Un aneurisma cerebrale è una dilatazione circoscritta dei vasi arteriosi intracranici. La dilatazione, in genere sacciforme, deriva da uno sfiancamento progressivo di una piccola parte della parete dell’arteria, nel punto in cui viene a mancare la lamina elastica interna. Nel tratto dove si è venuto a formare un aneurisma cerebrale, la parete arteriosa è più sottile del normale e conseguentemente molto più fragile; questa fragilità aumenta decisamente il rischio che l’arteria vada incontro a rotture.
L’aneurisma cerebrale è un evento relativamente poco frequente (circa un caso ogni 10.000 persone); raramente un aneurisma cerebrale si manifesta durante la prima decade di vita; oltre il 50% degli eventi si manifesta infatti nel periodo che va tra i 40 e i 60 anni di età; è il sesso femminile quello colpito più frequentemente da tale patologia (rapporto 3 a 2). In circa un terzo dei casi dei casi l’esito di un aneurisma cerebrale è purtroppo fatale; un altro terzo dei soggetti muore entro breve tempo o comunque sopravvive riportando gravi deficit; il rimanente terzo sopravvive senza riportare alcuna conseguenza o comunque con deficit comportamentali o cognitivi di poco conto.
Cause di aneurisma cerebrale
Aneurisma cerebrale e familiarità – Nella stragrande maggioranza dei casi gli aneurismi intracranici non sono ereditari (si parla in questo caso di aneurismi sporadici), ma è vero che in alcune famiglie è presente una predisposizione a sviluppare tale quadro patologico, tant’è che nel caso in cui vi sia la presenza di un aneurisma cerebrale in due persone della stessa famiglia legate da un vincolo di parentela tra il primo e il secondo grado si parla di “sindrome familiare per aneurismi intracranici” (FIA, Familial Intracranial Aneurysm); in tali gruppi familiari è consigliabile l’esecuzione di uno screening.
Predisposizioni familiari a parte sono molti i fattori secondari scatenanti; fra i più importanti ricordiamo l’ipertensione arteriosa, l’abuso di alcolici e superalcolici, l’uso di sostanze stupefacenti, infiammazioni cerebrali, gravi traumi cranici ecc.
Sintomi e segni di aneurisma cerebrale
Generalmente un aneurisma cerebrale è una formazione di volume ridotto; il suo sviluppo è nullo o comunque molto lento e conseguentemente è spesso asintomatico. La sintomatologia diviene invece importante nel caso di rottura della sacca aneurismatica, rottura che solitamente si verifica improvvisamente e senza che vi siano stati sintomi premonitori; i disturbi avvertiti sono estremamente variegati e dipendono, tra le altre cose, sia dalla grandezza dell’aneurisma che dalla sua localizzazione; tra i vari segni e sintomi ricordiamo la cefalea (quasi sempre presente), disturbi a livello visivo, convulsioni, problemi nella deambulazione e disturbi del linguaggio.

Uno dei sintomi premonitori di un aneurisma cerebrale è un forte mal di testa, spesso accompagnato da disturbi visivi
L’emorragia subaracnoidea
La rottura di un aneurisma cerebrale provoca la cosiddetta emorragia subaracnoidea (versamento di sangue al di sotto dell’aracnoide, ma esterno al parenchima cerebrale). Per i dettagli si veda l’articolo corrispondente.
Aneurisma cerebrale: le indagini diagnostiche
Nel caso si sospetti la presenza di un aneurisma cerebrale (rotto o no) si dovranno eseguire specifici accertamenti. Il primo esame che deve essere effettuato è una TAC encefalica; se la TAC encefalica non mostra l’emorragia intracranica, ma la sintomatologia ne fa comunque sospettare la presenza, è necessario ricorrere a una puntura lombare che permette di rivelare l’eventuale presenza di sangue nel liquor.
La TAC encefalica può anche essere utile a livello prognostico, dal momento che maggiore è la quantità di sangue che viene rilevata, maggiore è la probabilità che si abbiano effetti tossici quali il vasospasmo, una delle complicanze più temute delle emorragie subaracnoidee.
Per la certezza della diagnosi di aneurisma cerebrale è comunque necessario affidarsi all’angiografia encefalica, un esame che viene eseguito tramite un catetere inserito nell’arteria femorale e portato fino alle arterie del collo e che permette di visualizzare tutti i vasi encefalici localizzando con certezza presenza e sede dell’aneurisma. Nei centri più avanzati è possibile effettuare angio-TC e angio-RM che permettono di evitare in molti casi l’esecuzione di un’angiografia cerebrale.
Aneurisma cerebrale: la terapia
In caso di aneurisma cerebrale la terapia deve essere effettuata il più tempestivamente possibile e ciò serve a prevenire o quantomeno a limitare i danni legati alla rottura della sacca aneurismatica; in prima battuta si deve ricorrere alla somministrazione di farmaci antiedemigeni come per esempio il mannitolo e i cortisonici in dosi massicce; la profilassi del vasospasmo viene effettuata tramite sedazione, emodiluizione, ipervolemia e ipertensione indotta. Nei pazienti in coma è necessario trattare tempestivamente l’insufficienza respiratoria dal momento che ulteriori abbassamenti dei livelli di ossigeno possono aggravare un quadro clinico di per sé già molto serio.
La terapia specifica per il trattamento dell’aneurisma cerebrale è comunque il trattamento microchirurgico il cui scopo è quello di escludere la sacca dell’aneurisma dalla circolazione arteriosa. L’avvento della microchirurgia ha permesso di ottenere risultati decisamente migliori rispetto alla chirurgia tradizionale caratterizzata da tassi di mortalità decisamente elevati. Attualmente la mortalità è legata soprattutto alla gravità dell’evento e molto meno alle difficoltà chirurgiche sebbene un’operazione chirurgica di un aneurisma rimanga un intervento delicatissimo e non scevro da complicazioni.
Un’alternativa alla microchirurgia consiste nell’embolizzazione; l’embolizzazione viene effettuata tramite l’inserimento di un microcatetere nell’arteria femorale; da qui si ha l’accesso al distretto arterioso intracranico fino a raggiungere l’arteria colpita da aneurisma; vengono a questo punto liberate delle eliche (coils) sottilissime in platino che riempiono tutto lo spazio interno dell’aneurisma fino alla completa obliterazione di quest’ultimo.
La scelta del trattamento di un aneurisma cerebrale è oggetto di numerose discussioni; negli ultimi tempi la scelta dell’embolizzazione è sempre più frequente, ma, come sovente accade, ogni tecnica presenta vantaggi e svantaggi e la scelta del tipo di trattamento deve essere valutata alla luce del singolo caso.
Aneurisma cerebrale: prevenzione
Non si può parlare di un vero e programma di prevenzione; nel caso venga riscontrato un aneurisma cerebrale non rotto, diventa fondamentale adottare un corretto stile di vita; in primis è necessario controllare la pressione arteriosa e, se si è fumatori, smettere di fumare.
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