Il blocco di branca (destra o sinistra) è un difetto di funzionamento di alcune cellule del muscolo cardiaco deputate alla conduzione elettrica. Si tratta quindi di una condizione patologica di tipo cardiovascolare.
La denominazione deriva dal fatto che le cellule appartengono alle due branche che si generano dal fascio di His. Quest’ultimo è un insieme di cellule del cuore scoperte nel 1893 dal cardiologo Willhelm His; nella loro parte terminale, le branche di His si diramano in tanti piccoli fasci, detti fibre del Purkinje, la cui funzione è di trasmettere ai ventricoli gli impulsi che si generano nel nodo seno-atriale (la branca destra al ventricolo destro e quella sinistra al ventricolo sinistro).
Il nodo seno-atriale è il punto dell’atrio destro in cui si genera l’attività elettrica del cuore e ha il compito d’impostare la frequenza cardiaca. Pertanto un difetto marcato in questa sede può portare a conseguenze importanti, perché la trasmissione coordinata degli impulsi elettrici garantisce il corretto battito del cuore.
Volendo entrare più in dettaglio, le due branche non sono del tutto uguali, ma presentano un’importante differenza: la branca destra è una struttura con un unico fascio di fibre, quella sinistra si differenzia a sua volta in due fasci, uno anteriore e uno posteriore.
Il blocco si può distinguere in base a quale struttura è interessata dal malfunzionamento di trasmissione, e pertanto si distinguono i seguenti casi:
- blocco di branca destra
- blocco di branca sinistra: entrambi i due fasci (anteriore e posteriore) sono interessati
- emiblocco anteriore sinistro: il blocco interessa solo la parte anteriore della branca sinistra
- emiblocco posteriore sinistro: il blocco interessa solo la parte posteriore della branca sinistra
Esistono poi dei casi più complessi, in cui il blocco interessa sia la branca destra sia una delle fascicolazioni della branca sinistra (blocco bifascicolare).
Sintomi e segni del blocco di branca
Spesso il blocco di branca è asintomatico: chi ne è affetto non si accorge di questo difetto, a meno che non generi aritmie percepibili dal paziente.
Nei casi più severi, il blocco di branca può dare la sensazione di mancanza di fiato e che si stia per svenire. Se la condizione patologica peggiora e la conduzione elettrica progressivamente si riduce, possono insorgere aritmie e bradicardia o dare origine a sincope. Nel caso di presenza di aritmie, queste sono rilevabili oggettivamente dall’elettrocardiogramma.
Poiché abbassandosi la frequenza cardiaca diminuisce l’apporto di sangue al cervello, si possono avere anche vertigini e convulsioni e, nei casi più gravi, un danno irreversibile alle cellule nervose del cervello. Se il blocco della conduzione arriva a essere totale, le conseguenze possono essere fatali con la morte cardiaca improvvisa.
Cause
Esistono alcune cause che sono comuni ai due stati (blocchi di branca destra/sinistra). Tra questi ricordiamo l’infarto del miocardio e una condizione d’ipertensione arteriosa (pressione alta) prolungata nel tempo. Esistono poi cause specifiche per il blocco di branca destra e per il blocco di branca sinistra.
Un blocco di branca destra può essere causato da molti fattori, tra cui:
- un difetto congenito del cuore detto difetto interatriale
- da un’infiammazione del tessuto cardiaco (miocardite) collegata generalmente a un’infezione batterica o virale
- dall’ipertrofia ventricolare destra.
Un blocco di branca sinistra invece può essere causato specificatamente da:
- stenosi aortica (il restringimento anomalo o un malfunzionamento della valvola aortica del cuore)
- cardiomiopatia di tipo dilatativo, una malattia che interessa il ventricolo sinistro e che ne provoca una diminuzione del volume
- malattia di Lev–Lenègre, una patologia degenerativa di origine genetica che interessa l’intero sistema di conduzione del cuore
- iperkaliemia (eccesso di potassio nel sangue)
- intossicazione da digossina, una molecola della classe dei glicosidi digitalici, così detti perché i primi principi attivi furono estratti dalla pianta Digitalis purpurea. La digossina è usata come farmaco per aumentare la forza di contrazione del cuore.
Anche alcuni farmaci possono causare blocchi di branca come effetto collaterale indesiderato: si tratta principalmente di alcuni antiaritmici.
Fattori di rischio
Oltre ad eventuali malattie degenerative o difetti congeniti, i principali fattori di rischio per un blocco di branca sono quelli che aumentano le probabilità di avere un infarto al miocardio o di sviluppare uno stato d’ipertensione arteriosa.
Un corretto stile di vita (ovvero uno stile di vita che eviti stress, fumo e abuso di alcolici e superalcolici e che preveda lo svolgimento di un’attività fisica regolare e un’alimentazione equilibrata) è pertanto molto utile per ridurre le probabilità di sviluppare questa condizione patologica a carico del cuore.
Blocco di branca – Diagnosi
La diagnosi puè essere effettuata semplicemente osservando un elettrocardiogramma (ECG): eventuali anomalie del tracciato e la loro posizione consentono di dedurre la presenza di un blocco di branca. In particolare, un allargamento del complesso QRS che arriva ad avere una durata superiore a 120 ms e alcune anomalie dell’onda T possono far sospettare la presenza di un blocco di branca.
Tuttavia, la certezza diagnostica può essere ottenuta soltanto con uno studio elettrofisiologico endocavitario, un esame invasivo che, per mezzo di sonde introdotte nel cuore, ne registra l’attività elettrica fornendo una descrizione completa dello studio elettrofisiologico del cuore.

Il blocco di branca (destra o sinistra) è un difetto di funzionamento di alcune cellule del muscolo cardiaco deputate alla conduzione elettrica
Cura
Le cure dipendono dalla causa che ha provocato il blocco. Se si tratta di una conseguenza di un fenomeno reversibile (infezioni, farmaci, ipertensione arteriosa) è possibile agire sulle cause per eliminare il difetto di conduzione.
Se invece le cause sono di tipo degenerativo o congenito, l’applicazione di un pacemaker cardiaco può risolvere il difetto e le eventuali aritmie conseguenti e ripristinare il corretto funzionamento del cuore per un battito regolare.
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