Il Coronavirus 2019 è stato denominato dalla l’ICTV (International Committee on Taxonomy of Viruses) SARS-CoV-2, denominazione adottata anche dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control). La malattia provocata dall’infezione di questo nuovo Coronavirus è stata denominata COVID-19 (Coronavirus Disease 2019).
I Coronavirus, spesso indicati con la sigla CoV, sono un genere di virus a RNA (ovvero che usano l’RNA come materiale genetico) appartenenti alla famiglia Coronaviridae. Possono provocare patologie più o meno gravi negli animali e negli esseri umani; nell’uomo causano infezioni a livello delle vie respiratorie, generalmente di entità lieve o moderata, ma, seppur più raramente, anche malattie piuttosto gravi, e potenzialmente letali, come la polmonite. A oggi, sono sette i ceppi conosciuti di Coronavirus che possono infettare gli esseri umani.
Fino allo scoppio dell’epidemia del gennaio 2020, i Coronavirus più noti erano il virus SARS-CoV, responsabile della SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome, sindrome respiratoria acuta grave), una polmonite atipica, e il MERS-CoV (Middle East Respiratory Syndrome, sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus); il 9 gennaio 2020, il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle malattie della Cina ha identificato un nuovo Coronavirus che è stato denominato, in via provvisoria, 2019-nCoV, come causa di un focolaio di casi di polmonite notificate il 31 dicembre 2019.
Il nuovo virus è popolarmente denominato Coronavirus cinese o anche Coronavirus di Wuhan (la città cinese dove sembra abbia avuto inizio l’epidemia).
La mortalità del Coronavirus 2019 (numero di morti relativamente al totale dei soggetti colpiti) è di circa il 2%; risulta quindi per adesso decisamente inferiore a quella osservata in passato nel caso di SARS (9,6%) e di MERS (34%); rispetto ai Coronavirus responsabili di queste ultime due patologie, risulta invece maggiore la contagiosità.
Il genoma del Coronavirus 2019
Il primo istituto europeo ad aver sequenziato per intero il genoma del nuovo Coronavirus è stato l’Institute Pasteur (Francia); ricordiamo che con il termine genoma si intende la totalità del DNA o dell’RNA (come nel caso del Coronavirus) contenuti in un organismo biologico.
Agli inizi del mese di febbraio era uscita la notizia che in Italia era stato isolato il Coronavirus, notizia vera (il virus era stato isolato da ricercatrici in forza allo Spallanzani, ospedale dove furono ricoverati due pazienti cinesi affetti da COVID-19), ma passata sui media in modo da far pensare che gli italiani fossero stati i primi ad averlo fatto; in realtà il virus era stato già isolato da cinesi e australiani.
Coronavirus 2019 – Trasmissione
Come si trasmette il virus SARS-CoV-2? La trasmissione da uomo a uomo a uomo è stata confermata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Si deve premettere che, trattandosi di un virus scoperto da poco tempo, sono ancora molte le incertezze al riguardo; tuttavia, come nel caso di altri Coronavirus, sembra che la principale modalità di trasmissione del virus sia il contagio attraverso le goccioline di saliva o le secrezioni mucose emesse respirando o parlando nonché attraverso i colpi di tosse e gli starnuti.
È altresì possibile che la trasmissione si verifichi anche attraverso superfici infette toccate dalle persone.
Secondo quanto riportato dal portale del Ministero della Salute, in rari casi è possibile che la trasmissione possa avvenire tramite contaminazione fecale.
Per quanto concerne gli alimenti, di norma le patologie respiratorie non si trasmettono tramite essi; purtuttavia, in via precauzionale, è raccomandata la loro manipolazione rispettando le buone pratiche di igiene; da evitare il contatto fra i cibi cotti e quelli crudi.
Molte persone si chiedono se la trasmissione del virus sia possibile in seguito al contatto con animali da compagnia. La risposta è no; attualmente non ci sono prove scientifiche che animali come cani o gatti abbiano contratto la COVID-19 o che possano trasmetterla agli esseri umani.
Incubazione
Rifacendosi alle informazioni fornite dall’ECDC, il periodo di incubazione del virus varia fra i 2 e i 12 giorni (il limite massimo di precauzione è stato stabilito in 14 giorni, cosa che rende più facili le operazioni di messa in quarantena e, conseguentemente, la circoscrizione del contagio). È possibile che queste informazioni siano aggiornate in futuro non appena saranno disponibili maggiori informazioni sul virus.
Coronavirus 2019 – Sintomi e segni
I sintomi e i segni dell’infezione da Coronavirus 2019 sono simili a quelli che si riscontrano normalmente nel caso di altre infezioni respiratori. Si consulti l’articolo Coronavirus – Sintomi dell’infezione.
Elevati i casi di decesso; la percentuale è molto variabile e la stima va da uno 0,2% (università di Stanford) a un 2%, arrivando fin oltre il 4% nei Paesi meno avanzati.
Il problema dei pazienti asintomatici
Uno dei maggiori problemi legati al Coronavirus 2019, anche se ciò potrebbe sembrare paradossale, è rappresentato dai pazienti asintomatici, ovvero da coloro che non manifestano segni o sintomi di malattia; questo perché la persona, non sapendo di essere malata, potrebbe facilmente, non adottando particolari precauzioni, infettare altre persone. È soprattutto in questi casi che la prevenzione fallisce.
Diagnosi
Dal momento che i sintomi e i segni che caratterizzano la COVID-19 sono molto simili a quelli che caratterizzano l’influenza stagionale e altre infezioni respiratorie, la certezza della diagnosi è possibile soltanto attraverso test di laboratorio.
Un test ad alta sensibilità è stato messo a punto di recente dal laboratorio di virologia dell’università di Padova; il test è stato preparato ricorrendo alle sequenze del Coronavirus che sono state depositate nelle banche dati internazionali.

Il coronavirus 2019 (COVID-19) è un tipo di coronavirus, un genere di virus a RNA (ovvero che usano l’RNA come materiale genetico) appartenenti alla famiglia Coronaviridae.
Coronavirus 2019 – Cura
Come si cura il nuovo Coronavirus? Innanzitutto sono necessarie delle premesse.
Nel caso in cui si manifestino segni e sintomi riconducibili all’infezione da Coronavirus 2019 e si siano effettuati di recente viaggi in zone ritenute a rischio o, comunque, si siano avuti contatti con soggetti con sintomi da malattia respiratoria che hanno fatto rientro da zone in cui sono stati rilevati focolai di epidemia, è consigliabile contattare il 1500, il numero telefonico che il Ministero della Salute ha istituito per fornire delucidazioni sulla questione.
Se si avverte una lieve sintomatologia simil-influenzale, ma non si sono avuti contatti a rischio, è importante non allarmarsi e contattare il proprio medico curante che indicherà le misure più opportune da adottare. È inutile, e può essere addirittura controproducente, affollare i Pronto Soccorso. Eventuali dubbi possono anche essere esposti al numero telefonico 112.
Per quanto riguarda più specificamente la cura, al momento attuale non c’è una terapia specifica per il Coronavirus 2019; i soggetti infetti vengono sottoposti a terapia sintomatica che, stando ai dati diffusi, sta dimostrando efficacia nel favorire il processo di guarigione.
Prevenzione
L’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute hanno messo a disposizione un manifesto per la prevenzione del Coronavirus 2019. Ecco le indicazioni in esso riportate:
- lavare spesso le mani (a tal proposito si consulti il nostro articolo Lavarsi le mani):
- evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
- non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
- coprire bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce;
- non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
- pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol (si veda l’articolo Disinfettanti e antisettici);
- usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate;
- i prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi;
- contattare il numero verde 1500 se si hanno febbre o tosse e se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni;
- gli animali da compagnia non diffondono il nuovo Coronavirus.
Vaccino
Esiste un vaccino per il nuovo Coronavirus 2019? Attualmente, grazie gli sforzi a livello mondiale e i cospicui finanziamenti messi a disposizione della ricerca, sono stati già messi a punto diversi vaccini per il COVID-19, come il Vaccino COVID-19 Pfizer-BioNTech (Comirnaty).
Si stima che nei primi mesi del 2021 saranno autorizzati altri vaccini che costituiscono al momento l’unica opportunità per debellare la pandemia, mancando ad oggi una cura specifica in grado di distruggere il virus.
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