La congiuntivite virale è una forma di congiuntivite sostenuta da agenti virali (virus) ed è spesso correlata a un processo virale che colpisce le vie respiratorie superiori.
Le congiuntiviti virali si caratterizzano per la loro alta contagiosità (a partire dalle prime manifestazioni della patologia, la trasmissione può avvenire per un periodo di quasi due settimane) e la loro gestione deve essere particolarmente scrupolosa e rispettosa delle norme igieniche suggerite dal medico. È quindi opportuno che coloro che ne sono affetti evitino il contatto diretto con le altre persone sia la condivisione di oggetti personali quali asciugamani, cuscini e accessori da toeletta in genere.
La trasmissione della patologia può verificarsi in seguito all’inoculazione delle particelle virali che può avvenire o, ed è la circostanza più frequente, in seguito al contatto con le mani del malato oppure dopo essere venuti a contatto con le goccioline di saliva di un soggetto infetto.
In linea di massima la trasmissione del virus può verificarsi nel giro di una decina di giorni dall’esordio delle manifestazioni cliniche della malattia.
Congiuntivite virale: cause e fattori di rischio
I principali agenti eziologici coinvolti nell’insorgenza di una congiuntivite virale sono gli Adenovirus (responsabile di varie patologie dell’apparato respiratorio e di altre patologie quali la gastroenterite e la cistite emorragica), l’Herpes simplex (agente virale responsabile anche degli herpes labiali e degli herpes genitali), l’Herpes zoster (il virus principalmente responsabile del cosiddetto fuoco di Sant’Antonio e della nevralgia post-erpetica); più raramente risultano coinvolti il Picornavirus (causa di una forma congiuntivale acuta emorragica di una certa serietà) e i virus appartenenti alla famiglia Poxviridae (il cosiddetto mollusco contagioso, microrganismo responsabile anche della congiuntive follicolare cronica).
Spesso, la congiuntivite virale risulta correlata a un processo infettivo a carico delle alte vie respiratorie.
Sintomi e segni
Vari segni e sintomi della congiuntivite virale non differiscono poi molto da quelli che caratterizzano le forme batteriche; fra gli altri si registrano infatti:
È quindi piuttosto semplice, senza un’indagine mirata, scambiare per congiuntivite batterica, una congiuntivite virale.
Si deve però rilevare che la fotofobia (ovvero la sensibilità alla luce) è molto più spiccata nelle forme virali rispetto a quelle batteriche; anche la secrezione lacrimale risulta più acquosa e quindi meno “appiccicosa”.
Nelle congiuntiviti da adenovirus, generalmente bilaterali, è possibile la presenza di infiammazione corneale e di emorragie sottocongiuntivali; altri segni sono l’ecchimosi palpebrale, l’edema palpebrale, la sensibilità alla luce e l’ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia); fra i segni e i sintomi possibili vi sono il prurito e il bruciore oculare, l’abbondante lacrimazione e la febbre.
Nel caso di congiuntivite virale sostenuta da Herpes simplex si registrano segni quali cheratite, sensibilità alla luce, secrezioni acquose, linfoadenopatia, gonfiore palpebrale, papule palpebrali e talvolta vescicole cutanee erpetiche lungo il margine delle palpebre; fra i sintomi caratteristici vanno segnalati il dolor monolaterale, il bruciore, la sensazione di sabbia nell’occhio e l’offuscamento della visione.
Le congiuntiviti da Herpes zoster si manifestano con vari segni fra cui arrossamento oculare, lesioni bollose sulle palpebre, fotofobia, iperlacrimazione e secrezioni muco-purulente; i segni e i sintomi più frequenti sono la febbre, la sensazione di malessere generale, la nausea e il vomito.
Nel caso di congiuntive causata da mollusco contagioso, i segni principali sono rappresentati dalla formazione di noduli di piccole dimensioni lungo il margine delle palpebre e da lesioni palpebrali multiple; i segni e i sintomi principali sono il dolore, il prurito, il bruciore e l’offuscamento della visione.
Ciò che in molti casi può orientare la diagnosi, è la presenza di sintomi da malattie da raffreddamento.

La congiuntivite virale è una forma di congiuntivite sostenuta da agenti virali (virus) ed è spesso correlata a un processo virale che colpisce le vie respiratorie superiori.
Diagnosi di congiuntivite virale
Come detto, la diagnosi di congiuntivite virale, in particolar modo nelle fasi iniziali del processo infiammatorio, non è semplicissima a causa dell’aspecificità della sintomatologia (oltre alle forme di congiuntivite batterica, congiuntivite acuta emorragica, congiuntivite allergica e cheratocongiuntivite vi sono diverse altre patologie oculari che hanno molti sintomi e segni in comune come, per esempio la cheratite e l’uveite senza contare altre problematiche quali le reazioni avverse alle lenti a contatto o i traumi oculari); del resto, ben si comprende come effettuare una corretta diagnosi sia fondamentale per instaurare la terapia più adeguata (trattare una congiuntivite virale con farmaci antibiotici non sortirebbe effetto alcuno).
L’oculista effettuerà un’attenta osservazione dell’occhio e analizzerà i dati anamnestici. L’analisi di un piccolo campione del secreto lacrimale consentirà di individuare l’agente patologico coinvolto nell’insorgenza della patologia.
Congiuntivite virale: la terapia
Le forme maggiormente lievi di congiuntivite virale (che sono quelle che si verificano con maggiore frequenza) non necessitano di trattamenti farmacologici particolari in quanto tendono a risolversi da sole nel giro di poco tempo; possono essere però di notevole aiuto i trattamenti sintomatici, ovvero tutte quelle cure che servono ad alleviare i fastidi provocati dai sintomi della malattia; a questo scopo sono molto utili le pomate oftalmiche o i colliri lubrificanti e umettanti, nonché i colliri analgesici e antinfiammatori (i principi attivi più utilizzati sono l’ibuprofene e il ketorolac). D’aiuto nel ridurre il gonfiore palpebrale possono risultare gli impacchi freddi sugli occhi. In alcuni casi il medico prescrive colliri antivirali.
Nelle forme lievi di congiuntivite virale non si prescrivono mai farmaci corticosteroidi che però diventano praticamente obbligatori nel caso di congiuntiviti virali associate a cheratite.
Nel caso di congiuntivite sostenuta da herpesvirus si prescrivono cure antivirali sistemiche con famciclovir, valaciclovir o vidarabina.
Nel caso (invero raro) di congiuntivite virale sostenuta da mollusco contagioso, si possono manifestare lesioni bollose e vescicole che possono essere rimosse tramite crioterapia, cauterizzazione o chirurgia.
Quanto dura
La congiuntivite virale dura da una fino a tre settimane per i casi più gravi.
Rimedi naturali
Occorre essere molto cauti nell’impiego di rimedi naturali che, nel caso di congiuntivite virale, sono decisamente una scelta troppo ottimistica.
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