L’eczema atopico è una malattia cutanea cronico-recidivante che si manifesta soprattutto in soggetti atopici, portatori essi stessi o consanguinei di portatori di manifestazioni atopiche come asma bronchiale, rinite allergica, orticarie ecc.
Eczema atopico – Cause
Ricordiamo che per atopia s’intende una forte reattività nei confronti di agenti normalmente innocui (allergeni). Nell’atopia esiste un’alterazione genetica che porta alla produzione di reagine, cioè di anticorpi citofili (IgE). Queste immunoglobuline si legano specificatamente a recettori presenti sulla superficie dei mastociti (cellule del sistema immunitario di derivazione connettivale caratterizzate da granulazioni citoplasmatiche contenenti sostanze che vengono rilasciate dopo che immunoglobuline di classe E hanno aderito alla loro superficie; l’attivazione dei mastociti, insieme a quella dei basofili, può portare allo shock anafilattico o a fenomeni locali di tipo allergico) che liberano successivamente sostanze farmacologicamente attive quali, per esempio, istamina, serotonina, bradichinina, SRSA (Slow Reactive Substance of Anaphylaxis, sostanza a lenta reazione dell’anafilassi).
La diatesi (predisposizione) familiare dell’eczema atopico è dimostrata in oltre il 70% dei casi. Altre cause sono allergologiche (alimenti, inalanti, contattanti), irritative (detergenti ecc.) ed emozionali. Il disturbo compare dopo il secondo mese di vita e nel 75% dei casi prima del sesto. Si ha una regressione spontanea di solito verso il nono mese o comunque entro il secondo anno di vita. In alcuni soggetti (10-20%) si riaccende nella pubertà, nell’adolescenza e nell’età adulta.
Eczema atopico – Sintomi e segni
Nei neonati l’eczema atopico si localizza al volto con eritema (irritazione cutanea), edema (accumulo di liquidi), essudazione; il prurito è notevole; possono essere interessate altre zone (orecchie, collo, piedi, regione poplitea, arti superiori). Nelle forme tardive la dermatosi si localizza alle superfici flessorie delle grandi pieghe, al collo, alla nuca, alla regione periorale, in genere con manifestazioni meno acute ed essudanti.
Diagnosi
Per la diagnosi, oltre all’anamnesi personale e familiare, è importante il dosaggio delle immunoglobuline E (globuline implicate nel sistema immunitario, note anche come anticorpi), tipiche dell’atopia.
Eczema atopico – Cure
Molti approcciano il problema ricorrendo a una modifica del proprio regime alimentare, sicuramente un piano dietetico mirato può essere preso in considerazione nell’ottica di evitare allergie o intolleranze alimentari, ma deve essere ben chiaro che non si può pensare di guarire l’eczema atopico con la sola dieta.
Il trattamento dell’eczema atopico non può che essere:
- personale
- variabile nel tempo, per seguire l’evoluzione della malattia
- equilibrato, nel senso di pesare correttamente l’azione locale e quella generale.
Attualmente esistono diverse possibilità di cura che vale la pena di prendere in considerazione. Sono da citare prioritariamente i cortisonici a uso locale (topici), vista la loro efficacia e i minimi effetti collaterali (diverso è il discorso di un loro impiego sistemico che può essere preso in considerazione soltanto nei casi più gravi).
Va precisato, per amore di verità, che non tutti gli autori ritengono utili i corticosteroidi, anzi, ne sconsigliano addirittura l’utilizzo.
Altri farmaci che in alcuni casi vengono consigliati sono gli antistaminici orali e gli immunomodulatori per via topica quali, per esempio, gli inibitori della calcineurina (fra cui la ciclosporina e tacrolimus), le pomate a base di ittiolo o catrame (nella fase di lichenificazione) e i farmaci antibiotici (in quanto le colonizzazioni batteriche peggiorano i sintomi della patologia).
Alcuni dermatologi consigliano l’elioterapia (da evitare però nel caso ci sia sottoposti a un precedente recente trattamento con corticosteroidi) oppure la fototerapia (esposizione a lampade dermatologiche).
Ovviamente le cure variano in base alla gravità dei sintomi, alla localizzazione, all’età del paziente, ai fattori climatici ecc.
Altri consigli forniti ai soggetti affetti da eczema atopico sono relativi all’uso dei detergenti (che andrebbe ridotto al minimo indispensabile), al tipo di indumenti (vanno evitati, nei limiti del possibile, i capi di lana e quelli sintetici preferendo quelli di cotone, lino e seta), all’uso di creme per uso cosmetico (solitamente da evitare), all’esposizione all’umidità (da evitare per quanto possibile), all’uso di prodotti farmaceutici (alcuni prodotti farmaceutici, per esempio i serotoninergici e i betabloccanti, possono scatenare reazioni indesiderate a livello cutaneo), allo stress (alcuni autori ritengono, infatti, che le situazioni stressanti contribuiscano all’esacerbazione della sintomatologia dell’eczema).
Il ruolo dell’alimentazione
Chiudiamo con una riflessione relativa al supposto ruolo dell’alimentazione nel trattamento dell’eczema atopico. Questa patologia dimostra come occorra andare con i piedi di piombo con tutte quelle teorie (spesso tipiche delle medicine alternative) che promettono di essere la panacea contro tutti i mali.
Nel caso dell’eczema atopico la soluzione sarebbe la dieta a zona di Barry Sears (nel capitolo La zona e le malattie croniche). Nella formulazione della dieta a zona Sears ha sicuramente messo a nudo certe pecche della dietologia classica e ha detto e scoperto cose interessanti. Poi purtroppo, probabilmente vittima del delirio di onnipotenza tipico di chi scopre qualcosa, si è spinto oltre, prospettando la dieta a zona come la soluzione di un gran numero di patologie.
Nel caso dell’eczema atopico l’eventuale riduzione delle immunoglobuline di classe E in che misura avverrebbe (visto che l’origine del surplus è genetica)? Sears sorvola su questo “piccolo” particolare e dice che una dieta zona “può dare sollievo”, che è “sua convinzione che una dieta a zona possa migliorare” ecc. Come si vede nessuna esperienza diretta.
Anche altri modelli alimentari, non solo la dieta a zona, hanno cercato di trovare consensi proponendosi come trattamento per l’eczema atopico. La variabilità della gravità della malattia e l’alternarsi di remissioni e recidive fanno sì che alcuni possano reclamare successi che però vengono sempre smentiti se applicati ai grandi numeri.
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