L’astigmatismo è un difetto visivo molto comune (si stima che in Italia vi siano circa tre milioni di astigmatici); tecnicamente l’astigmatismo viene considerato un errore refrattivo (anche ametropia). Nell’astigmatico l’occhio non è né troppo corto né troppo lungo; nella stragrande maggioranza dei casi il difetto è a carico della cornea (astigmatismo corneale) che, invece di avere una forma approssimativamente sferica, è più curva in alcune zone e meno curva in altre (può ciò avere una forma ovale od oblunga). L’anomala curvatura corneale fa sì che l’immagine si formi contemporaneamente dietro e davanti la retina che riceve perciò un’immagine deformata.
Più raramente il difetto è relativo alla lente collocata dietro la cornea; si parla in questo caso di astigmatismo lenticolare.
Cause
Va premesso che un certo grado di astigmatismo, invero piuttosto lieve (mediamente 0,50-0,75 diottrie), è da considerarsi fisiologico ed è legato alla pressione palpebrale che provoca un leggero incurvamento del profilo della cornea; si ha però una compensazione naturale grazie ai mezzi diottrici interni all’occhio.
L’astigmatismo di grado più elevato può essere presente fin dalla nascita (astigmatismo congenito) oppure può essere la conseguenza di un trauma, di un’infezione, di una lesione oppure può essere provocato da cheratocono, una patologia degenerativa dalle cause sconosciute che inizia a manifestarsi con un processo di assottigliamento della cornea che progressivamente si incurva verso l’esterno; essa perde quindi la sua tipica sforma sferica e ne assume una conica.
Astigmatismo miopico e ipermetropico
La classificazione del difetto può essere fatta in base a diversi criteri.
In base alla zona colpita, come già accennato in apertura, l’astigmatismo viene classificato come corneale o lenticolare.
A seconda di come i due fuochi sono posizionati rispetto alla retina l’astigmatismo è definito nel seguente modo:
- miopico semplice (un fuoco è posto normalmente sulla retina mentre l’altro è focalizzato prima)
- miopico composto (entrambi i fuochi sono focalizzati prima della retina, ma si trovano su posizioni diverse)
- ipermetropico semplice (un fuoco si trova sulla retina mentre l’altro è focalizzato dopo)
- ipermetropico composto (entrambi i fuochi sono focalizzati dopo la retina, ma si trovano su posizioni diverse)
- misto (un fuoco è focalizzato prima della retina mentre l’altro è focalizzato dopo).
Un altro tipo di classificazione prende in considerazione l’orientamento del meridiano più curvo; in base a tale criterio l’astigmatismo viene detto:
- diretto (anche secondo regola) se il meridiano più curvo è il meridiano verticale
- indiretto (anche contro regola) se il meridiano più curvo è quello orizzontale
- obliquo se gli assi non sono né orizzontali né verticali.
A seconda del numero di diottrie mancanti, il disturbo può essere:
- lieve (da 0 a 1 diottria mancanti)
- medio (da 1 a 2 diottrie mancanti)
- forte (più di due diottrie mancanti).
Sintomi
Se il disturbo è di grado lieve il disturbo della visione può essere limitato a un semplice affaticamento visivo; se invece il grado del difetto è medio o elevato si avranno difficoltà molto accentuate nella visione provocate dai continui cambi di messa a fuoco che l’occhio fa per tentare di ottenere la nitidezza delle immagini. In quest’ultimo caso, soprattutto dopo prolungati sforzi visivi (per esempio lunga permanenza di fronte a un videoterminale oppure lettura prolungata), si possono manifestare diversi sintomi e segni quali dolori ai bulbi oculari e sull’arcata ciliare, bruciore oculare, mal di testa e lacrimazione.
L’astigmatismo è un difetto visivo di cui molte persone non sono consapevoli e, dal momento che tale disturbo può essere presente fin dai primissimi anni di vita influenzando un corretto sviluppo delle capacità visive, è buona norma sottoporre i bambini, non appena è possibile, a un esame oculistico che escluda o confermi la presenza di tale vizio refrattivo così che, in quest’ultima evenienza, si possa intervenire in modo opportuno.

L’astigmatismo è un errore refrattivo dovuto al fatto che la cornea, invece di avere una forma sferica, è più curva in alcune zone e meno curva in altre.
Diagnosi di astigmatismo
Esistono diverse modalità per diagnosticare la presenza di astigmatismo:
- tabella di Snellen
- cheratometro (anche keratometro od oftalmometro)
- topografia corneale
- autorefrattometro
- schiascopio
- test soggettivo della refrazione.
La tabella di Snellen viene usata per verificare il grado di acutezza visiva diminuita dall’astigmatismo.
Il cheratometro consente la misurazione della curvatura anteriore della cornea nella zona centrale.
La topografia corneale permette di ottenere una mappatura dettagliata della curvatura della cornea. La topografia corneale viene utilizzata soprattutto per la corretta prescrizione delle lenti a contatto e anche in chirurgia refrattiva.
L’autorefrattometro e lo schiascopio consentono una misurazione di tipo oggettivo (non vi è collaborazione da parte del soggetto) dell’astigmatismo.
Il test soggettivo della refrazione consente una misurazione della componente astigmatica utilizzando la collaborazione del soggetto.
Terapia
Il difetto può essere corretto con occhiali, lenti a contatto o tramite la chirurgia refrattiva.
L’astigmatismo viene corretto con lenti cilindriche (la miopia, l’ipermetropia e la presbiopia vengono invece corrette con lenti sferiche). Le lenti cilindriche vengono montate rispettando un determinato asse. Quando la lente viene montata in modo verticale si dice che l’asse è a 90 gradi, se, al contrario, è montata in modo orizzontale, l’asse è a 180 gradi; ovviamente vi sono tutte le gradazioni intermedie. Con i gradi si esprime quindi l’orientamento che viene dato a una lente che deve correggere un astigmatismo.
La correzione con lenti a contatto toriche è generalmente più efficace rispetto a quella ottenibile con gli occhiali.
Coloro che desiderano evitare l’utilizzo di presidi quali occhiali o lenti a contatto possono prendere in considerazione il ricorso alla chirurgia refrattiva.
Il difetto può essere corretto sia con la metodica PRK sia con la tecnica LASIK; negli ultimi tempi sta aumentando sempre di più il numero di coloro che ricorrono a una variante della LASIK, la FemtoLASIK, che attualmente rappresenta la nuova frontiera della chirurgia refrattiva.
Fino a poco tempo fa, per il trattamento dell’astigmatismo regolare (non quello patologico dovuto, per esempio, a cheratocono) si ricorreva anche alla cheratotomia astigmatica, una tecnica che rappresenta l’evoluzione della cheratotomia radiale e che viene eseguita con un bisturi con la lama di diamante; adesso la cheratotomia astigmatica è stata praticamente soppiantata dall’utilizzo delle tecniche sopracitate, anche se rimane un’opzione valida nel trattamento di alcune forme di astigmatismo misto.
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