L’aneurisma dell’aorta addominale è la principale forma di aneurisma dell’aorta (locuzione, quest’ultima, che indica una dilatazione patologica di un qualunque tratto dell’aorta, il più importante vaso arterioso del corpo umano).
La stragrande maggioranza degli aneurismi dell’aorta (circa 75%) si sviluppa a livello addominale (si parla appunto di aneurisma dell’aorta addominale, AAA), il rimanente 25% circa è localizzato a livello del torace (vedasi per i dettagli Aneurisma dell’aorta toracica). Solitamente gli aneurismi dell’aorta hanno forma sacculare, ma possono essere anche fusiformi.
La formazione di un aneurisma dell’aorta addominale è molto più comune nei soggetti over 65 fumatori e affetti da ipertensione arteriosa (più comunemente detta pressione alta).
I soggetti di sesso maschile sono maggiormente interessati dal problema; anche la razza rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di un aneurisma dell’aorta addominale; sono in fatti i caucasici i soggetti più colpiti.
Gli aneurismi dell’aorta addominale sono un evento clinico di rilevante gravità e, insieme agli aneurismi cerebrali, sono gli aneurismi che mettono maggiormente a rischio la vita del soggetto che ne è colpito; sfortunatamente, il 70-90% dei casi di rottura spontanea dell’aorta addominale ha esito fatale.
L’aneurisma dell’aorta addominale origina nella stragrande maggioranza dei casi (90% circa) al di sotto delle arterie renali (aneurisma aortico sottorenale); molto più rare quindi le probabilità di insorgenza in posizione sovrarenale e pararenale).
Nota – Il termine aneurisma (dal greco aneurismos, dilatazione) non è sinonimo di ectasia, termine che indica anch’esso una dilatazione di un vaso arterioso, ma decisamente più modesta e dovuta essenzialmente al fisiologico invecchiamento dei vasi.
Probabilità di rottura in base alla dilatazione
La dilatazione dell’aorta può essere più o meno rilevante; di norma, in un soggetto adulto, il diametro dell’aorta addominale si aggira sui due cm circa e si può cominciare a parlare di aneurisma quando il diametro del rigonfiamento arriva ai 3 cm; gli aneurismi sono considerati di grandi dimensioni quando arrivano a un diametro di 5,5 cm circa.
Le probabilità di rottura di un aneurisma addominale sono tanto maggiori quanto più grande è il diametro del rigonfiamento aortico.
Nel caso di un rigonfiamento dell’aorta addominale compreso tra i 40 e i 55 mm le probabilità di rottura sono piuttosto basse (1% circa); una dilatazione che va dai 56 ai 60 mm ha il 10% di probabilità di rompersi; si passa a un 15% circa per dilatazioni comprese tra i 61 e i 69 mm; si ha un drastico aumento delle possibilità di rottura (35% circa) nel caso di dimensioni della dilatazione comprese tra 70 e 79 mm; se si superano i 79 mm le probabilità di una rottura sono pari al 50% circa.
Aneurisma dell’aorta addominale – Cause
La causa principale della formazione di un aneurisma dell’aorta addominale è legata all’indebolimento della parete arteriosa provocata dall’aterosclerosi; fattori che contribuiscono al processo degenerativo della parete aortica sono l’ipertensione arteriosa e il fumo.
Cause che si riscontrano con meno frequenza sono relative a eventi traumatici e a patologie quali le arteriti e gli aneurismi micotici.
Aneurisma dell’aorta addominale – Sintomi e segni
L’aneurisma dell’aorta addominale resta spesso silente per un lungo periodo di tempo e, solitamente, la sua prima manifestazione clinica consiste nella rottura.
Per quanto, come detto in precedenza, molti aneurismi aortici rimangano silenti fino al momento della loro rottura, in alcuni casi possono provocare dolori profondi e lancinanti a livello della regione lombosacrale e inoltre il soggetto può avvertire una pulsazione anormalmente prominente a livello dell’addome.
L’imminente rottura dell’aorta viene generalmente preceduta da un fortissimo dolore alla schiena e alla parte inferiore dell’addome; essa può causare, dipendentemente dalla serietà dell’emorragia, shock ipovolemico e conseguente morte, ragion per cui la rottura (avvenuta o imminente) è da considerarsi un’emergenza di tipo chirurgico.
Diagnosi
Molto spesso la scoperta di un aneurisma avviene casualmente in seguito a controlli diagnostici effettuati per tutt’altri motivi.
Gli aneurismi che crescono in modo rapido corrono il rischio di rompersi entro breve tempo e, solitamente, sono dolenti alla palpazione; in determinati casi è udibile un “soffio” in corrispondenza della sacca aneurismatica.
La valutazione di un aneurisma dell’aorta addominale può essere effettuata tramite diverse metodiche fra cui ricordiamo l’ecografia, la TAC addominale e la RMN, metodo quest’ultimo che viene usato più raramente dei precedenti. Nel caso in cui si sospetti un’estensione aneurismatica al di sopra delle arterie renali (evenienza non particolarmente frequente, è presente infatti in circa il 10% dei casi) può essere consigliabile eseguire un’aortografia, un’indagine radiologica che viene effettuata tramite introduzione di un mezzo di contrasto e che evidenzia dettagliatamente sia l’aorta che i suoi principali rami.

La stragrande maggioranza degli aneurismi dell’aorta (circa 75%) si sviluppa a livello addominale; il rimanente 25% circa è localizzato a livello del torace.
Aneurisma dell’aorta addominale – Intervento chirurgico
L’intervento chirurgico per il trattamento di un aneurisma dell’aorta addominale non è scevro da rischi importanti. Nel caso in cui si verifichi una insufficienza renale post-intervento, la prognosi è infausta.
Molti soggetti colpiti da aneurisma aortico addominale sono spesso affetti da arteriosclerosi generalizzata; è quindi di primaria importanza, prima di intervenire chirurgicamente, valutare accuratamente lo stato del sistema cardiovascolare. Tale valutazione si avvale spesso della miocardioscintigrafia al tallio 201.
Trattamenti chirurgici elettivi – La chirurgia d’elezione (ovvero quella programmata, che non ha cioè il carattere dell’emergenza) è raccomandata per tutti gli aneurismi aortici il cui diametro supera i 6 cm, sempre che non vi siano motivi per cui un intervento chirurgico è controindicato. L’intervento chirurgico è invece consigliato per quegli aneurismi il cui diametro oscilla fra i 5 e i 6 cm
Con l’intervento chirurgico si procede alla rimozione della sacca aneurismatica e al posizionamento di un condotto in materiale sintetico.
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