La contusione è una lesione causata da una compressione esercitata da un agente contundente. Gli effetti dell’azione del corpo contundente possono essere decisamente variabili; possono infatti verificarsi banali ecchimosi oppure si possono avere problematiche più serie (lesioni muscolari, vascolari, nervose ecc.). Le contusioni possono essere variamente classificate; se prendiamo in considerazione la gravità della lesione si distinguono lesioni di I, II e III grado. Nella contusione di I grado le lesioni sono relative soltanto ai piccoli vasi; il sangue che fuoriesce da questi ultimi si diffonde infiltrando i tessuti; si ha quindi la formazione di un’ecchimosi ovvero una macchia che inizialmente è di colore bluastro e che nel tempo varia cromaticamente assumendo una colorazione tendente al giallo ocra. Le ecchimosi sono solitamente accompagnate da una certa dolenzia e da un aumento della temperatura locale. Il dolore aumenta generalmente con il movimento e se si effettua una certa pressione sulla zona che è stata lesa. Nella contusione di II grado si ha la formazione di un ematoma, ovvero una tumefazione provocata dal fatto che si è avuta una rottura di una certa entità dei vasi sanguigni; spesso sono presenti coaguli che al tatto fluttuano. Nella contusione di III grado vi è una compromissione della vitalità della cute provocata dalla notevole intensità della compressione. Si ha quindi, conseguentemente, la formazione di una necrosi (ovvero la morte di uno strato delle cellule cutanee); inizialmente la cute interessata avrà una colorazione tendente al pallido per poi acquistare, con il trascorrere del tempo, una colorazione nerastra. La necrosi cutanea porta infatti alla formazione di una placca di tessuto alterato (escara) che tende ad acquistare consistenza, diventare nera e a incassarsi nei tessuti sottostanti la lesione. Con il tempo l’escara cadrà lasciando posto a un’ulcerazione che si riparerà spontaneamente lasciando però spesso una cicatrice.

La contusione è una lesione causata da una compressione esercitata da un agente contundente. Gli effetti dell’azione del corpo contundente possono essere decisamente variabili; possono infatti verificarsi banali ecchimosi oppure si possono avere problematiche più serie (lesioni muscolari, vascolari, nervose ecc.).
Tipologie
Le contusioni possono essere di vario tipo; un po’ grossolanamente, ma efficacemente, possiamo distinguerle in base alla zona interessata. Si parla pertanto in questi casi di contusioni cutanee, contusioni muscolari, contusioni tendinee, contusioni articolari e contusioni ossee. Passiamole brevemente in rassegna.
Le contusioni cutanee – Si parla di contusione cutanea quando la lesione interessa lo strato più superficiale del corpo. Generalmente sono associate a lacerazioni cutanee che possono essere più o meno profonde. A seconda della gravità può esserci formazioni di ecchimosi o ematoma. Se la contusione è associata a una lacerazione cutanea è ovviamente necessario in prima battuta detergere e disinfettare la ferita.
La zona interessata deve essere tenuta a riposo e trattata con il ghiaccio; ciò consente di ridurre sia l’intensità del dolore che il volume dell’ematoma.
Le contusioni muscolari – Si ha contusione muscolare quando si ha il coinvolgimento dei muscoli e delle parti molli che si trovano sotto la fascia muscolare. A seconda dell’intensità della contusione si possono avere anche delle lacerazioni del muscolo stesso. Il dolore è sempre presente anche se la sua intensità può variare decisamente; a seconda della gravità del trauma si ha di norma una limitazione funzionale più o meno grave.
Nelle contusioni muscolari il dolore porta a un atteggiamento antalgico (atteggiamento assunto, per meccanismo riflesso, allo scopo di mitigare le sensazioni dolorose); quando per esempio la contusione muscolare riguarda gli arti inferiori il soggetto tende a zoppicare. La lesione è di norma seguita dalla formazione di un ematoma. Gli ematomi che si formano dopo una contusione muscolare possono essere molto estesi e diffondersi lungo una buona parte delle fasce muscolari. Il periodo di recupero è estremamente variabile, si va dai 2-3 giorni per le contusioni di lieve entità a periodi di tempo decisamente più lunghi (oltre i venti giorni).
Il trattamento richiede il riposo della parte interessata dal trauma; si devono quindi evitare, nei limiti del possibile, le sollecitazioni di tipo funzionale. Utile il ricorso alla crioterapia e a pomate antinfiammatorie. A seconda dei casi può risultare di una certa utilità un bendaggio elastico.
Le contusioni tendinee – Possono interessare la guaina che riveste il tendine (guaina tendinea) oppure il tendine stesso. Ovviamente nel primo caso siamo in presenza di un tipo di contusione meno grave. Se la contusione è particolarmente lieve si ha dolore e una limitazione funzionale non particolarmente importante; se invece il trauma è più grave, una contusione tendinea può avere conseguenze anche molto serie fino ad arrivare, nei casi estremi, alla rottura.
Le contusioni senza rottura vengono trattate con riposo, crioterapia, bendaggi, tutori, applicazione di pomate antinfiammatorie ecc.
Le contusioni articolari – Quando le parti interessate dal problema sono le articolazioni, si parla di contusione articolare. Questa tipologia di contusione può avere come conseguenza un emartro o un idrartro; nel primo caso si ha un versamento ematico nella cavità articolare, mentre nel secondo caso si verifica un versamento di liquido sieroso nell’articolazione.
In alcuni casi le contusioni articolari sono seguite da borsiti di tipo reattivo.
Il trattamento delle contusioni articolari si basa ovviamente sul riposo della parte interessata e sulla crioterapia. Nei casi più seri può essere necessaria un’immobilizzazione assoluta. Se il versamento che segue la contusione è di una certa importanza può essere indicata l’esecuzione di un artrocentesi, un piccolo intervento che ha come scopo la rimozione dei liquidi in eccesso.
Le contusioni ossee – Sono contusioni molto dolorose e possono provocare il danneggiamento (con conseguente infiammazione) del periostio, ovvero la membrana che circonda l’osso. Il trattamento richiede crioterapia e, come al solito, il riposo.
Ogni tipo di contusione, lieve o grave che sia, deve essere sempre strettamente controllato al fine di monitorare la comparsa di un’eventuale infezione. I segni e i sintomi di un’infezione sono l’incremento del gonfiore e del dolore, l’arrossamento, il calore della zona interessata e, spesso anche la comparsa di febbre.
Se si sospetta la presenza di un processo infettivo è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante.
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