L’episclerite è una malattia infiammatoria che interessa l’episclera, un sottile tessuto connettivale che si trova tra congiuntiva e sclera (quest’ultima è popolarmente detta “bianco dell’occhio”).
L’episclerite è un disturbo oculare fastidioso, ma generalmente di lieve portata e autolimitante (spesso non è necessario alcun trattamento); gli episodi di recidiva non sono rari.
Non si hanno certezze sulla sua incidenza, probabilmente sottostimata dal momento che è raramente causa di ricorso a cure oculistiche od ospedaliere.
L’episclerite può colpire entrambi gli occhi, ma, più frequentemente (66% dei casi circa) il disturbo è monolaterale.
Tendenzialmente colpisce i giovani adulti; il picco di incidenza si registra nel range di età che va dai 40 ai 50 anni senza una particolare predilizione per il sesso o la razza; difficilmente colpisce i bambini.
Si distinguono tipicamente due tipologie di episclerite: semplice e nodulare; nel primo caso si tratta di un disturbo di breve durata che può interessare in modo ricorrente l’episclera o solo parzialmente oppure in modo diffuso; l’episclerite semplice insorge acutamente per poi risolversi di solito in pochi giorni; con il passare degli anni gli episodi diventano sempre più rari fino a scomparire del tutto; nel secondo caso, il disturbo interessa una parte ben definita dell’episclera ed è apprezzabile la presenza di un nodulo traslucente nell’area colpita da infiammazione; anche l’episclerite nodulare è un disturbo autolimitante, ma la sua durata è generalmente maggiore.
Episclerite – Cause
Le cause dell’episclerite molto spesso non vengono identificate; soltanto in terzo dei casi, infatti, si arriva a stabilire con certezza la causa che ha determinato la sua insorgenza.
L’episclerite si presenta talvolta in associazione a malattie reumatiche, infiammatorie o sistemiche fra cui si ricordano principalmente le seguenti:
- artrite reumatoide
- lupus infiammatorio sistemico
- spondilite anchilosante
- artrite reattiva
- artrite psoriasica
- granulomatosi di Wegener
- poliarterite nodosa
- rettocolite ulcerosa
- morbo di Crohn
- iperuricemia
- gotta.
Altre possibili cause di episclerite sono la presenza corpi estranei nell’occhio, il contatto dell’occhio con sostanze irritanti, infezioni (batteriche, virali, fungine o parassitarie); raramente il disturbo può essere legato alla presenza di leucemia, paraproteinemia, sindrome di Wiskott-Aldrich ecc.

L’episclerite è un disturbo oculare che tende a risolversi spontaneamente nel giro di una decina di giorni
Episclerite – Sintomi e segni
I sintomi e i segni dell’episclerite sono generalmente poco significativi. Nella gran parte dei casi, i soggetti colpiti dal disturbo lamentano un lieve bruciore e un leggero fastidio con sensazione di presenza di corpo estraneo nell’occhio; sono solitamente presenti abbondante lacrimazione e anormale intolleranza alla luce (fotofobia).
Il dolore alla digitopressione è solitamente assente; molto rara anche la presenza di dolore spontaneo.
I principali segni di episclerite sono l’arrossamento della congiuntiva (iperemia congiuntivale) e l’edema episclerale.
Diagnosi
La diagnosi di episclerite non è particolarmente impegnativa; è infatti essenzialmente clinica, basata sull’esame fisico e sull’anamnesi; possono essere richiesti esami clinici per identificare con chiarezza la condizione patologica che si sospetta essere sottostante.
La diagnosi differenziale si pone con congiuntivite e sclerite.
L’episclerite si differenzia dalla congiuntivite per l’assenza di secrezione oculari, per l’arrossamento oculare limitato a una determinata zona del bulbo oculare e per un’iperlacrimazione decisamente meno accentuata.
L’episclerite si distingue dalla sclerite per la mancanza di eccessiva sensibilità alla luce (fotofobia) e di dolore spontaneo o alla digitopressione.
L’instillazione di gocce oculari a base di fenilefrina è un modo di differenziare fra episclerite e sclerite. La fenilefrina, infatti, causa lo schiarimento della rete vascolare dell’episclera e della congiuntiva, ma non ha effetti sui vasi sanguigni della sclera; nel caso in cui l’iperemia oculare migliori dopo l’applicazione delle gocce oculari a base di fenilefrina, si può ragionevolmente confermare la diagnosi di episclerite.
Episclerite – Trattamento
Nella gran parte dei casi non è necessario alcun trattamento; l’episclerite, di solito, è un disturbo di lieve entità che tende a risolversi spontaneamente nel giro di una decina di giorni, anche se è molto probabile che si abbiano frequenti recidive (che potrebbero interessare il medesimo occhio oppure l’altro oppure entrambi); la forma nodulare richiede di solito un tempo più lungo per la completa risoluzione (30-45 giorni circa).
Per alleviare l’irritazione oculare può essere utile il ricorso all’instillazione di lacrime artificiali.
I casi più gravi, fortunatamente poco frequenti, possono essere trattati ricorrendo a medicinali a base di corticosteroidi e FANS per uso topico o sistemico. Si deve però tenere conto che il ricorso a colliri a base di corticosteroidi non è del tutto esente da rischi; è quindi sempre opportuno consultarsi con il proprio medico curante o con l’oculista di fiducia prima di impiegare un qualsiasi tipo di farmaco.
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