Demenza senile è un’espressione con la quale si fa riferimento ad alcune delle tante forme di demenza (anche sindrome demenziale).
Demenza è un termine piuttosto generico sotto il quale vengono inquadrate molte condizioni patologiche caratterizzate da un progressivo deterioramento delle funzioni intellettive che ha luogo dopo il loro sviluppo completo); si tratta, essenzialmente, di disturbi diversi fra loro e che hanno diversa eziologia (vale a dire, cause diverse), ma una sintomatologia molto simile.
Alla base delle demenze, comunque, c’è sempre una patologia cerebrale che provoca una grave compromissione delle facoltà cerebrali superiori (memoria, capacità di ragionamento, di pianificazione, di risolvere un problema ecc.). Appare ovvio come una patologia del genere abbia un impatto devastante sulla vita del soggetto (e su quella delle persone a lui vicine) dal momento che arriva a compromettere la sua attività lavorativa, i suoi interessi personali, gli hobby, le relazioni personali ecc.
La demenza senile può anche essere accompagnata da disturbi psichici di vario genere: ansia, aggressività, irascibilità, irrequietezza, depressione. Diversamente dalla gran parte delle patologie neurologiche, che sono causate da lesioni riscontrabili (per esempio, tramite esami come TAC o risonanza magnetica nucleare), la demenza è caratterizzata da segni e sintomi che non sono facilmente inquadrabili in modo netto.
La vera difficoltà sta nel comprendere se questi disturbi siano legati al normale decadimento dovuto all’età, a cause di natura psicologica, ad altre patologie, oppure se siano riconducibili a un inizio di demenza senile. A questo scopo è necessario sottoporre il soggetto a un accurato esame neuropsicologico che permetterà di chiarire la situazione.
Demenza presenile e demenza senile
Giova ricordare che una prima grande distinzione delle demenze fa riferimento all’età di insorgenza; in base a questo criterio si distinguono due grandi categorie:
- demenze presenili
- demenze senili.
Si parla di demenza presenile quando la patologia colpisce soggetti di età inferiore ai 60-65 anni, mentre negli altri casi si parla di demenza senile.
Fra le demenze presenili quelle nettamente più frequenti sono la malattia di Alzheimer-Perusini (più nota semplicemente come Alzheimer) e la malattia di Pick, più rara. Entrambe colpiscono prevalentemente le donne.
La prima si manifesta fra i 45 e i 60 anni, inizia con disorientamento spaziale, turbe della memoria, afasia, irrequietezza, e degenera in un quadro di demenza completa.
La seconda può presentare sintomi differenti, perché la malattia può colpire zone diverse dell’encefalo; solitamente si ha alterazione della personalità con caduta dei freni inibitori, logorrea, agitazione. Come nel primo caso, anche questa patologia presenta un quadro finale di totale compromissione delle funzioni intellettive.
La demenza senile è decisamente più frequente di quella presenile; in base a stime recenti, si calcola che nei soggetti in età avanzata si riscontra una percentuale oscillante tra il 5 e il 15% di persone che presentano sintomi e/o segni di demenza senile; si stima altresì che, a partire dai 70 anni, le probabilità di riscontrare casi di demenza raddoppino ogni 5 anni. Nei soggetti ultraottantenni la percentuale di demenza senile è decisamente alta (22% circa).
Oltre all’impatto sulla qualità della vita, l’insorgenza di una forma di demenza riduce drasticamente l’aspettativa di vita; una demenza che faccia il suo esordio a 60 anni riduce l’aspettativa di vita da 23 a 7 anni; una demenza insorta a 74 anni lascia alla persona un’aspettativa di vita di 5 anni (contro un’aspettativa di vita di 9 anni circa di una persona sana).
Secondo stime delle Nazioni Unite, nel 2030 saranno 63 milioni le persone affette da demenza senile; nel 2050 i casi demenza senile saranno quasi raddoppiati (114 milioni circa). Visti i numeri in ballo e le inevitabili ripercussioni del problema sul piano socio-economico, non stupisce che la lotta alla demenza senile sia una delle sfide più importanti per sistemi sociali e sanitari del mondo.
Demenza senile – Stadi della malattia
Solitamente il decorso della malattia viene suddiviso in quattro stadi; si parla quindi di demenza precoce, demenza moderata, demenza grave e demenza severa.
Al primo stadio i sintomi della della demenza senile sono appena pronunciati e non si registrano compromissioni cognitive tali da impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Al secondo stadio i sintomi sono più pronunciati e alcune attività quotidiane possono essere svolte soltanto con l’aiuto di un’altra persona.
Al terzo stadio i sintomi sono ben pronunciati e il malato non ha più ormai la possibilità di svolgere le normali attività quotidiane in modo autonomo; iniziano a manifestarsi sintomi e segni quali incontinenza urinaria e fecale, incapacità ad alimentarsi autonomamente e incapacità di uscire dall’abitazione anche se accompagnati da altri.
Quando la malattia si trova nell’ultimo stadio, la persona malata non è più in grado di comunicare con il mondo esterno e si trova in uno stato pressoché vegetativo.
Differenza fra demenza senile vascolare e Alzheimer
Le due forme più importanti e frequenti di demenza senile sono il morbo di Alzheimer e la demenza vascolare. Cerchiamo di capire qual è la differenza principale fra l’una e l’altra forma.
Il morbo di Alzheimer costituisce la gran parte di tutti i tipi di demenza; colpisce (tranne rari casi) dopo i sessant’anni e la sua evoluzione fino agli stadi più gravi può durare dagli 8 ai 15 anni. In Italia, si stimano circa 600.000 ammalati. Questa forma di demenza senile è ampiamente trattata in un articolo a parte, Morbo di Alzheimer, a esso rimandiamo chi volesse approfondirne i vari aspetti. Qui ci limitiamo a ricordare che si tratta, sostanzialmente, di una malattia degenerativa le cui cause non sono state ancora del tutto chiarite; si sa però qualcosa sul meccanismo del processo degenerativo; di fatto, nel cervello i neuroni iniziano a produrre una proteina (beta-amiloide) con formazione delle tipiche placche all’interno della cellula e di grovigli neurofibrillari. In corrispondenza di questa alterazione cellulare, il neurone inizia una serie di eventi programmati che portano alla sua morte.
La demenza vascolare, invece, ha altre cause; è infatti provocata dalla diminuzione del flusso ematico destinato all’encefalo. Similmente a quanto accadi in altre forme di demenza, i sintomi si manifestano spesso sotto forma di confusione mentale, perdita progressiva della memoria e altri segni tipici di sindrome demenziale.
La malattia, come accennato, inizia a manifestarsi quando, a causa di una condizione patologica, l’apporto di sangue (e di altre sostanze) diretto al cervello viene ridotto o bloccato provocando un danneggiamento a carico della corteccia cerebrale. A seconda del livello di gravità della patologia che interessa il cervello, la demenza vascolare può manifestarsi in modo graduale (piccoli infarti cerebrali ripetuti nel tempo) più improvviso (un tipico caso è l’ictus).
Demenza senile vascolare – Cause
La demenza senile di tipo vascolare può essere causata da un ictus, da una patologia dei piccoli vasi o da una combinazione di queste due condizioni. I problemi a carico dei piccoli vasi possono dipendere dalla formazione di coaguli di sangue conseguenti all’accumularsi di placche sulle pareti arteriose interne.
Si ritiene che circa la metà dei casi di demenza vascolare siano legati a ipertensione arteriosa. In una minoranza dei casi il problema è associato a patologie infiammatorie autoimmuni a carico delle arterie.
La forma di demenza senile vascolare più diffusa è quella multi-infartuale (MID, multi-infarctual dementia) che è causata da tutta una serie di piccoli ictus (TIA, attacchi ischemici transitori) che, molto spesso, coinvolgono temporaneamente la vista o provocano brevi perdite di coscienza; se, con il passare del tempo, aree cerebrali più ampie vengono danneggiate, iniziano a manifestarsi i primi sintomi e segni della demenza senile.
Demenza senile vascolare – Sintomi
La demenza senile vascolare può colpire ogni soggetto con modalità diverse; molti dei sintomi e dei segni, comunque, sono piuttosto simili a quelli che vengono normalmente riscontrati in altre forme di demenza senile; come accennato in precedenza essi possono manifestarsi in modo piuttosto rapido o, al contrario, gradualmente a seconda del tipo di danno che ha colpito il cervello; fra quelli più frequenti che si riscontrano in caso di demenza senile vascolare si ricordano i seguenti;
- vuoti di memoria
- rallentamento del pensiero
- cambi di umore, perdita delle abilità sociali
- stato confusionale, cambiamento della personalità
- vertigini e problemi di equilibrio
- difficoltà nel camminare
- debolezza degli arti
- biascicamento
- incontinenza (sia urinaria che fecale
- difficoltà nell’esprimersi, ridere o piangere impropriamente, non riconoscere gli ambienti familiari
- allucinazioni e delirio
ecc.
Per approfondire si consulti l’articolo sui sintomi premonitori di demenza senile.
Demenza senile – Cure
Non esistono cure specifiche per la demenza senile, vascolare o no che sia, ma nel caso di forme vascolari è di fondamentale importanza l’aspetto preventivo in quanto la riduzione del rischio di ictus o di malattie dei piccoli vasi passa anche, e soprattutto, dallo stile di vita del soggetto. È infatti ormai scientificamente appurato che avere un buon stile di vita riduce, e molto, il rischio di contrarre patologie quali diabete mellito, ipertensione arteriosa, infarto, ictus ecc. Utili consigli a questo riguardo sono contenuti in Buon stile di vita, un articolo fondamentale per chi vuole restare nelle migliori condizioni di salute il più a lungo possibile.
Demenza senile – Farmaci
Attualmente, purtroppo, non esistono farmaci in grado di curare in modo efficace questa malattia; le terapie messe in atto hanno lo scopo di alleviare la sintomatologia e facilitare la gestione del paziente da parte dei familiari o delle strutture sanitarie.
Per quanto riguarda la demenza senile di tipo Alzheimer, i farmaci più comunemente prescritti sono i seguenti:
- Aricept (donepezil)
- Ebixa (memantina)
- Exelon (rivastigmina)
- Reminyl (galantamina).
Sono farmaci che pur essendo in grado di guarire la patologia, ne rallentano la progressione, salvaguardando, pur con certi limiti, le capacità di memoria, di pensiero e di parola; talvolta riescono anche rendere meno pesanti i problemi di comportamento che si registrano in buona parte dei soggetti affetti da demenza senile di tipo Alzheimer.
Per quanto concerne la demenza vascolare, non esistono farmaci specifici (fra quelli attualmente utilizzati si ricordano la memantina e gli inibitori delle acetilcolinesterasi); importantissimo è, come ricordato precedentemente, adottare uno stile di vita sano; fondamentale è anche ovviamente trattare, se presenti, quelle condizioni patologiche che favoriscono e/o aggravano la demenza senile vascolare; si ricorrerà quindi a farmaci per la cura del colesterolo alto, a farmaci per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, del diabete ecc.
A seconda della singola situazione si potrà ricorrere anche a farmaci per la cura della depressione.
Demenza senile – Come comportarsi
Come comportarsi con l’anziano affetto da demenza senile? La gestione di questi malati non è affatto semplice e sono molti coloro che devono ricorrere all’aiuto di personale esterno all’ambito familiare. Di seguito alcuni consigli.
Riorganizzazione degli spazi abitativi – I malati di demenza senile hanno un’autonomia ridotta e per di più vanno facilmente confusione; è quindi necessario che l’abitazione sia resa molto pratica e sicura, l’arredamento dovrebbe essere il più semplice possibile evitando tutto ciò che può creare confusione alla persona malata. Si tolgano tutti quegli oggetti che potrebbero rappresentare un pericolo in caso di caduta; si evitino i tappeti, che possono facilitare gli scivolamenti con conseguenti infortuni; importanti sono i corrimano e gli ausili per la vasca e la doccia. Gli specchi andrebbero tolti; i malati di Alzheimer, infatti, quando vedono la loro immagine riflessa allo specchio possono agitarsi e addirittura spaventarsi. Nei pazienti con autonomia molto ridotta o quasi inesistente si può prendere in considerazione l’acquisto di quelle poltrone che permettono di far rialzare il paziente con poco sforzo.

Nei soggetti ultraottantenni la percentuale di demenza senile è decisamente alta (22% circa).
Attività fisica quotidiana – È opportuno far sì che la persona, nei limiti del possibile, svolga un certo esercizio fisico; l’attività fisica quotidiana è considerata un fattore importante per il benessere psicofisico dei malati di demenza senile.
Alimentazione – L’alimentazione deve essere tenuta sotto controllo; i malati di demenza senile (in particolare quelli affetti da Alzheimer), infatti, tendono spesso a dimenticarsi di mangiare e bere. Si eviti la somministrazione di caffeina e sostanze eccitanti che potrebbero aumentare lo stato di agitazione dei malati.
Attenzione al rapporto interpersonale – Non è facile rapportarsi con un paziente affetto da demenza senile, ma è necessario sforzarsi di avere un atteggiamento comprensivo e gentile; fondamentale è ricordare che alcune reazioni negative di questi malati non sono atteggiamenti contro di noi, ma semplicemente un sintomo della malattia. Bisogna parlare con loro in modo molto semplice, con frasi brevi, non troppo velocemente, scandendo bene quanto si dice e senza usare metafore, modi di dire, giri di parole o parole troppo difficili.
Terapie supplementari – Prendere in considerazione la possibilità di terapie psicologiche, psichiatriche e comportamentali. Una figura di riferimento importante per i malati di demenza senile è il geriatra. Esistono poi in molte città, associazioni che seguono i malati di demenza senile, sia a domicilio, sia in ambienti esterni.
Come comportarsi con sé stessi – È importante anche prendersi cura di sé stessi; chi ha a che fare con un parente stretto affetto da demenza senile tende frequentemente, con il passare nel tempo, a trascurare sé stesso. È un errore che non deve essere commesso perché non si rende un buon servizio né a sé stessi né al paziente malato.
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