L’actinomicosi è una rara malattia cronica, suppurativa e granulomatosa in vari casi provocata dall’Actinomyces bovis (un batterio Gram-positivo) anche se sono diversi altri gli actinomiceti che possono far insorgere la patologia. Si riscontra raramente nell’uomo e attacca di preferenza bovini, suini, cavalli e cani: è assai rara nei mammiferi selvaggi e nelle pecore. Nei tessuti molli il fungo si presenta sotto forma di masse rotondeggianti, dette druse, con una parte centrale filamentosa e da una periferica con piccole clave poste a raggiera tutto intorno.
L’actinomicosi si contrae in genere a causa di abrasioni e ferite da steli di spighe di graminacee o di altre piante che contengono il parassita il quale vive come saprofita sulle erbe e in particolare sui cereali.
La malattia colpisce di preferenza la mandibola, la mascella e le altre parti ossee della testa, ma la si può riscontrare anche in parti molli del corpo (ghiandole salivari, faringe, articolazioni, cuore, reticolo, peritoneo, mammella).
Actinomicosi: manifestazioni cliniche
La patologia si manifesta con tumefazioni a noduli o a cordoni, dovute a granulomi che tendono a evolvere in ascessi e a fistolizzarsi. Nel pus giallognolo, viscido, mucoso, senza odore particolare che defluisce dagli ascessi incisi si riscontrano dei granellini gialli, la cui consistenza varia da quella caseosa a quella pietrosa, costituiti dal parassita.

L’actinomicosi è un’infezione provocata da un batterio Gram positivo. La distinzione tra batteri Gram positivi e negativi dipende dalla colorazione di Gram che assumono
Terapia
La maggior parte dei malati risponde bene al trattamento con antibiotici, anche se va precisato che la risposta è solitamente piuttosto lenta a causa del marcato indurimento del tessuto e la natura relativamente avascolare delle lesioni. Per questi motivi, la terapia deve proseguire per diverse settimane (almeno 8 settimane) e in alcuni casi anche per molti mesi fino alla regressione delle varie manifestazioni cliniche
Alte dosi di penicilline sono generalmente efficaci. Al posto delle penicilline si può somministrare tetraciclina o doxiciclina. Anche minociclina, clindamicina ed eritromicina sono state utilizzate con un certo successo. La terapia antibiotica può essere ampliata per coprire altri patogeni coltivati dalle lesioni. In alcuni casi possono rendersi necessarie procedure chirurgiche estese e ripetute. La prevenzione della patologia passa da una corretta igiene orale.
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