La colite ulcerosa è una patologia infiammatoria di tipo cronico che colpisce retto e/o colon (si parla anche di rettocolite ulcerosa); il processo infiammatorio non interessa mai l’intestino tenue.
Insieme al morbo di Crohn e alla colite indeterminata, la colite ulcerosa fa parte delle malattie che vengono raggruppate sotto l’acronimo MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, IBD, in lingua inglese, Inflammatory Bowel Disease).
Con il morbo di Crohn la colite ulcerosa ha molti aspetti in comune e, in alcuni casi non è facile operare una netta distinzione fra le due patologie (non a caso si parla di colite indeterminata); la differenza principale è relativa al fatto che nella malattia di Crohn il processo infiammatorio colpisce in modo più profondo le pareti dell’intestino e può interessare anche altri tratti dell’apparato digerente (bocca, esofago, intestino tenue e stomaco).
La colite ulcerosa interessa sempre il retto e può colpire, in modo più o meno esteso, alcuni tratti del colon. In base all’interessamento del colon si possono distinguere sostanzialmente tre tipologie di colite ulcerosa:
- colite distale (la maggioranza dei casi, circa il 60%); in questo caso la parte del colon interessata è soltanto quella sinistra (la colite ulcerosa distale viene anche definita colite limitata);
- pancolite (circa il 15% dei casi); il colon è totalmente interessato dalla malattia;
- coliti subtotali (circa il 25% dei casi); si tratta di forme di colite ulcerose comprese tra colite distale e pancolite.
La colite ulcerosa è una patologia relativamente frequente; nel nostro Paese si registrano 7-8 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti; la colite interessa in egual misura sia i soggetti di sesso maschile che quelli di sesso femminile; la malattia può fare la sua insorgenza a qualsiasi età, ma generalmente si manifesta nei giovani adulti.
Colite ulcerosa – Cause
La colite ulcerosa è una malattia le cui cause sono attualmente sconosciute. Le teorie che sono state proposte nel tempo sono numerose, ma non esistono ancora certezze. Vi sono diversi fattori che potrebbero essere implicati nella genesi della malattia.
Si sa che esiste una predisposizione genetica per la colite ulcerosa; si è in effetti osservato che la malattia si manifesta con maggiore frequenza nelle persone che hanno un parente di primo grado che è affetto dalla patologia (attualmente questo è considerato il principale fattore di rischio per lo sviluppo di rettocolite ulcerosa); si è osservato anche che in alcune popolazioni la malattia è più diffusa (la colite ulcerosa è per esempio più frequente negli USA e nei Paesi dell’Europa occidentale).
Altri fattori implicati sono quello infettivo (si è osservato che alcuni batteri e virus intervengono perlomeno nei processi di riacutizzazione della malattia) e quello immunologico (nei soggetti affetti da colite ulcerosa sono state rilevate delle anomalie della regolazione del sistema immunitario); si è inoltre osservato che i soggetti da patologie infiammatorie croniche intestinali presentano una diminuita tolleranza immunologica nei confronti della loro flora batterica.
Per quanto sia stato escluso che la patologia possa essere causata da determinati alimenti o dallo stress, è stato osservato che questi due fattori sono in grado di scatenare o peggiorare i segni e i sintomi della malattia.
La colite ulcerosa non è una malattia contagiosa.
Colite ulcerosa – Sintomi e segni
La colite ulcerosa è una malattia cronica soggetta a fasi di attività (che può essere più o meno intensa) che si alternano a fasi di remissione completa; nelle fasi in cui la patologia è attiva le pareti intestinali sono arrossate, più fragili e presentano delle ulcerazioni.
La gravità dei sintomi è legata molto all’estensione dell’infiammazione e alla sua intensità.
I principali sintomi sono la rettorragia (perdita di sangue rosso vivo dall’ano) e la proctite che può manifestarsi con sanguinamenti, spasmi dolorosi dell’ano (tenesmo) ed emissioni di muco. Lo stimolo all’evacuazione è piuttosto frequente.
Nella colite ulcerosa distale si possono avere diarrea con emissioni di muco e sangue; nelle forme più gravi della malattia si registrano anche dimagramento e forti dolori addominali; può comparire anche la febbre. Altri segni e sintomi, non intestinali, che possono manifestarsi, sono problematiche a carico di fegato, occhi, cute e articolazioni.
Diagnosi
La diagnosi di colite ulcerosa richiede l’esecuzione di diversi test; oltre a una completa anamnesi, vengono solitamente richiesti esami quali colonscopia (l’esame principale quando si sospetta la presenza della patologia), test ematici, test microbiologici delle feci, radiografie ed ecografie.
La diagnosi di colite ulcerosa non è sempre immediata e non è sempre facile dirimere i dubbi; la diagnosi differenziale va fatta con altre patologie intestinali a carattere cronico (in primis con la malattia di Crohn).
Una volta diagnosticata con certezza la presenza di colite ulcerosa è necessario anche effettuare periodicamente degli esami di controllo, in particolar modo se la situazione non migliora significativamente una volta che si è instaurata la terapia.
La malattia, come detto, alterna fasi di acutizzazione ad altre di remissione; non è possibile fare ipotesi sulla frequenza degli attacchi, ma due recidive all’anno sono piuttosto comuni.
Colite ulcerosa e rischio di cancro al retto
Nei soggetti affetti da rettocolite ulcerosa si registra un aumento del rischio di contrarre un tumore del colon-retto. Il rischio di sviluppare questa forma di cancro diventa maggiore che nella popolazione sana dopo che sono trascorsi una decina d’anni dall’esordio della malattia; il rischio è maggiore nei soggetti affetti da forme con estensioni totali o subtotali e nei quali la malattia è cronicamente attiva.
Va comunque precisato che una terapia corretta e uno scrupoloso follow-up fanno sì che il rischio di contrarre un tumore del colon-retto sia soltanto di poco superiore rispetto a quello della popolazione generale.

In Italia si stimano fra i 60.000 e i 100.000 casi di colite ulcerosa, con una distribuzione equilibrata tra i sessi.
Cura
Come detto, la colite ulcerosa è una patologia dalle cause sconosciute e, attualmente, non esiste una cura che consenta una guarigione completa.
Nelle fasi di acutizzazione della malattia si fa solitamente ricorso a un trattamento di tipo farmacologico che si avvale di salicilati, corticosteroidi e immunosoppressori.
Nel corso degli ultimi anni sono stati proposti corticosteroidi a scarso assorbimento, infliximab (un anticorpo monoclonale da somministrarsi in infusione endovenosa in regime ospedaliero) e probiotici.
L’approccio terapeutico tiene conto del grado di attività della malattia, dell’estensione del processo infiammatorio e della forma (coliti distali o forme subtotali o totali).
Il ricorso alla chirurgia è riservato alle forme che severe che non rispondono nel breve termine ai trattamenti intensivi con corticosteroidi o infliximab nonché nelle forme croniche invalidanti che mostrano resistenza ai trattamenti medici.
L’intervento chirurgico è ovviamente necessario nel caso in cui si sia sviluppato un carcinoma o una lesione precancerosa.
Colite ulcerosa – Cosa mangiare
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