Il diabete gestazionale è una condizione patologica caratterizzata da una ridotta tolleranza al glucosio e che, come facilmente si può intuire dalla terminologia, insorge durante la gravidanza (più frequentemente nel periodo compreso tra la decima e la quattordicesima settimana).
Sostanzialmente il diabete gestazionale è un’intolleranza al glucosio, di grado variabile, che fa il suo esordio (o viene osservata per la prima volta) nel corso dello stato interessante.
La gravidanza è una sorta di test di stress metabolico per il diabete mellito; i soggetti che falliscono questo test e sviluppano un diabete gestazionale possono avere caratteristiche molto diverse fra loro; possono essere magre e relativamente carenti di insulina o, al contrario obese o sovrappeso, insulino-resistenti oppure iperinsulinemiche. Il diabete gestazionale è quindi un’affezione alquanto eterogenea.
In tutte le donne in gravidanza devono essere effettuati i test per la ricerca di un diabete gestazionale perché tale sindrome, se non diagnosticata e trattata tempestivamente e opportunamente, è associata a un aumento della mortalità fetale e neonatale e a una maggiore morbilità materna e fetale.
Il diabete gestazionale si manifesta in circa il 2-4% delle donne gravide, con una certa varianza legata alla popolazione di appartenenza; sono maggiormente predisposte allo sviluppo della patologia le donne in sovrappeso e con un familiare di primo grado affetto da diabete mellito.
Nota – Il diabete gestazionale è noto anche come diabete mellito gestazionale, talvolta indicato con la sigla GDM, acronimo dei termini Gestational Diabetes Mellitus ed è talvota denominato anche diabete gravidico).
Fattori di rischio
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete gestazionale sono i seguenti:
- familiarità (diagnosi di diabete mellito in parenti di primo grado)
- precedente storia di diabete gestazionale
- ridotta tolleranza glicidica
- alterata glicemia a digiuno
- marcata glicosuria (presenza di zuccheri nelle urine) durante la gravidanza
- obesità.
Quando sono presenti uno o più di questi fattori di rischio è opportuno eseguire il prima possibile i test di screening.
Segni e sintomi di diabete gestazionale
Il diabete gestazionale è spesso asintomatico o paucisintomatico (ovvero presenta scarsità di manifestazioni cliniche); è per questo motivo che lo screening per la ricerca della patologia in questione riveste una certa importanza); in alcuni casi però possono manifestarsi alcuni segni e sintomi che devono far insospettire la gestante ovvero:
- aumento ingiustificato del senso di sete (polidipsia)
- aumento ingiustificato delle quantità di urine prodotte (poliuria)
- perdita di peso ingiustificata
- nausea e vomito (queste due manifestazioni sono però poco significative perché sono comunque abbastanza comuni nel corso di una gravidanza)
- infezioni urinarie frequenti
- offuscamento della vista.
Approccio diagnostico al diabete gestazionale: valori
Le linee guida più recenti sono state elaborate in seguito a una profonda revisione della letteratura disponibile; sono state proposte nuove raccomandazioni che hanno parzialmente modificato l’approccio diagnostico. È quindi da ritenersi superato il precedente che prevedeva inizialmente il minicarico glicemico e, in caso di positività, l’OGTT 75 g.

Il diabete gestazionale interessa circa il 4% delle donne all’inizio della gravidanza. Una certa percentuale non indifferente (dal 30% al 60%) di donne hanno un aumento di probabilità di sviluppare il diabete mellito nei successivi 10-20 anni.
Attualmente è prevista una prima valutazione dei valori di glicemia a digiuno già nel corso della prima visita; scopo principale è quello di rilevare i soggetti a rischio con diabete manifesto la cui diagnosi si pone nel caso in cui sia presente una delle tre condizioni sottoriportate:
- glicemia a digiuno superiore a 125 mg/dl
- glicemia in un qualsiasi momento della giornata superiore a 200 mg/dl (se confermato in seguito da un valore a digiuno superiore a 125 mg/dl)
- valore di emoglobina glicosilata eseguita entro le prime 12 settimane superiore a 6,5% (42 mmoli/mol).
A prescindere dalle modalità che sono state utilizzate, è necessario che risultati che oltrepassano i livelli di normalità vengano confermati in seguito a un secondo prelievo ematico.
Nel caso in cui il valore rilevato alla prima visita sia compreso tra 92 e 126 mg/dl si parla di diabete gestazionale.
Di solito viene consigliato alla gestante di eseguire un test da carico di glucosio da 75 g in 300 ml di acqua con prelievo all’inizio, dopo un’ora e dopo due ore; a seconda dei fattori di rischio presenti l’esame viene eseguito tra la settimana 16 e la settimana 18 e/o tra la settimana 24 e la settimana 28.
Si parla di diabete gestazionale nel caso in cui venga rilevato anche un solo valore superiore a quelli soglia, vale a dire:
- glicemia a digiuno >=92 mg/dl
- glicemia a un’ora >=180 mg/dl
- glicemia a due ore >=153 mg/dl.
Trattamento del diabete gestazionale
In seguito a una diagnosi di diabete gestazionale è necessario intraprendere un percorso terapeutico atto a tenere sotto controllo i livelli di glicemia. È di notevole importanza l’automonitoraggio giornaliero dei valori di glicemia.
Nella gran parte dei casi, un’impostazione corretta del regime alimentare consente di mantenere sotto controllo entro i valori considerati ottimali per la gravidanza.
Di notevole importanza anche l’attività fisica che deve essere regolare e ovviamente adatta alla condizione della donna; è compito del ginecologo suggerire le attività fisiche più adatte e i livelli di esercizio fisico più appropriati.
Se le misure intraprese non consentono di raggiungere l’obiettivo è necessario ricorrere alla somministrazione di bassi quantitativi di insulina; è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del proprio medico curante.
Va precisato che, in linea generale, una corretta alimentazione e una regolare attività fisica sono due cardini fondamentali di un buon stile di vita ed è fondamentale mantenerli anche dopo il parto; peraltro si deve considerare che il rischio di sviluppare un diabete mellito di tipo 2 trascorsi pochi anni da una gravidanza caratterizzata da diabete gestazionale è piuttosto elevato (50% nel caso di donne obese, 25% nel caso di donne non obese). Nella gran parte dei casi i livelli della glicemia ritornano nella norma dopo il parto.
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