La dermatite erpetiforme è una patologia che rappresenta la manifestazione cutanea del morbo celiaco (celiachia) con il quale condivide le cause. Peraltro, un soggetto affetto da dermatite erpetiforme è sicuramente celiaco, ma non è detto il contrario dal momento che sono moltissime le persone affette da celiachia che non soffrono di dermatite erpetiforme; statistiche recenti mostrano che il problema cutaneo in questione si manifesta ogni 5 persone affette da morbo celiaco.
La patologia insorge più frequentemente nei giovani e negli adulti, ma anche i bambini possono venirne colpiti. Fra gli adulti i più colpiti sono i soggetti di sesso maschile mentre fra i bambini vi è una netta prevalenza dei soggetti di sesso femminile (circa il doppio). La dermatite erpetiforme è comunque una patologia poco comune; il problema, infatti, interessa una persona ogni 10.000; un’eccezione è rappresentata dagli irlandesi (frequenza 1:500).
La dermatite erpetiforme è nota anche come dermatite di Duhring o morbo di Duhring – dal nome del medico che per primo ha descritto la patologia – oppure come celiachia della pelle).
Cause
Non esistono dati definitivi relativi ai fattori eziologici della dermatite erpetiforme; si ritiene però che, come per il morbo celiaco, sia presente una predisposizione genetica, infatti, in entrambe le malattie, i geni interessati sono gli stessi; nella dermatite erpetiforme gli anticorpi attaccano la cute causando danni alle cellule cutanee (i cheratinociti), mentre la celiachia ha la sua manifestazione a livello della mucosa intestinale.
Per molto tempo la dermatite erpetiforme è stata considerata una patologia autoimmunitaria a sé stante, ma attualmente la gran parte degli autori la identifica come una manifestazione cutanea legata a un’enteropatia (patologia intestinale) glutine-dipendente.
A prescindere da tali considerazioni, si è osservato che, nella stragrande maggioranza dei soggetti colpiti da dermatite erpetiforme, sono riscontrabili danni intestinali che regrediscono quando si adotta un regime dietetico che preveda l’assenza di glutine.
Dermatite erpetiforme – Sintomi e segni
La dermatite erpetiforme provoca arrossamento della cute, papule (piccoli rilievi cutanei che si distinguono dalle pustole perché non contengono materiale purulento), bolle e vescicole.
La sintomatologia insorge generalmente dopo il decimo anno di età, più frequentemente nel periodo che va dai 20 ai 30 anni. Se la patologia non viene trattata, le lesioni possono permanere per lunghi periodi per poi scomparire e ripresentarsi periodicamente dipendentemente dal livello di gravità della patologia.
Le lesioni provocate dalla dermatite erpetiforme sono frequentemente localizzate nella superficie esterna dei gomiti, nelle spalle, nella zona lombare, nei glutei e nella superficie anteriore delle ginocchia; tipicamente le lesioni sono distribuite simmetricamente.
Zone meno frequentemente interessate sono il collo, il viso e l’attaccatura anteriore dei capelli. È raro, ma possibile, un interessamento dell’intera superficie corporea.
Generalmente la dermatite erpetiforme causa un forte prurito oppure bruciore e soltanto raramente la malattia si presenta in modo asintomatico.
Il prurito può essere talvolta insopportabile tant’è che, in molti casi, il soggetto non è in grado di resistere allo stimolo di grattarsi e strofinare la parte colpita; ciò è comprensibile, ma non fa altro che peggiorare il quadro clinico perché l’irritazione cutanea peggiora sempre di più con il rischio di sovrainfezioni batteriche.
Man mano che il tempo passa le vescicole vengono sostituite da croste che, dopo la loro caduta, lasciano alterazioni locali a carico della pelle che assume una colorazione più o meno intensa rispetto a quella normale.
In alcuni rari casi, la malattia potrebbe regredire fino a scomparire del tutto.
Diagnosi
La dermatite erpetiforme non è una patologia facilmente identificabile; le lesioni cutanee infatti non sempre sono accompagnate alla tipica sintomatologia del morbo celiaco. In alcuni casi addirittura le manifestazioni cutanee sono l’unico segno dell’intolleranza al glutine e non sempre è automatico associarle alla malattia celiaca. Talvolta la dermatite erpetiforme viene confusa con altri tipi di lesione cutanea che hanno sintomatologia simile. Nei bambini non è sempre facile distinguerla dalla dermatite atopica mentre negli adulti la sintomatologia può, in prima battuta, far pensare a un’infezione da Herpes zoster (il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio). Il modo più sicuro per diagnosticare la dermatite erpetiforme è quello di eseguire una biopsia cutanea in modo da poter effettuare la ricerca degli anticorpi responsabili della patologia. Si procede prelevando una piccola parte di tessuto cutaneo non interessato da lesioni e si effettua l’analisi; se si riscontra la presenza di IgA specifiche allora è molto probabile che il soggetto sia affetto da dermatite erpetiforme. Si eseguono comunque altri test, fra cui si ricordano
- Anticorpi sierici anti endomisio (EMA)
- Anticorpi sierici anti gliadina (AGA)
- Anticorpi sierici anti transglutaminasi (TGA).
Altri test che il medico potrebbe richiedere sono sideremia e acido folico.

La dermatite erpetiforme è una patologia poco comune; il problema, infatti, interessa una persona ogni 10.000; un’eccezione è rappresentata dagli irlandesi (frequenza 1:500).
Dermatite erpetiforme – Cura
Le opzioni terapeutiche sono di tipo dietetico e farmacologico. Un regime alimentare privo di alimenti contenenti glutine (la cosiddetta dieta gluten-free) consente la riduzione e la conseguente regressione delle manifestazioni a carico di cute e tessuto intestinale. Un tale regime dietetico deve essere seguito per tutta la vita.
Nei casi in cui lo si ritenga necessario, è possibile prescrivere farmaci come il dapsone (diaminodifenilsulfone), la sulfapiridina e la sulfametossipiridazina; tali farmaci sono in grado di far scomparire l’eruzione cutanea nel giro di pochi giorni. Molto spesso però, poco dopo la sospensione del farmaco, si hanno nuovamente le manifestazioni cutanee. La cura farmacologica deve quindi essere visto come coadiuvante il regime dietetico nell’attesa che quest’ultimo abbia i suoi effetti.
Come nel caso della grande maggioranza dei farmaci, anche quelli citati non sono esenti da effetti collaterali; fra i più comuni vi sono vomito, anemia e perdita dell’appetito.
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