L’edema cerebrale è una condizione patologica di notevole gravità che si caratterizza per un accumulo eccessivo di liquidi intra- ed extracellulari a livello del cervello (ricordiamo che in medicina si definisce edema l’accumulo di liquidi negli spazi interstiziali del corpo; vedasi l’articolo specifico per i dettagli); si tratta di una forma di edema localizzato (gli edemi generalizzati interessano l’organismo nella sua interezza).
L’edema cerebrale è un’importante causa di ipertensione endocranica, espressione con la quale si definisce l’incremento di pressione all’interno del cranio.
Il trasudato edematoso proviene dai vasi sanguigni ed è per lo più costituito dalla componente liquida del sangue (il cosiddetto plasma sanguigno); man mano che il liquido edematoso si accumula all’interno della scatola cranica, inizia a comprimere i capillari sanguigni e le pareti craniche; ciò determina l’interruzione dell’apporto di ossigeno e nutrienti determinando una lenta, ma progressiva morte del tessuto cerebrale interessato; l’edema cerebrale è inoltre causa di un mal di testa che, a seconda dei casi, può essere particolarmente intenso.
La presenza di edema, peraltro, può determinare una condizione nota come idrocefalo, ovvero un eccessivo accumulo di liquido cefalo-rachidiano (anche liquor o liquido cerebro-spinale) a livello dei ventricoli cerebrali; nel caso questa complicazione insorgesse, si avrebbe un ulteriore peggioramento della sintomatologia causata dall’edema.
Edema cerebrale – Cause
L’insorgenza di un edema cerebrale può avere molte cause; di seguito un elenco di quelle si registrano più comunemente:
traumi cerebrali (traumi alla testa) – Alcuni infortuni subiti alla testa possono creare danni cerebrali; in genere un trauma cerebrale è conseguente a una caduta, a incidenti sul lavoro o stradali, a urti violenti contro un determinato oggetto, a una colluttazione, a un infortunio durante pratiche sportive (di solito in sport di contatto, automobilismo, motociclismo ecc.); oltre a determinare edema cerebrale, un trauma alla testa, se particolarmente grave, può causare anche emorragie e fratture craniche.
Tumori cerebrali – L’edema cerebrale è una delle manifestazioni di comune riscontro nel caso di un tumore al cervello; la massa tumorale (un astrocitoma, un glioblastoma, un meningioma e altre forme neoplastiche che interessano il cervello), peraltro, quando supera determinate dimensioni determina spesso un innalzamento della pressione intracranica con tutte le deleterie conseguenze del caso.
Processi infettivi – Sono diversi i processi infettivi (causati da batteri, virus e parassiti) che possono determinare l’insorgenza di edema cerebrale; è per esempio il caso di meningite (processo infiammatorio a carico delle meningi e del liquor), encefalite (processo infiammatorio che interessa l’encefalo, la parte di sistema nervoso contenuto interamente nella scatola cranica), empiema subdurale (una raccolta di pus di origine batterica che interessa le meningi) e toxoplasmosi (patologia infettiva causata da un protozoo, il Toxoplasma gondii).
Ictus cerebrale – L’ictus cerebrale è una delle principali cause di edema cerebrale; può essere ischemico (provocato da una trombosi o da un’embolia) oppure emorragico (provocato da una rottura di un vaso sanguigno del cervello; spesso alla base di questo evento c’è una pre-esistente condizione di ipertensione arteriosa, la cosiddetta pressione alta); sia gli ictus ischemici che quelli cerebrali, pur avendo meccanismi causali diversi, sono eventi che pongono le basi per la comparsa di edema cerebrale.
Altitudine elevata (>2.500 m) – La presenza ad alta quota può talvolta essere causa di vari disturbi quali, mal di testa, vertigini, nausea, cardiopalmo (palpitazioni), difficoltà respiratorie; questa situazione è nota anche come mal di montagna; nella maggior parte delle persone questi eventi non si verificano oppure non sono particolarmente intensi e sono comunque di breve durata; in alcuni soggetti però queste manifestazioni possono peggiorare in modo progressivo fino a determinare gravi conseguenze fra cui edema polmonare o edema cerebrale; le cause che stanno alla base dell’insorgenza di mal di montagna non sono note; a prescindere dalle cause, nel caso in cui un soggetto, superati i 2.500 m di altitudine, inizi ad avvertire le classiche manifestazioni di tale condizione dovrebbe interrompere la salita e, eventualmente, iniziare a scendere a valle.
Diabete mellito – Il diabete mellito è una seria e diffusa patologia metabolica; in alcune persone che ne sono affette si può sviluppare una condizione nota come chetoacidosi diabetica (è una grave complicazione del diabete mellito che è determinata da un deficit assoluto di insulina); tale condizione può a sua volta provocare la comparsa di edema cerebrale.
Abuso di oppiacei – I farmaci oppiacei sono medicinali antidolorifici (analgesici) basati sugli oppioidi, principi attivi che derivano dall’oppio (i più noti sono la codeina, la morfina, l’ossicodone, l’idrocodone e il tapentadolo); un loro abuso è all’origine di complicazioni più o meno gravi fra le quali è annoverato anche l’edema cerebrale.

TAC al cervello che mostra la presenza di emorragia subdurale e di edema cerebrale da lesione traumatica.
Edema cerebrale – Sintomi e segni
L’edema cerebrale è una grave condizione patologica che rientra nel novero delle cosiddette emergenze cliniche; è di fondamentale importanza diagnosticarlo il prima possibile allo scopo di evitare danni particolarmente gravi.
I segni e sintomi che possono manifestarsi in seguito di un edema cerebrale sono numerosi e le loro gravità e tipologia possono variare da soggetto a soggetto. Tale variabilità dipende da vari fattori fra cui le cause che hanno provocato l’edema, la zona cerebrale interessata dall’evento, l’età del paziente ecc.
Fra le manifestazioni principali di un edema cerebrale vanno ricordate le seguenti:
- mal di testa
- vertigini
- nausea
- vomito
- irregolarità del battito cardiaco
- disturbi visivi (per esempio, diplopia e annebbiamento della vista)
- amnesia
- difficoltà motorie
- mancanza di coordinazione
- afasia
- stato confusionale
- perdita di coscienza
- difficoltà di comprensione
- attacchi epilettici
- letargia
- dolore e rigidità a livello del collo
- febbre
- idrocefalo.
La zona cerebrale interessata dall’edema influisce molto sulla sintomatologia; le varie aree cerebrali hanno infatti funzioni diverse e un edema cerebrale che interessi la zona temporale darà luogo a manifestazioni cliniche che possono differire molto da quelle legate a un edema sviluppatosi nella zona occipitale (nel primo caso si avranno, per esempio, disturbi del linguaggio, mentre nel secondo caso sono generalmente presenti disturbi visivi). È di fondamentale importanza localizzare con esattezza la zona interessata dall’edema cerebrale perché ciò consentirà una corretta pianificazione dell’intervento chirurgico.
Anche l’età influisce sulla sintomatologia; un edema cerebrale che si sviluppi in un bambino molto piccolo dà luogo a manifestazioni cliniche che in un adulto possono non essere presenti o, se presenti, meno marcate.
Conseguenze
Le conseguenze legate allo sviluppo di edema cerebrale possono essere particolarmente serie. Le conseguenze dipendono:
- dalle condizioni fisiche del paziente
- dalla terapia
- dalla convalescenza.
Si deve infatti evitare una ricaduta; mantenendo sia un’opportuna pressione e un’opportuna ossigenazione del sangue. Successivamente alla terapia in circa la metà dei pazienti (soprattutto quelli in cui l’edema è dovuto a trombosi dei seni) si hanno deficit neurologici e lesioni cerebrali; nel 40% circa convulsioni (da focali a generalizzate, quasi epilettiche). Ci possono essere problemi agli occhi (edema periorbitale, diplopia ecc.).
Può anche cambiare il comportamento del soggetto (delirio, amnesia, mutismo).
Nei casi più favorevoli ci può essere solo cefalea, nei casi peggiori, soprattutto in quelli non trattati, il coma e la morte.
Diagnosi
La diagnosi deve essere la più rapida possibile; il primo esame in soggetto che manifesti segni e sintomi riconducibili a tale condizione è quello obbiettivo; in seguito si passa a esami neurologici, radiologici ed ematici. Dal momento che, come riportato in precedenza, possono essere presenti stato confusionale, difficoltà nel parlare e amnesia, è importante che nel corso dell’esame obbiettivo e anamnestico sia presente un congiunto o un collega o comunque una persona che possa fornire utili spiegazioni (modalità di insorgenza dei segni e dei sintomi, malattie pregresse, farmaci eventualmente assunti ecc.).
Se il medico sospetta la presenza di edema cerebrale, l’esecuzione di un esame neurologico è indispensabile; verranno controllati udito, vista, linguaggio, equilibri, riflessi e coordinazione; a seconda della perdita parziale o completa di una di questa facoltà, il medico può farsi nel frattempo un’idea dell’area cerebrale interessata dall’edema.
Fra gli esami radiologici comunemente eseguiti quando si sospetta un edema cerebrale vi sono la risonanza magnetica nucleare e la TAC. Queste tecniche diagnostiche sono in grado di evidenziare posizione ed estensione dell’edema cerebrale e, spesso, anche la causa che l’ha determinato (per esempio un tumore o un ictus).
Le analisi del sangue sono importanti nel caso in cui il paziente abbia riferito di essere affetto da diabete mellito oppure di avere assunto farmaci oppiacei; servono inoltre a identificare l’eventuale agente patogeno responsabile di un processo infettivo; sono quindi esami che servono, più che a verificare la presenza di edema cerebrale, a identificarne la causa.
Cura – Il ruolo del mannitolo – Tempi di guarigione
Una volta che il sospetto di edema cerebrale è stato confermato, è necessario una tempestiva terapia. Gli obbiettivi fondamentali sono due: trattare la causa scatenante e ripristinare il flusso sanguigno e l’apporto di ossigeno al cervello così da interrompere la progressione dell’edema ed evitare conseguenze irreversibili.
Per il conseguimento di questi obiettivi possono essere messi in campo vari mezzi fra cui osmoterapia (un trattamento che mira a ridurre l’aumentata pressione intracranica; molto spesso si ricorre alla somministrazione di mannitolo; si tratta di una terapia che deve essere praticata con notevole attenzione perché, anche se generalmente si dimostra molto efficace, in altri può determinare un peggioramento della situazione); ossigenoterapia (terapia che viene effettuata applicando un respiratore o ricorrendo alla camera iperbarica; serve a fornire una migliore ossigenazione al cervello); farmaci (in caso di edema cerebrale, quelli più utili sono i diuretici, gli anticoagulanti e i corticosteroidi; la scelta dei farmaci dipende dalla causa che ha determinato l’edema); ventricolostomia (è un intervento chirurgico al quale si ricorre quando è insorto idrocefalo); chirurgia (si interviene o praticando la craniotomia decompressiva – ovvero si rimuove la parte del cranio contro la quale sta spingendo l’area cerebrale interessata dall’edema – oppure rimuovendo o riparando ciò che ha causato l’edema); ipotermia (abbassamento della temperatura corporea a 32-33 °C; è una procedura che serve a rallentare la progressione del danno al cervello causato dalla mancanza di ossigeno; non tutti gli autori sono concordi sulla sua effettiva utilità; si tratta comunque di una forma di terapia non troppo diffusa nel nostro Paese).
Purtroppo i tempi di guarigione sono legati alla gravità della patologia e quindi non è possibile dare sensate indicazioni generali.
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