Le cisti al seno (anche cisti mammarie) sono dei noduli che si formano nel tessuto mammario; sono costituite da un sacco membranoso che al suo interno può contenere liquido limpido o sub-limpido o altro materiale (per esempio grasso).
Le cisti al seno sono facilmente distinguibili da altri tipi di noduli per la loro forma ovoidale ben definita e la loro consistenza morbida (fluttuante).
Nella maggior parte dei casi, si tratta di una delle manifestazioni della cosiddetta mastopatia fibrocistica, un’alterazione del tessuto mammario che interessa circa un terzo dei soggetti femminili nel range di età che va dai 30 ai 50 anni circa.
Le cisti al seno hanno dimensioni estremamente variabili (si va da pochi mm a 4-5 cm circa) e possono essere singole o multiple. La loro localizzazione può essere mono- o bilaterale.
Cause
Le cause che portano alla formazione delle cisti mammarie non sono ancora del tutto conosciute; anche se, come detto, si manifestano soprattutto in donne che hanno un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, possono manifestarsi anche nel corso del periodo adolescenziale o addirittura anche in quello post-menopausa nei casi in cui si ricorra alla terapia ormonale sostitutiva.
Si ritiene che le modificazioni dei normali livelli ormonali (eccesso di estrogeni), nonché quelle del tessuto mammario abbiano un ruolo importante nella formazione delle cisti.
Formazione delle cisti al seno
Il seno della donna è un organo deputato principalmente alla produzione di latte nel corso dell’allattamento. È noto anche come ghiandola mammaria.
Nella donna adulta ogni mammella è formata da 15-20 lobi a loro volta composti da varie strutture sacciformi (lobuli) che nel corso dell’allattamento producono il latte; da essi, attraverso i dotti mammari, il latte procede verso i capezzoli; il tessuto di sostegno del seno è costituito da un insieme di tessuto adiposo e di tessuto connettivo fibroso; le cisti al seno si formano allorquando si ha una crescita anomala delle ghiandole e del tessuto connettivo che porta all’ostruzione dei dotti lattiferi; ne consegue una loro dilatazione e la formazione di cisti che si riempiono di liquido.
Segni e sintomi
Alcune cisti al seno sono veramente piccolissime (microcisti) ed è possibile rilevarle soltanto ricorrendo ai classici test di imaging (ecografia al seno e mammografia); altre cisti sono invece più grandi (macrocisti) e la donna può avvertirle anche in seguito all’autopalpazione del seno.
Di norma le microcisti sono asintomatiche, mentre le macrocisti possono dare qualche problema.
Al tatto vengono avvertite come una specie di piccolo palloncino pieno di acqua; all’osservazione ecografica queste formazioni hanno un aspetto regolare, forma ovoidale, margini definiti e lisci.
Se molto grandi le cisti al seno possono dar luogo a mastodinia (dolore al seno), deformità del profilo mammario e senso di tensione.
Cisti al seno semplici e complesse
Una distinzione importante è quella fra cisti al seno semplici e cisti al seno complesse; le prime sono quelle che si riscontrano più comunemente e, come detto, sono cavità dalla forma regolare, con pareti piuttosto lisce e sottili, che contengono del liquido; le seconde invece hanno pareti più spesse e non sempre sono ripiene di solo liquido, ma contengono al loro interno anche del materiale solido; in alcuni casi, poi, agli esami di imaging, appaiono come gruppi di noduli di piccole dimensioni. Queste formazioni meritano sicuramente un approfondimento diagnostico e vengono quindi sottoposte a biopsia.

L’autopalpazione è una tecnica fondamentale per rilevare cisti al seno e per una diagnosi precoce di forme tumorali più pericolose
Cisti al seno: come riconoscerle?
Va subito precisato che la presenza di cisti al seno semplici non determina un aumento del rischio di sviluppare un tumore al seno; se numerose, però, possono rappresentare un elemento di disturbo nell’individuare la presenza di formazioni di altra natura; è per questo motivo che quando, in seguito alla procedura di autopalpazione del seno, si riscontra la presenta di una cisti, è opportuno consultare il proprio ginecologo che deciderà quali siano gli approfondimenti diagnostici più opportuni.
È possibile che lo specialista decida di effettuare un prelievo del contenuto della cisti tramite agoaspirato; si tratta di una procedura piuttosto semplice che viene effettuata tramite l’inserimento di un ago nella formazione cistica e successiva aspirazione del contenuto che sarà sottoposto agli esami del caso.
La presenza di liquido trasparente, giallognolo o verdognolo indica in genere una cisti al seno; se il materiale prelevato presenta invece striature di sangue e altre impurità è necessario effettuare un esame citologico (osservazione al microscopio ottico del materiale cellulare prelevato).
Se nel corso della procedura non si è in grado di asportare del fluido è consigliabile il ricorso a una mammografia e/o a una biopsia mammaria.
Cisti al seno – Possono scomparire?
Nella gran parte dei casi, le cisti al seno sono formazioni di natura benigna che non necessitano di alcun tipo di intervento; molto spesso rimangono stabili o possono addirittura risolversi in modo spontaneo (molte cisti, per esempio, scompaiono quando la donna entra in menopausa); è comunque utile monitorarle nel tempo.
Nel caso di dolenzia transitoria si può ricorrere a farmaci antidolorifici come il paracetamolo (il principio attivo del noto farmaco Tachipirina); nel caso di cisti al seno fastidiose a causa delle loro dimensioni, può essere opportuno ricorrere a un agoaspirato per drenare il liquido in esse contenuto; la procedura è semplice e viene effettuata in ambito ambulatoriale.
L’aspirazione del liquido allevierà il senso di tensione e la dolenzia.
Va precisato che le cisti possono recidivare anche dopo l’aspirazione; in questi casi, lo specialista valuterà se è il caso o no di ricorrere a un trattamento a base di farmaci (tamoxifene, danazolo ecc.).
L’asportazione chirurgica delle cisti al seno è riservata soltanto a casi particolarmente complessi e/o fastidiosi.
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