il prima possibile.
Eventuali complicazioni
Molto raramente l’ernia epigastrica si complica e richiede l’intervento medico; ciò può verificarsi se:
- il viscere che esce dalla parete addominale è una porzione intestinale che poi subisce un’occlusione (occlusione intestinale); in questo caso il soggetto accuserà tipicamente tre sintomi: dolore crampiforme, nausea e vomito;
- l’ernia si strozza; questa è una situazione piuttosto seria perché la porzione fuoriuscita non riceve più sangue e va incontro a necrosi; la strozzatura di un’ernia epigastrica è un’emergenza medica e quindi si tratta di una situazione da non sottovalutare mai perché le conseguenze possono essere particolarmente serie.
Diagnosi
La diagnosi è piuttosto semplice; in genere è sufficiente un esame obiettivo durante il quale il medico palperà il paziente ricercando eventuali protuberanze in sede epigastrica.
Dal momento che l’ernia epigastrica è una condizione spesso asintomatica, il suo riscontro avviene spesso in modo incidentale in seguito a esami clinici effettuati per altre motivazioni.
Il ricorso a tecniche di imaging quali ecografia, TAC o risonanza magnetica nucleare spesso non è ritenuto necessario, ma può essere utile nel caso di soggetti affetti da obesità.
Ernia epigastrica – Intervento
Raramente l’ernia epigastrica richiede il ricorso a un intervento chirurgico; questo può però rendersi necessario quando l’ernia si rende responsabile di una sintomatologia severa o quando esiste il concreto rischio di strozzamento. Talvolta l’intervento viene richiesto per motivazioni estetiche (anche quando l’ernia epigastrica è del tutto asintomatica).
Gli approcci chirurgica sono essenzialmente di due tipi:
- chirurgia a cielo aperto (open)
- chirurgia mininvasiva (laparoscopica).
L’operazione a cielo aperto è un intervento invasivo che prevede un’incisione in zona epigastrica di alcuni centimetri dopodiché si provvede alla riparazione della parete addominale; a tale scopo viene utilizzata una rete in polipropilene. Rarissimi i casi di riparazione senza rete. A seconda delle varie situazioni l’intervento può essere effettato in anestesia locale, epidurale o, raramente, generale.
Con la tecnica laparoscopica si interviene praticando piccolissime incisioni addominali; attraverso queste aperture passano gli strumenti chirurgici e il chirurgo provvede alla riparazione. L’intervento di ernia epigastrica senza l’estesa ferita chirurgica tipica della chirurgia open viene effettuato grazie all’aiuto del laparoscopio, uno strumento dotato di una sorgente di luce e una telecamera collegata a un monitor esterno.
Ernia epigastrica – Prevenzione
Un’ernia epigastrica congenita, ovviamente, non consente alcuna possibilità di prevenzione.
In età adulta, invece, diminuiscono il rischio di insorgenza del disturbo alcune precauzioni quali:
- evitare il sovrappeso
- evitare gli aumenti e i cali repentini di peso
- evitare di fumare
- contrastare la stipsi
- evitare, nei limiti del possibile, di sollevare oggetti eccessivamente pesanti da soli
- combattere adeguatamente le patologie e le allergie che comportano tosse cronica.
Convalescenza
In linea generale, la convalescenza in seguito a un’operazione di ernia epigastrica non è particolarmente lunga.
Dopo l’intervento è previsto un periodo di riposo, ma ciò non significa dover restare immobili a letto; anzi, è importante, seguendo le indicazioni del curante, mobilizzarsi abbastanza rapidamente camminando alcuni minuti ogni due ore di riposo, eventualmente facendosi aiutare da un’altra persona.
Vanno evitati i pasti troppo abbondanti nonché gli alcolici e le bevande contenenti caffeina. Divieto assoluto di fumo.
In genere, dopo una decina di giorni è consentito riprendere l’attività lavorativa, se questa è sedentaria, altrimenti si dovrà pazientare di più. Una blanda attività sportiva può essere ripresa dopo tre settimane. Saranno sempre comunque i medici a dare le opportune indicazioni in proposito.
Dopo circa un mese è possibile riprendere, previo consenso medico, l’attività sportiva professionistica, i lavori più pesanti e l’attività sessuale.
Ribadiamo che si deve sempre comunque richiedere il parere medico.
* La linea alba è una struttura aponeurotica che si trova sulla porzione mediana dell’addome; deve il suo nome al colore biancastro delle fibre che la formano (albus in latino significa bianco).
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