Diabete è un termine generico con il quale ci si può riferire a patologie decisamente diverse fra loro (anche se in alcuni casi presentano sintomatologia simile); tali patologie (diabete mellito e diabete insipido) sono infatti caratterizzate da eziologia e patogenesi indipendenti.
Tutte le forme della patologia annoverano fra le loro manifestazioni principali poliuria (produzione ed escrezioni di abbondanti quantità di urine) e polidipsia (stato di sete intensa che porta il soggetto a ingerire notevoli quantità di liquidi).
Diabete mellito
Comunemente, con diabete si intende riferirsi al diabete mellito, una seria patologia metabolica che si caratterizza principalmente per la presenza di iperglicemia [livelli di glucosio ematico che superano il limite superiore dell’intervallo di normalità (65-110 mg/dl)], condizione che può essere legata o una ridotta secrezione di insulina oppure dalla combinazione della riduzione della secrezione insulinica e della resistenza dei tessuti periferici a questo ormone proteico che viene prodotto dalle cellule beta del pancreas.
Si distinguono due forme principali della patologia:
- tipo 1
- tipo 2.
Il diabete mellito di tipo 1 è caratterizzato dalla distruzione delle beta-cellule pancreatiche; porta a un’insulino-deficienza assoluta. Ne esistono due forme:
- Diabete Mellito Immuno-Mediato (Immune-Mediated Diabetes Mellitus): causato da una distruzione mediata autoimmune delle beta cellule del pancreas
- Diabete Mellito Idiopatico (Idiopathic Diabetes Mellitus): causa sconosciuta.
Il diabete mellito di tipo 1 è considerato una patologia piuttosto rara, anche se rimane pur sempre la patologia più frequente fra le malattie rare. In Italia se ne registrano circa 5.000 nuovi casi per anno; va evidenziato il fatto che la regione Sardegna ha un tasso di incidenza della malattia che supera quello della media europea.
Il diabete mellito di tipo 2 è invece la forma più comune della malattia (95% di tutte le forme) e interessa, infatti, milioni di persone. Nel nostro Paese le stime sono preoccupanti; si stimano circa 3 milioni di persone diagnosticate e trattate e circa 1 milione di persone non diagnosticate. Se si considerano anche circa 2,6 milioni di persone che hanno difficoltà a mantenere la glicemia nel range di normalità, possiamo farci un’idea della gravità della situazione.

Entro il 2040 ci saranno quasi 630 milioni di diabetici, le donne sono più colpite.
Il diabete mellito è una malattia gravata da complicanze importanti fra cui ricordiamo l’aterosclerosi, la retinopatia diabetica, la nefropatia diabetica, la neuropatia diabetica, l’ulcera diabetica; c’è spesso inoltre un aumento della suscettibilità alle infezioni (cistiti, vaginiti ecc.).
Un breve cenno va anche al diabete mellito gestazionale (talvolta indicato con la sigla GDM, acronimo dei termini Gestational Diabetes Mellitus e denominato anche diabete gravidico) una condizione patologica che, come facilmente si può intuire dalla terminologia, insorge durante la gravidanza (più frequentemente nel periodo compreso tra la decima e la quattordicesima settimana). La condizione si manifesta in circa il 2-4% delle donne gravide; sono maggiormente predisposte quelle in sovrappeso e con un familiare di primo grado affetto dalla patologia.
Solitamente il GDM è riconducibile a un diabete mellito di tipo 2 che insorge a seguito dei cambiamenti metabolici che caratterizzano la gravidanza.
La malattia può compromettere lo sviluppo del feto e, nei casi più gravi, può causarne la morte.
In molti casi la condizione è temporanea, ma sarebbe un errore una sua sottovalutazione; esiste infatti il concreto rischio di una sua cronicizzazione con conseguenze facilmente immaginabili.
Va ricordato che durante il periodo di gravidanza è considerata normale, dopo i primi tre mesi di gestazione, una riduzione della tolleranza glicidica; allo scopo di verificare che tale riduzione sia fisiologica e non patologica è fondamentale il monitoraggio della situazione con appositi test (test da 50 g di glucosio e, se necessario, test da 100 g di glucosio).
Per approfondimenti (cause, sintomi e segni, diagnosi e modalità di trattamento) si rimanda all’articolo che tratta la patologia nel dettaglio.
Diabete insipido
Si tratta di una patologia piuttosto rara che si caratterizza per la presenza di tre manifestazioni principali: poliuria, polidipsia e disidratazione.
Si distinguono due forme principali della malattia:
- forma centrale
- forma nefrogenica.
La prima è la forma più comune; la condizione può essere idiopatica (circa un terzo dei casi) oppure secondaria.
Il diabete insipido nefrogenico può essere di tipo congenito (ne esistono due varianti: nefrogenico recessivo legato al cromosoma X e nefrogenico autosomico recessivo) oppure di tipo acquisito, legato cioè ad affezioni secondarie, a danni tubulari, a ipopotassiemia (ridotti livelli di potassio nel sangue), a ipercalcemia (livelli eccessivi di calcio nel sangue), a farmaci ecc.
In linea generale si tratta di una malattia che può essere tranquillamente curata e il soggetto può condurre un’esistenza normale; le precauzioni di prendere sono quelle di avere sempre a disposizione i farmaci necessari al trattamento e evitare situazioni che possano essere causa di notevoli perdite di liquidi.
Per approfondimenti si rimanda all’articolo che tratta la patologia nel dettaglio.
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