Ernia da sport (anche ernia dello sportivo o sports hernia) è una locuzione con la quale si fa riferimento a una dolorosa lesione che interessa i tessuti molli della regione inguinale. La curiosa denominazione deriva dal fatto che, fino a qualche anno addietro, si pensava che si trattasse di una condizione clinica che interessava soltanto gli atleti professionisti (i soggetti a che corrono maggiori rischi sono quelli che praticano attività sportive che richiedono l’esecuzione di repentini cambi di direzione, di torsioni piuttosto intense ecc.). Per quanto l’ernia da sport possa essere la causa scatenante di una “classica” ernia addominale, si tratta di un’entità clinica diversa. Non si tratta infatti di un’ernia in senso stretto (un’entità clinica sempre riconoscibile dalla fuoriuscita di una porzione dell’intestino attraverso il peritoneo); più correttamente, in ambito medico, si preferisce definire la condizione in questione come “sindrome dolorosa pubico-inguinale, condizione che si caratterizza per la presenza di una dolenzia cronica che interessa il pube e la piega inguinale e che tende ad acutizzarsi in seguito all’attività fisica (non necessariamente di tipo sportivo).
L’ernia dello sportivo interessa soprattutto i soggetti magri di età compresa fra i 20 e i 60 anni circa.
I tessuti molli più comunemente colpiti dalla lesione sono i muscoli obliqui presenti nel basso addome. In molti casi, anche i tendini che inseriscono i muscoli della coscia all’osso pubico (adduttori) possono essere stirati o strappati.
Ernia da sport – Cause
Le attività (sportive, ma non solo) che comportano la torsione degli arti inferiori con i piedi fissi al suolo sotto uno sforzo massimale possono provocare una lacerazione dei tessuti molli del basso addome oppure all’inguine.
Sintomi
L’ernia dello sportivo è generalmente responsabile di una dolenzia acuta nella zona inguinale nel momento in cui si verifica la lesione. Il dolore tende a migliorare con il riposo, ma non appena si riprende l’attività fisica, esso torna a farsi sentire, soprattutto quando il soggetto compie un movimento di torsione.
Diversamente da quanto accade nel caso di ernia inguinale, l’ernia dello sportivo non dà luogo al classico rigonfiamento all’inguine. È però vero che, con il passare del tempo, l’ernia dello sportivo può degenerare in un’ernia inguinale “tradizionale”.
Diagnosi
La diagnosi non sempre è immediata e non è semplice da rilevare in ambito ambulatoriale. Dopo gli inevitabili test fisici, lo specialista potrebbe richiedere un controllo radiografico per escludere la presenza di patologie che potrebbero dare sintomatologia simile (fratture da stress, conflitto femoro-acetabolare) nonché una risonanza magnetica nucleare o un’ecografia allo scopo di verificare l’eventuale presenza di lacerazioni muscolari.
In casi particolari, il medico potrebbe richiedere l’esecuzione di altri tipi di esame.
Ernia da sport – Rimedi
Innanzitutto è obbligatorio un riposo della durata di almeno 8-10 giorni; la crioterapia (ghiaccio) può essere di una certa utilità.

L’ernia da sport colpisce prevalentemente atleti di sport che comportano accelerazioni, intense torsioni o repentini cambi di direzione
Trascorse due settimane dall’infortunio è generalmente possibile iniziare ad effettuare appositi esercizi fisioterapici atti a migliorare la flessibilità e la forza dei muscoli di addome e coscia.
Allo scopo di alleviare il dolore e l’eventuale gonfiore della zona interessata, potrebbe essere prescritta l’assunzione di FANS (ibuprofene, ketoprofene ecc.).
Nei casi più severi, il medico può consigliare il ricorso ai cortisonici.
In genere, in caso di trattamento adeguato, il dolore scompare ed è possibile un graduale ritorno all’attività sportiva e/o lavorativa.
Se i sintomi persistono per un periodo prolungato, il medico può suggerire una iniezione di cortisone, che è un farmaco anti-infiammatori steroideo molto efficace.
In casi particolarmente gravi potrebbe essere necessario il ricorso alla chirurgia.
L’intervento può essere tradizionale (chirurgia “aperta”) o per via endoscopica; a livello di risultati non sembrano esservi sostanziale differenze fra le due tipologie di intervento.
In alcuni casi di ernia da sport è necessario ricorrere alla neurectomia inguinale (il chirurgo effettua un piccolo nervo situato a livello inguinale).
La chirurgia richiede ovviamente tempi di recupero più lunghi; in genere un soggetto sportivo può ricominciare la sua attività dopo circa 8-12 settimane.
In alcuni casi particolarmente sfortunati, il dolore non cesserà e potrebbe essere necessario un ulteriore ricorso alla chirurgia; sarà infatti necessario ricorrere alla cosiddetta tenotomia degli adduttori, una procedura che richiede la sezione del tendine che inserisce i muscoli dell’interno coscia al pube. In questo caso il ritorno all’attività sportiva sarà decisamente più lungo (mediamente occorrono almeno 20 settimane).
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