Il cuore polmonare è una seria patologia cardiaca la cui insorgenza è dovuta a una disfunzione dei polmoni o delle arterie polmonari.
La patologia si caratterizza per l’ingrandimento del ventricolo destro e/o per un ispessimento del miocardio che costituisce tale ventricolo.
Non si può parlare di cuore polmonare nel caso in cui l’ingrandimento del ventricolo destro sia secondario a uno scompenso del ventricolo sinistro, a cardiopatie congenite o a cardiopatie valvolari acquisite.
Si distinguono due forme della malattia, una acuta (cuore polmonare acuto) e una cronica (cuore polmonare cronico).
Il cuore polmonare acuto è generalmente caratterizzato da un allargamento del ventricolo destro, mentre quello cronico da un ispessimento del miocardio.
In alcuni casi, la patologia può essere contrassegnata prima da un allargamento del ventricolo destro e in seguito da un suo ispessimento.
Nel cuore polmonare acuto, l’aumento della pressione polmonare è improvviso e nella gran parte dei casi transitorio, mentre nel cuore polmonare acuto è stabile e persistente, perlomeno sotto sforzo.
L’esatta incidenza della patologia non è nota; è parere di molti autori che essa rappresenti dal 5 al 10% di tutte le cardiopatie organiche e che sia presente nel 20-30% di coloro che vengono ricoverati a causa di scompenso cardiaco.
Secondo alcune fonti sono soprattutto gli uomini fumatori a sviluppare la patologia; altre riportano invece che sono i soggetti di sesso femminile i più colpiti dalla malattia.
Il picco di incidenza si registra tra i 50 e i 60 anni di età.
I fattori di rischio per lo sviluppo di cuore polmonare sono rappresentati dal vizio del fumo, dal vivere in città particolarmente inquinate e dal lavorare in ambienti dove le persone si trovano a contatto con polveri e fumi tossici.
La principale conseguenza della malattia è l’ipossia dei tessuti del corpo; ciò dipende dal fatto che l’ossigenazione a livello polmonare non è adeguata.
Cause
Alla base del cuore polmonare vi è l’ipertensione polmonare, ovverossia l’incremento della pressione del sangue all’interno delle arterie polmonari e delle cavità destre del cuore.
L’ipertensione polmonare a sua volta è spesso causata da una pneumopatia che comunque deve essere sufficientemente estesa e avanzata da determinare un innalzamento della pressione polmonare. In linea generale, comunque, tutte le condizioni che possono determinare ipertensione polmonare sono potenziali fattori scatenanti del cuore polmonare.
Le condizioni patologiche che possono dar luogo a ipertensione polmonare sono numerose e possono essere distinte in condizioni che determinano cuore polmonare acuto e condizioni che causano cuore polmonare cronico.
Rientrano nel primo gruppo l’embolia polmonare, il tromboembolismo venoso cronico e la cosiddetta sindrome da distress respiratorio.
Fanno parte del secondo gruppo la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), la sindrome delle apnee notturne, la fibrosi cistica, la fibrosi polmonare, la sarcoidosi, l’interstiziopatia polmonare, l’enfisema polmonare, la malattia veno-occlusiva polmonare, le cardiopatie congenite, l’anemia emolitica cronica, la policitemia, l’asma persistente, la silicosi, la sindrome di Pierre Robin (nota anche come sequenza di Pierre Robin), il LES, l’artrite reumatoide e la sclerodermia.
Cuore polmonare – Sintomi e segni
Nelle prime fasi la patologia può risultare asintomatica o comunque dar luogo a disturbi talmente lievi da passare inosservati. Con il progredire della malattia però le manifestazioni si fanno decisamente più pesanti e non possono più essere ignorate.
Uno dei segni più caratteristici del cuore polmonare è la dispnea; questa può manifestarsi sia a riposo che sotto sforzo.
Oltre ad avere difficoltà nella respirazione il soggetto prova fatica anche nel compiere attività non particolarmente impegnative; frequenti sono i giramenti di testa e la sensazione di svenimento. In alcuni casi si arriva a una vera e propria sincope.
Altre manifestazioni sono la cianosi, il dolore toracico e il senso di oppressione al petto; comuni sono anche il dolore retrosternale l’edema agli arti inferiori, meno frequente l’ascite; si registrano inoltre aumento della frequenza cardiaca, turgore delle vene giugulari, soffio cardiaco e tosse persistente.
Diagnosi
La diagnosi di cuore polmonare non è semplice; in alcuni casi, infatti, come detto, la condizione è asintomatica e conseguentemente può passare inosservata per un lungo periodo di tempo.
Quando la malattia è invece sintomatica dà luogo a manifestazioni che sono comuni a numerose altre patologie che interessano il cuore e i polmoni.
Nel caso si sospetti la presenza di tale patologia, è necessario che all’esame obiettivo vengano fatti seguire numerosi altri accertamenti fra cui si devono ricordare gli esami del sangue, la spirometria, la radiografia toracica, la TAC, la RMN, l’analisi della perfusione polmonare, l’ecocardiogramma, il cateterismo cardiaco destro e la biopsia polmonare.
Tutti questi esami non servono solo a determinare la presenza di cuore polmonare, ma anche a stabilire quale sia il processo patologico ne è alla base in modo da mettere in atto un trattamento mirato.

L’ecocardiogramma è uno degli esami effettuati quando si sospetta la presenza di cuore polmonare.
Cuore polmonare – Terapia
La terapia è legata alla causa scatenante. Il primo intervento è generalmente di tipo farmacologico; di norma si ricorre a un mix di farmaci la cui scelta dipende dalle cause che hanno determinato il problema.
Se la terapia farmacologica si rivela insufficiente o nel caso in cui il quadro clinico sia estremamente complicato, è necessario prendere in considerazione la possibilità di un intervento chirurgico; le opzioni sono l’embolectomia polmonare, la flebotomia, la settostomia atriale, il trapianto di polmoni, il trapianto di cuore o il trapianto di cuore-polmoni.
Nei soggetti in cui l’ipertensione polmonare che ha causato il cuore polmonare sia legata alla presenza di BPCO, si ricorre spesso all’ossigenoterapia.
Vale la pena ricordare che i trattamenti farmacologici ai quali si ricorre attualmente non sono in grado di garantire una guarigione completa, ma servono soltanto a migliorare il quadro clinico e a stabilizzare la situazione.
I soggetti affetti da cuore polmonare devono curare particolarmente il loro stile di vita; il fumo è proibito ed è consigliabile una dieta iposodica. Importante anche evitare le situazioni che comportino una fatica eccessiva o uno stress psicofisico di notevole importanza.
Importante anche riposare adeguatamente.
Le donne dovrebbero evitare la gravidanza perché essa potrebbe complicare pesantemente il quadro clinico.
La prognosi è essenzialmente legata a due fattori: la gravità della condizione patologica sottostante l’ipertensione polmonare e la tempistica nella diagnosi; più grave è la patologia sottostante e più tardiva è la diagnosi, peggiore sarà la prognosi.
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