L’asbestosi è una grave patologia polmonare cronica che rientra nella categoria delle cosiddette malattie professionali e che è conseguente all’inalazione ripetuta delle fibre di amianto. Il nome della malattia deriva dall’altro termine con il quale viene definito l’amianto, asbesto.
Fortunatamente si tratta di una patologia che si riscontra con sempre minore frequenza (i casi di attuale riscontro sono infatti relativi alle esposizioni croniche del passato; dal 1992, infatti, l’amianto è stato bandito). Il decorso della malattia è progressivo e notevolmente invalidante; essa, infatti, è causa di insufficienza respiratoria cronica purtroppo irreversibile. Il fumo di sigaretta contribuisce in modo decisamente negativo sulla patologia aggravandone il decorso.
Asbestosi e amianto
L’amianto è costituito da silicati fibrosi cristallini (di magnesio, ferro, calcio ecc.). In greco il termine significa “incorruttibile” (il termine asbesto deriva sempre dal greco e significa “inestinguibile”). Lo spessore delle fibre di amianto è di circa un micron (un milionesimo di metro) e la loro lunghezza va da qualche micron a 300 micron.
Essendo molto piccole, le fibre possono penetrare molto in profondità (la varietà di amianto serpentino ha fibre più ricurve che sono meno patogene perché si muovono più lentamente rispetto alle varietà d’amianto con fibre rettilinee).
Quando le fibre giungono ai bronchioli respiratori e agli alveoli polmonari, causano una risposta infiammatoria e sono fagocitate dai macrofagi alveolari che cercano di eliminare il corpo estraneo; se la fibra è piuttosto lunga, causa la morte dei macrofagi che la rilasciano richiamando altri macrofagi che a loro volta periscono in un processo circolare che aggrava continuamente l’infiammazione. Si ha liberazione di radicali liberi che viene contrastata con l’inizio di un processo fibrotico con deposizione di collagene, ispessimento della parete bronchiale ed alveolare con fibrosi interstiziale diffusa.
Negli stadi più avanzati si giunge purtroppo a una situazione di vera e propria insufficienza respiratoria che peraltro non è l’unico problema; chi è stato cronicamente esposto alle fibre di amianto, infatti, corre un notevole rischio di contrarre gravi patologie quali enfisema polmonare, pleurite cronica e mesotelioma pleurico; quest’ultima è una gravissima forma tumorale che è caratterizzata da un elevatissimo tasso di mortalità. Va peraltro precisato che la formazione di un mesotelioma pleurico si verifica dopo molti anni dall’inizio dell’esposizione all’amianto e non è detto che nel soggetto si sia manifestata asbestosi.
Asbestosi: sintomi e segni
Occorrono molti anni prima che facciano la loro comparsa le manifestazioni cliniche relative alla malattia (mediamente trascorrono circa venti anni dall’inizio dell’esposizione). I segni e i sintomi principali che caratterizzano l’asbestosi sono dispnea, tosse, senso di oppressione toracica, scadimento delle condizioni generali di salute.
Nelle fasi iniziali della malattia la dispnea compare soltanto in seguito a uno sforzo, mentre con il passare del tempo si manifesta anche a riposo.
Nelle fasi più avanzate, il quadro clinico si aggrava e, come detto, si arriva a un vero e proprio quadro di insufficienza respiratoria.
In caso di evoluzione in senso neoplastico, il quadro sintomatologico è ancora più grave.

L’asbestosi causa ogni anno in Italia più di 50 decessi.
Diagnosi
La diagnosi si avvale dell’anamnesi lavorativa del paziente, della visita pneumologica, della spirometria e di vari esami quali radiografia toracica e TAC toracica ad alta risoluzione.
Un’altra indagine che viene solitamente effettuata nei soggetti affetti da asbestosi è l’osservazione al microscopico dei corpuscoli di amianto presenti nell’espettorato.
Cura dell’asbestosi
Non esiste una terapia specifica per l’asbestosi; scopo del trattamento è quello di migliorare, nei limiti del possibile, le capacità respiratorie ricorrendo a farmaci cortisonici per uso inalatorio o sistemico e a farmaci broncodilatatori. Nel caso sia presente insufficienza respiratoria si ricorre anche all’ossigenoterapia. Vengono solitamente consigliate sia una profilassi stagionale con vaccinazione antiinfluenzale (per limitare, per quanto possibile, i problemi che potrebbero derivare da una sovrapposizione dell’infezione da virus influenzale) sia una vaccinazione con vaccino antipneumococcico. È fondamentale osservare il divieto di fumare.
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