Con l’espressione corpo luteo emorragico si fa riferimento a una condizione patologica che interessa le ovaie. Come spiegato nei nostri articoli Ovulazione e Mestruazioni, il corpo luteo è una ghiandola endocrina che produce progesterone ed estrogeni. Nel corso del ciclo mestruale si ha la produzione degli ovociti e l’utero si prepara a un’eventuale gravidanza. Com’è noto, il ciclo ovarico si suddivide in tre fasi principali: fase follicolare, ovulazione e fase luteale; il ciclo uterino si suddivide invece in mestruazioni, fase proliferativa e fase secretoria.
Nel corso della fase follicolare, grazie a stimoli ormonali, i follicoli cominciano a svilupparsi e, trascorsi alcuni giorni, uno di essi (più raramente due) diventa dominante, mentre gli altri muoiono. Verso la metà del ciclo, a seguito dell’escrezione di LH (ormone luteinizzante), il follicolo dominante rilascia un ovocita (ovulazione); se questo non viene fecondato vive circa 24 ore, mentre i resti del follicolo dominante diventano una ghiandola temporanea, il corpo luteo che produce soprattutto notevoli quantità di progesterone che inizia a modificare il rivestimento dell’utero allo scopo di preparare un impianto di un embrione e cominciare la gravidanza. Nel caso in cui l’impianto non si verifichi nel giro di un paio di settimane circa, il corpo luteo si evolverà e provocherà una drastica diminuzione dei livelli di progesterone ed estrogeni. È questa riduzione dei livelli ormonali che causa le mestruazioni.
Quando si forma?
Il corpo luteo emorragico si verifica allorquando si ha un accumulo eccessivo di sangue nella cavità follicolare alla fine dell’ovulazione. Talvolta, si ha la formazione di un ematoma che determina forte dolore pelvico e ingrossamento ovarico; se si verifica una rottura, si possono avere perdite di sangue vaginali e/o intraperitoneali. La grandezza del corpo luteo emorragico varia generalmente dai 3 ai 10 cm circa e il suo aspetto può variare a seconda delle quantità di sangue presenti.
Fattori di rischio
Le cause delle emorragie associate alla rottura del corpo luteo non sono state ancora del tutto chiarite; sono però noti alcuni fattori di rischio; fra i principali si ricordano le terapie con farmaci anticoagulanti, l’aver subito un grave trauma addominale e l’età (la condizione è più comune nelle donne in età fertile che vanno dai 18 ai 35 anni circa), l’essere affette da endometriosi.
Corpo luteo emorragico – Sintomi
I sintomi associati alla rottura del corpo luteo emorragico sono alquanto variegati e talvolta possono essere confusi con quelli di altre condizioni patologiche (per esempio: endometriosi, gravidanza ectopica o appendicite acuta); fra i principali sintomi e segni ricordiamo i seguenti:
- dolori addominali o dolori pelvici (questi possono manifestarsi soprattutto dopo un rapporto sessuale oppure dopo un’attività fisica abbastanza intensa)
- dolore alla pressopalpazione della zona addominale
- sanguinamento vaginale
- anemia
- alterazioni del ciclo mestruale
- amenorrea
- debolezza
- febbre
- sincope
- nausea e/o vomito
Un’altra complicazione possibile è, nelle donne in stato interessante, l’interruzione della gravidanza.

Nel caso il corpo luteo emorragico abbia dimensioni importanti (diametro >4 cm) non sono da escludersi complicazioni, fra cui la torsione dell’ovaio.
Corpo luteo emorragico – Diagnosi
La diagnosi di corpo luteo emorragico richiede un iniziale esame fisico allo scopo di valutare i segni vitali della donna. Allo scopo di escludere una gravidanza ectopica (condizione che ha molte manifestazioni in comune con il corpo luteo emorragico) si effettuerà un test di gravidanza. È altresì importante verificare che non siano presenti complicanze (la già citata torsione dell’ovaio). Un esame che può essere di notevole aiuto è l’ecografia pelvica vaginale, una tecnica che consente allo specialista di analizzare dettagliatamente sia la morfologia sia lo stato di salute degli organi genitali interni della donna.
Altri esami che possono essere effettuati sono le analisi delle urine (utili a verificare l’eventuale presenza di infezioni urinarie, calcoli renali o vescicali), analisi del sangue (nel caso in cui si ritenga possibile l’effettuazione di una trasfusione o di un intervento chirurgico). Nei casi ritenuti più gravi è possibile anche il ricorso alla laparoscopia e/o alla laparatomia
Corpo luteo emorragico – Cure
In molti casi il corpo luteo emorragico va incontro a risoluzione spontanea e non sono quindi necessarie cure particolari. Allo scopo di monitorare la situazione, il medico potrebbe consigliare l’effettuazione di controlli ecografici periodici. Se la situazione però non si risolve spontaneamente, il medico curante o lo specialista ginecologo dovranno decidere quali contromisure adottare; le cure possono essere farmacologiche o, nei casi più seri, anche chirurgiche.
Le cure farmacologiche consistono generalmente nella somministrazione di farmaci antidolorifici (analgesici) e farmaci antiemorragici. Qualora il sanguinamento sia continuo e la paziente risulti instabile emodinamicamente sarà però necessario intervenire chirurgicamente o per via laparoscopica oppure tramite laparatomia. Nel caso in cui il problema diventi ricorrente va presa in considerazione la possibilità di ricorrere ai cosiddetti farmaci ovariostatici (contraccezione ormonale orale), ovvero farmaci che bloccano temporaneamente l’attività delle ovaie e impediscono la formazione del corpo luteo emorragico e, conseguentemente, l’insorgenza dei disturbi associati.
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