Il calazio è una cisti granulosa (il disturbo è noto anche come cisti di Meibomio) che si forma nella palpebra a causa dell’ostruzione del dotto escretore di una ghiandola di Meibomio (una ghiandola sebacea che produce lo strato oleoso delle lacrime). Tale ostruzione può essere originata dalla cronicizzazione di un orzaiolo (con il quale il calazio non deve essere confuso) oppure, ma i casi sono molto rari, da un tumore cutaneo.
Il calazio si presenta generalmente sotto forma di un piccolo nodulo sulla congiuntiva tarsale. Talvolta si registra la presenza di due o più calazi; in questi casi si parla di calaziosi.
Calazio – Cause
Le cause che portano alla formazione di un calazio possono essere diverse e non sempre è facile risalirvi.
In alcuni casi il disturbo può essere legato a fattori ormonali che influenzano la densità dei liquidi che vengono secreti (è noto, per esempio, che gli ormoni androgeni incrementino la viscosità del sebo facilitando l’ostruzione dei dotti escretori); in altre circostanze il problema potrebbe essere legato a una scarsa o inadeguata igiene del bordo palpebrale o alla presenza di processi infiammatori a carico delle palpebre; non a caso, spesso, i calazi sono associati a blefarite, seborrea, occhio secco e acne.
Secondo alcuni autori l’insorgenza dei calazi è dovuta a un’alimentazione scorretta e a ricorrenti fasi di stitichezza, ma, al momento, non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino la validità di tali asserzioni.
Sintomi
Generalmente la sintomatologia è abbastanza lieve (si avverte la sensazione di un peso a livello della palpebra e quella della presenza di un corpo estraneo sull’occhio); nel caso però che il calazio sia di notevoli dimensioni, la pressione esercitata sulla cornea può provocare dolore e addirittura astigmatismo.
Per quanto i calazi non siano causati direttamente da processi infettivi, è possibile che, una volta che si sono formati, si infettino complicando conseguentemente il quadro clinico.
Nel caso in cui il calazio abbia la tendenza a ingrandirsi, non si risolva in modo spontaneo e, una volta trattato, tenda a riformarsi, è opportuno procedere a un esame bioptico per escludere la presenza di un tumore cutaneo.
Nella stragrande maggioranza dei casi, i calazi si riassorbono spontaneamente senza che sia stato necessario mettere in atto alcun tipo di terapia, ma, in alcune circostanze, possono sclerotizzarsi, suppurarsi e recidivare.

Per quanto i calazi non siano causati direttamente da processi infettivi, è possibile che, una volta che si sono formati, si infettino complicando conseguentemente il quadro clinico.
Calazio – Cure e rimedi
La cura del calazio consiste solitamente nell’applicazione di pomate antibiotiche e cortisoniche. Se l’occhio non è eccessivamente gonfio sono utili anche rimedi quali le applicazioni di impacchi caldo-umidi per favorire la liberazione del dotto escretore delle ghiandole di Meibomio.
Se il calazio non regredisce spontaneamente o in seguito ai rimedi di tipo farmacologico, si rende necessaria la sua rimozione chirurgica.
L’intervento viene eseguito in anestesia locale se il paziente è un adulto e in anestesia totale se il soggetto in questione è un bambino.
L’intervento in anestesia locale è molto breve; viene effettuata un’iniezione di anestetico locale, si procede poi con l’incisione del calazio che viene drenato dalla parte interna oppure da quella interna della palpebra. La percentuale di successo dell’intervento è molto elevata (90-95%), ma c’è sempre la possibilità che il calazio si riformi.
Nelle prime ore che seguono l’intervento, è possibile che si manifestino sintomi e segni quali gonfiore palpebrale, dolore, fastidio, bruciore e sensazione di corpo estraneo nell’occhio.
Allo scopo di ridurre il quasi inevitabile gonfiore post-operatorio, il medico in genere prescrive uno specifico collirio.
Dopo alcuni giorni sarà necessario che il paziente si rechi in ambulatorio per la rimozione dei punti di sutura.
Molto spesso l’intervento chirurgico è affiancato da una terapia farmacologica topica a base di pomate oftalmiche o colliri a base di corticosteroidi e/o antibiotici.
La prevenzione passa attraverso un’accurata pulizia dell’occhio. Alcuni soggetti sono più predisposti di altri alla formazione di calazi e dovranno pertanto rimuovere dalle ciglia gli eccessi sebacei pulendole delicatamente con saponi neutri, per esempio quelli usati per la pulizia dei neonati.
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