La duodenite è una malattia infiammatoria che interessa il duodeno, il primo dei tre segmenti dell’intestino tenue (gli altri sono digiuno e ileo). L’infiammazione, di solito scatenata da un aumento eccessivo delle secrezioni acide dello stomaco (ipercloridria), interessa generalmente il bulbo duodenale (il segmento iniziale della prima porzione del duodeno, noto anche come ampolla duodenale) ed è per questo che spesso si parla di duodenite bulbare.
Talvolta la malattia si manifesta in associazione alla gastrite; in queste circostanze, il quadro clinico prende il nome di gastroduodenite, una condizione sicuramente più complessa da gestire.
La duodenite è un disturbo che può manifestarsi in forma acuta oppure cronica; le cause, come vedremo sono disparate, talvolta tra loro combinate, e, in base a esse, la malattia può essere definita primaria o secondaria.
Si parla di duodenite primaria quando il disturbo non dipende da un’altra patologia (può essere, per esempio, provocato dall’uso prolungato di determinati farmaci o da una dieta scorretta), mentre si ha duodenite secondaria, quando il problema insorge in seguito alla presenza di altre patologie (per esempio, un’infezione da Helicobacter pylori, una patologia piuttosto diffusa).
Forma erosiva e forma non erosiva
La malattia viene spesso distinta in base all’aspetto della mucosa esofagea; si distinguono in questo caso due forme, quella erosiva e quella non erosiva.
Duodenite erosiva – La duodenite può essere più o meno grave; la forma peggiore è sicuramente la duodenite erosiva (in questo caso la mucosa dell’esofago risulta più danneggiata e la situazione è complicata da un quadro clinico che ricorda molto quello dell’ulcera gastrica).
Duodenite non erosiva – Molto spesso la malattia è piuttosto lieve e i sintomi non sono particolarmente eclatanti (forma paucisintomatica), in altri sono praticamente inesistenti (forma asintomatica) e la malattia viene diagnosticata incidentalmente, in seguito a controlli clinici effettuati per altri motivi.
Duodenite – Cause
Le cause di duodenite possono essere numerose e molto diverse fra loro, anche se, di solito, alla base c’è sempre una situazione di ipercloridria, una disfunzione dell’apparato digerente che consiste in una presenza eccessiva di acido cloridrico nel succo gastrico. Di seguito, una pratica distinzione delle cause della malattia in riferimento alle forme primaria e secondaria.
Cause di duodenite primaria
- Abuso di FANS – Un uso eccessivo di farmaci antinfiammatori non steroidei può danneggiare la mucosa duodenale e renderla più suscettibile agli acidi contenuti nel succo gastrico.
- Errori alimentari – Un’assunzione smodata di bevande alcoliche e/o superalcoliche, cibi ad alto tenore lipidico e spezie può causare infiammazione della mucosa duodenale.
- Fumo di sigaretta – Il fumo è un fattore irritante e può dar luogo a duodenite.
- Stress intensi e prolungati nel tempo – Stress prolungati e di notevole intensità sono causa di un’iperproduzione di succhi gastrici, fattore che determina un’infiammazione delle mucose (si ricorda che lo stress è uno dei fattori che favoriscono anche l’insorgenza di gastrite e di ulcere).
Cause di duodenite secondaria
Fra le patologie implicate nell’insorgenza di duodenite si ricordano in particolare le seguenti:
- Infezione da Helicobacter pylori – I batteri attaccano sia la mucosa dello stomaco che quella del duodeno e causano un processo infiammatorio che può appesantirsi con la formazione di ulcere ed erosioni più o meno estese (duodenite erosiva).
- Celiachia – In questo caso è la formazione di autoanticorpi che attaccano i villi intestinali presenti sulla mucosa del duodeno causando infiammazione.
- Colite ulcerosa e morbo di Crohn – La duodenite è spesso dovuta alla presenza di una di queste due serie patologie che interessano il tratto gastrointestinale e sono responsabili di ulcerazioni della mucosa.
- Parassitosi intestinali – Alcune malattie causate da parassiti (per esempio la giardiasi, provocata dal parassita Giardia intestinalis) sono causa di uno stato infettivo/infiammatorio che interessa la mucosa del duodeno.
Duodenite – Sintomi
I sintomi e i segni di duodenite sono in buona parte quelli che caratterizzano molte patologie del tratto gastrointestinale; a seconda delle cause scatenanti e dello stato di salute generale del soggetto e del suo stile di vita, i sintomi possono essere più o meno intensi. In linea generale, le manifestazioni cliniche più comuni nel caso di duodenite sono le seguenti:
- dolori addominali
- dolore alla schiena
- gonfiore addominale
- dispepsia (difficoltà nel digerire)
- bruciori di stomaco
- diarrea o, al contrario, stitichezza
- perdita di appetito
- perdita di peso
- sensazione di malessere generale
- nausea
- vomito.
Nei casi più gravi si possono avere emorragie gastriche (per esempio, nel caso di duodenite erosiva).
Diagnosi
In presenza di sintomi che possono far sospettare la presenza di duodenite, il medico curante o lo specialista gastroenterologo possono richiedere l’esecuzione di un’esofago-gastro-duodenoscopia (EGDS, esame più comunemente noto come gastroscopia) associata a biopsia; questo esame strumentale, oltre consentire l’analisi diretta della mucosa dell’intestino, permette di verificare l’eventuale presenza di gastrite e/o di ulcere (gastrica, duodenale o esofagea).
Cura
La cura della duodenite deve essere impostata a seconda della causa che ne ha determinato l’insorgenza.
Un ruolo importante nel caso di duodenite è quello rivestito dai farmaci antiacido, principi attivi usati con successo per combattere i sintomi associati all’ipercloridria; ne esistono diverse tipologie ed esplicano la loro azione in modalità differenti (neutralizzazione del pH del succo gastrico, riduzione della produzione di acido cloridrico, protezione della mucosa).
Se l’infiammazione del duodeno è associata a gastrite (gastroduodenite) o a ulcere peptiche, in genere si decide di somministrare farmaci a effetto gastroprotettore come, per esempio, gli inibitori di pompa protonica oppure gli antistaminici H2.
Più complessa è la cura nel caso in cui la duodenite sia legata alla presenza di infezione da Helicobacter pylori; il trattamento può essere piuttosto lungo; una terapia che ha dimostrato una certa efficacia è quella che associa la somministrazione di antibiotici (amoxicillina, claritromicina, tinidazolo, tetraciclina ecc.) a quella di un farmaco antiacido. Uno schema spesso utilizzato è quello basato sull’associazione di due antibiotici a un inibitore di pompa protonica (omeprazolo, esomeprazolo, lansoprazolo, ranitidina bismuto citrato ecc.).
Nel caso di una forma cronica (è il caso di quelle forme legate alla presenza di patologie quali la celiachia, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa ecc.), la terapia è quella relativa alla malattia di base.

La duodenite è un’infiammazione del duodeno: la forma più grave è quella erosiva, con un quadro simile a quello dell’ulcera.
Duodenite – Dieta
La dieta ha un ruolo fondamentale nel caso di duodenite; come spesso ricordiamo nel sito, un buon stile di vita in generale e una corretta alimentazione in particolare giocano un ruolo di primaria importanza nella prevenzione e nella cura delle patologie che interessano il tratto gastrointestinale; molto spesso infatti, soprattutto nel caso di duodenite acuta, le cause del problema sono da ricercarsi proprio in una dieta inadeguata e nell’abuso di sostanze alcoliche.
Fra i cibi che dovrebbero essere evitati (o che comunque dovrebbero essere assunti molto sporadicamente) da chi soffre di gastroduodenite vanno principalmente ricordati i seguenti:
- aglio, cipolla, scalogno
- alcolici e superalcolici
- bevande gassate
- bevande contenenti caffeina
- carni e i pesci grassi
- cibi in salamoia, sottolio, affumicati
- cibi fritti
- condimenti piccanti
- frutta acidula
- frutta secca
- formaggi grassi e stagionati
- spezie piccanti
È infine consigliabile limitare l’assunzione di agrumi e pomodori nonché dei relativi succhi.
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