Le malattie infettive sono causate da agenti microbici che entrano e si riproducono nell’organismo causando alterazioni funzionali pur venendo contrastati dal nostro sistema immunitario.
AIDS
Acronimo inglese per Acquired Immune Deficiency Syndrome (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita). In genere con il termine AIDS si fa riferimento alla fase sintomatica grave dell’infezione da HIV (virus dell’immunodeficienza umana, un retrovirus), tipici della quale sono infezioni o tumori (l’infezione da HIV passa da 4 fasi: incubazione, fase acuta, periodo di latenza e AIDS). Probabilmente, l’infezione nell’uomo ha avuto origine in Africa centrale da un adattamento di un virus animale che colpisce gli scimpanzé. La trasmissione animale-uomo sarebbe avvenuta per contatto di sangue (caccia o riti tribali).
La progressione della malattia dipende dalle condizioni generali di salute del soggetto, dalla sua età e dalla sua risposta alla terapia. La sintomatologia è quella tipica delle patologie opportunistiche che si sviluppano quali polmonite, tubercolosi ecc. (una patologia si dice opportunistica quando si instaura in un organismo caratterizzato da un sistema immunitario compromesso). Per diagnosticare la sindrome si ricercano gli anticorpi specifici. I soggetti che presentano nel sangue anticorpi anti-HIV vengono detti sieropositivi.
Antrace
Patologia infettiva causata da un batterio; ne esistono diverse forme di differente gravità. Il contagio avviene per contatto o per inalazione delle spore. Per i suoi effetti potenzialmente devastanti il batterio dell’antrace è considerato uno degli agenti più pericolosi fra le armi batteriologiche utilizzabili a scopo bellico o dai bioterroristi. I segni e i sintomi dell’antrace polmonare, detto anche carbonchio, sono inizialmente molto simili a quelli di una comune influenza (febbre, tosse, affaticamento), ma nel giro di 3-4 giorni evolvono verso un quadro clinico molto più grave, con difficoltà respiratorie, stato di shock e perdita di conoscenza.
Se non curata, l’infezione porta alla morte nel giro di 7-10 giorni.
Botulismo
Patologia paralizzante causata da una tossina prodotta da un batterio, il botulino. La forma più comune è quella alimentare (ingestione di alimenti contaminati). Non è una malattia contagiosa perché si tratta di un’intossicazione e non di un’infezione. I soggetti colpiti presentano una progressiva paralisi muscolare (anche dei muscoli respiratori) e altre alterazioni del sistema nervoso in grado di causare anche la morte se l’intervento medico non è tempestivo. La sintomatologia compare da 8 a 36 ore dopo l’ingestione dell’alimento contaminato. Le probabilità di sopravvivenza dipendono dalla precocità della diagnosi; la terapia prevede vari interventi (lavanda gastrica, purganti, somministrazione di antibiotici ecc.).
Colera
Patologia infettiva acuta, endemica (costantemente presente in una popolazione) o epidemica (che colpisce una popolazione in misura superiore a quella prevista), causata da un vibrione (un batterio a forma di virgola). La patologia è caratterizzata da violente scariche diarroiche, vomito, crampi muscolari, arresto della secrezione urinaria e collasso. I bacilli si trovano nelle feci dei malati, le quali costituiscono così la principale fonte d’infezione diretta o indiretta.
Nella diffusione della malattia sono importanti i cosiddetti portatori sani, che ospitano nel loro intestino, e quindi eliminano, i vibrioni per mesi e anni (si dice portatore sano un soggetto che ospita dei microrganismi patogeni senza presentare alcuna sintomatologia morbosa, di solito grazie a un’immunità acquisita precedentemente).
La vaccinazione è il metodo curativo e preventivo più efficace.
Dengue
Patologia febbrile dovuta a un virus, tipica dei Paesi tropicali. Detta volgarmente febbre spacca-ossa, è conosciuta dalla fine del XVIII sec. quando fu descritta durante un’epidemia a Filadelfia. Fu solo agli inizi del XX sec. che però venne scoperto il vettore del virus, una zanzara (la trasmissione avviene in seguito alla sua puntura); l’agente virale fu individuato successivamente.
Difterite
Seria patologia infettiva acuta, epidemica, contagiosa, causata da un bacillo che penetra nelle prime vie aeree o attecchisce direttamente sulle mucose. Ne sono colpiti di preferenza i bambini e si distingue da altre malattie infettive per lo sviluppo sulla gola di una massa spessa di color grigio che ne copre la parte posteriore causando problemi respiratori. Sono generalmente presenti la febbre e l’ingrossamento dei linfonodi della gola.
Il vaccino, obbligatorio in Italia, è costituito dalla tossina difterica, resa innocua tramite appositi procedimenti chimici.
Ebola
Agente virale che appartiene a una famiglia di virus RNA (che cioè usano l’RNA come materiale genetico). Deve il suo nome al fiume della Repubblica Democratica del Congo dove fu isolato per la prima volta negli anni ‘70; è un virus particolarmente aggressivo ed è causa di numerose manifestazioni cliniche, in particolare febbre emorragica, dolori muscolari e articolari e problemi al sistema nervoso centrale. La letalità, a seconda della specie virale, varia molto arrivando anche al 90%.
Nel 2016 è stato messo a punto il vaccino.
Lebbra (morbo di Hansen)
Patologia infettiva contagiosa a decorso cronico il cui agente patogeno è un batterio, scoperto da Hansen nel XIX sec. La malattia colpisce i nervi periferici, la pelle e le mucose delle vie aeree. La maggior parte dei casi si concentra nei Paesi tropicali e subtropicali, in particolare India, America Latina e Africa.
Malaria
Grave patologia provocata da protozoi appartenenti al genere Plasmodium (plasmodio della malaria). È la parassitosi più importante (500 milioni di nuovi casi all’anno); circa il 40% della popolazione mondiale vive in zone in cui la patologia è endemica (zone tropicali e subtropicali la cui altitudine non supera i 1.800 m). La patologia, di cui esistono varie forme, colpisce anche molti europei e statunitensi che si recano in queste zone per affari o turismo. Nella gran parte dei casi la malattia viene trasmessa agli uomini dalle zanzare anofele femmina (che appartengono al genere Anopheles). La forma più grave è la terzana maligna perché caratterizzata da attacchi febbrili che si ripetono ogni tre giorni e perché la prognosi è spesso infausta.
I cardini della protezione dalla malattia sono due: profilassi comportamentale e chemioprofilassi; non è però possibile azzerare il rischio di ammalarsi. Chiunque compia viaggi in zone in cui esiste il rischio di contrarre la malaria dovrebbe informarsi sulle modalità di prevenzione. Non esiste ancora un vaccino.
Mononucleosi
Patologia virale diffusissima causata dal virus di Epstein-Barr, un herpesvirus che deve il nome ai due scienziati che lo scoprirono nel 1964. È popolarmente nota come malattia del bacio, perché la diffusione avviene generalmente attraverso il canale oro-faringeo. La mononucleosi si manifesta in modo eclatante soltanto nel caso in cui colpisca persone immunocompromesse, debilitate o con un sistema immunitario ancora immaturo (come nel caso dei bambini). La malattia si manifesta di solito con segni e sintomi piuttosto generici che sono comuni a molte altre patologie (dolori muscolari diffusi, febbricola, sudorazione più o meno intensa ecc.). Se il sistema immunitario non reagisce in modo adeguato, la malattia si manifesta in modo più severo.
Morbillo
Patologia infettiva acuta causata da un virus che si trasmette soltanto nell’uomo e si caratterizza per un indice di contagiosità estremamente elevato, molto vicino al 100%; prima che venissero introdotti i vaccini anti-morbillo, quasi tutti i bambini contraevano la malattia entro il quindicesimo anno di età.
Dopo che un soggetto ha contratto tale virus ne è immune per tutta la vita. Il virus si trasmette attraverso il contatto diretto con le secrezioni mucose o salivari del soggetto infetto o tramite la semplice inspirazione di gocce infette che siano state immesse nell’aria attraverso starnuti, colpi di tosse oppure parlando. Trascorso il periodo di incubazione (da 7 a 18 giorni), iniziano a comparire febbre alta, tosse, rinite, congiuntivite, arrossamento della mucosa orale con presenza di macchie bianche sulle gengive all’altezza dei molari (le macchie di Koplik) e, dopo tre giorni di febbre, una caratteristica eruzione cutanea che parte dal capo e dal collo e, progressivamente, si estende a tutto il resto del corpo.
Parotite
Patologia infettiva caratterizzata da un’elevata contagiosità e causata da un virus; è popolarmente nota come orecchioni. Il contagio interessa generalmente i bambini e gli adolescenti (di solito dai 5 ai 15 anni). La malattia fa il suo esordio con febbre, mal di testa e perdita dell’appetito; in seguito compare il classico segno della malattia, il gonfiore delle parotidi che conferisce al viso il caratteristico aspetto da cui è derivato il termine popolare e che rende dolorosa masticazione e deglutizione.
Pur non esistendo una cura, è disponibile un vaccino che viene somministrato di solito in associazione a quello contro la rosolia e contro il morbillo (il cosiddetto vaccino trivalente).
Pertosse
Patologia infettiva di origine batterica; la malattia ha molti nomi popolari: tosse canina, tosse asinina, tosse ferina, tosse convulsa, tosse cattiva. È una malattia tipica dell’età scolare ed è estremamente contagiosa. Contrariamente a quanto accade nel caso di altre patologie infettive, la pertosse può colpire anche i neonati di madre immune. La sintomatologia è caratterizzata da 3 stadi: catarrale, convulsivo e della convalescenza; durante il secondo si hanno accessi di tosse abbastanza violenti seguiti da un tipico “urlo inspiratorio” (il cosiddetto urlo asinino).
Per la pertosse esiste un vaccino che in Italia non è obbligatorio, anche se viene spesso consigliato dai pediatri.
Poliomielite
Spesso denominata polio, è una patologia infettiva a carattere acuto che colpisce il sistema nervoso centrale. È causata da un’infezione dovuta a 3 ceppi virali. Esistono 4 forme della malattia; quella asintomatica è la più comune (90-95% dei casi circa) e decorre senza dare alcun sintomo, anche se le persone infette sono contagiose. La forma più grave è la paralitica che può causare problemi muscolari e deformità scheletriche permanenti e può addirittura avere esito fatale. Va però precisato che oggi la malattia è stata completamente debellata in moltissimi Paesi.
Non esistono terapie per curare i pazienti affetti da poliomielite, per cui ci si deve affidare alle vaccinazioni, peraltro estremamente efficaci. Nel nostro Paese il vaccino antipolio inattivato è obbligatorio e prima della sua introduzione si avevano diverse migliaia di casi all’anno, con centinaia di morti; la poliomielite colpiva soprattutto i bambini.
Rabbia
Nota anche come idrofobia o lissa, è una patologia dovuta a un virus presente nella saliva di animali infetti e la trasmissione può avvenire attraverso un morso inferto da un animale malato a un altro animale oppure a un essere umano. Una volta che i sintomi neurologici provocati dal virus si sviluppano, la patologia non è curabile. Della malattia esistono due grandi forme epidemiologiche: rabbia urbana (presente soprattutto in Asia, Africa e Sudamerica) e rabbia silvestre (Europa e Nordamerica); la prima viene generalmente diffusa da cani e gatti domestici non immunizzati, mentre la seconda da animali selvatici (volpi, procioni ecc.).
La terapia immediata è la vaccinazione con siero antirabbico e immunoglobuline umane specifiche. La prevenzione è basata sulla vaccinazione preventiva degli animali domestici, su provvedimenti atti a impedire contatti a rischio con le popolazioni selvatiche e sulla lotta al randagismo.
Rosolia
Nota anche come rubeola o terza malattia, è una malattia esantematica infettiva causata da un virus. La patologia può localizzarsi in diversi organi o tessuti ed è caratterizzata da un indice di contagiosità molto elevato. La trasmissione avviene attraverso il contatto diretto con le secrezioni mucose o salivari del soggetto che ha contratto l’infezione o tramite l’inspirazione di gocce infette immesse nell’aria con starnuti, colpi di tosse o anche semplicemente parlando. Chi contrae il virus della rosolia resta permanentemente immune. La sintomatologia è generalmente abbastanza lieve e spesso la malattia è addirittura asintomatica.
Se nei bambini la rosolia non ha solitamente complicazioni, la patologia può essere molto pericolosa nel caso che a contrarla sia una donna in gravidanza. Esistono infatti gravi rischi per il feto (malformazioni congenite, morte intrauterina e aborto spontaneo) che sono tanto maggiori quanto più la gravidanza è agli inizi. Il miglior modo di prevenire la malattia è ricorrere al vaccino.
Scarlattina
Nota anche come seconda malattia, è una patologia infettiva ad alta contagiosità causata da alcuni ceppi di streptococco; è quindi possibile contrarre la malattia più volte, anche se l’esantema si manifesterà soltanto la prima. La scarlattina è l’unica malattia esantematica (cioè caratterizzata da eruzioni cutanee di varia forma, di colorito rosso vivo) causata da un’infezione batterica; tutte le altre patologie esantematiche, infatti, sono causate da virus. I soggetti più colpiti sono generalmente i bambini dai 3 ai 10 anni. Il contagio può avvenire tramite le goccioline di saliva che vengono espulse con la tosse oppure attraverso oggetti come bicchieri, posate, indumenti ecc. Una manifestazione tipica della fase in cui compaiono le macchie è il cosiddetto segno della mano gialla: si appoggia la mano a piatto sull’addome e la si solleva in modo rapido, l’esantema scompare ed è visibile l’impronta della mano che assume un colore giallastro. Tale colore è espressione di una leggera sofferenza a livello epatico dalla quale deriva un lieve aumento della bilirubinemia.
Prima dell’avvento degli antibiotici, il tasso di mortalità nei soggetti malati era rilevante; adesso si è quasi azzerato. Non esiste un vaccino ed è difficile, nei bambini che frequentano le scuole materne, elementari e medie, adottare misure idonee.
Setticemia (sepsi)
Nota anche come sepsi, è la complicanza più temibile di un processo infettivo; se non trattata adeguatamente ha spesso pesanti conseguenze e può avere addirittura esito fatale (si pensi alla fase finale della setticemia, lo shock settico, o shock setticemico, una sindrome sistemica che richiede l’immediato ricovero in un reparto di terapia intensiva).
La setticemia si verifica allorquando le sostanze chimiche che entrano in circolo per contrastare un processo infettivo scatenano un’infiammazione sistemica che causa la formazione di microscopici trombi che impediscono all’ossigeno e alle sostanze nutritive di raggiungere i vari organi provocandone l’esaurimento. Teoricamente, ogni infezione può essere causa di setticemia, ma, in pratica, le patologie che più di frequente ne sono alla base sono le polmoniti, le infezioni addominali, quelle renali e quelle del sangue.
La mortalità è elevata.
Tetano
Grave patologia infettiva provocata da un microrganismo anaerobio, il Clostridium tetani, attraverso la liberazione di una tossina che agisce a livello del sistema nervoso centrale, la tetanospasmina. L’infezione si verifica quando le spore entrano nell’organismo attraverso una ferita; la tossina si diffonde attraverso la circolazione sanguigna e attacca il sistema nervoso.
Esistono tre forme di tetano: generalizzato (la forma più comune), localizzato e cefalico. Il periodo di incubazione varia da 3 giorni a 3 settimane; più è breve, tanto minori sono le possibilità di guarire. La tossina tetanica interferisce con il rilascio dei neurotrasmettitori (le sostanze che veicolano le informazioni fra le cellule che compongono il sistema nervoso), li rende inefficaci e ciò porta a conseguenze drammatiche: contrazioni e spasmi muscolari estremamente dolorosi diffusi in tutto il corpo. Il primo segno della patologia è il trisma, una contrazione dei muscoli mandibolari che rende difficilissimo aprire la bocca; il trisma tetanico conferisce al soggetto un’espressione molto particolare caratterizzata da un sorriso fisso e da sopracciglia elevate (risus sardonicus). La mortalità risulta elevata.
Il vaccino antitetanico è disponibile dagli anni Venti ed è costituito dalla tossina resa innocua, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici da parte dell’organismo. La vaccinazione garantisce una protezione pressoché totale e la sua durata nel tempo è molto lunga; per mantenerne l’efficacia va comunque ripetuta ogni dieci anni.
Tifo
Noto anche come tifo dei pidocchi e tifo petecchiale, è una patologia infettiva presente in quei luoghi caratterizzati da gravi deficienze sanitarie e può dar luogo a importanti epidemie laddove, oltre alle scarse condizioni igieniche, si assommino tutti i problemi legati a carestie, disastri naturali, conflitti su larga scala ecc. Il tifo esantematico non deve essere confuso con il tifo addominale (noto anche come febbre tifoide) il cui agente patogeno, la Salmonella enterica, non è lo stesso del tifo esantematico che è causato da un batterio, il cui vettore preferenziale sono alcuni tipi di pidocchio. Il pidocchio punge la cute umana e vi defeca inducendo prurito e grattamento che a sua volta è causa di escoriazioni; è da queste che il batterio presente nell’intestino del pidocchio (e quindi nelle sue deiezioni) può introdursi nell’organismo umano.
La malattia si trasmette da uomo a uomo, non è quindi una zoonosi (malattia infettiva degli animali trasmissibile agli uomini). Il tifo si manifesta in maniera improvvisa con vari sintomi e segni; quelli più comuni sono brividi, cefalea, dolori lombari, vertigini, vomito, febbre alta, esantema a piccole macchie al tronco e agli arti che dopo qualche giorno evolvono in petecchie.
È consigliata la vaccinazione per tutti coloro che si recano in Paesi in cui la patologia è ancora molto presente.
Toxoplasmosi
Patologia infettiva tipica dell’essere umano e di diversi animali domestici provocata da un protozoo ospitato a livello intermedio da svariati mammiferi (tra cui l’uomo) e a livello definitivo dai felini. Nell’uomo si distingue una forma acquisita, generalmente contratta tramite l’alimentazione (carni poco cotte o crude o verdure crude non lavate correttamente), e una congenita (dovuta a trasmissione transplacentare del protozoo). L’andamento della malattia ha perlopiù carattere benigno e, molto spesso, è addirittura asintomatico. Problemi maggiori possono averli quei soggetti in cui la risposta immunitaria non è ottimale e il decorso può addirittura essere infausto. Va precisato che quando nell’ospite si sviluppa la risposta immunitaria protettiva, la moltiplicazione del parassita termina, ma esso rimane presente nell’organismo (sotto forma cistica, nel cervello e nei muscoli). Se, per una qualunque eventualità (malattia, cure mediche ecc.), le difese immunitarie si dovessero drasticamente abbassare, il protozoo potrebbe nuovamente aggredire l’organismo.
Nel caso di donne in gravidanza, la malattia è altamente pericolosa, viene infatti trasmessa al feto per via transplacentare, interessando encefalo, occhi, fegato, milza, linfonodi. Le conseguenze possono essere l’aborto o la morte del feto in utero o poco dopo la nascita. È per questi motivi che uno dei test di routine della gravidanza è il Toxo Test, esame che mira a rilevare la presenza degli anticorpi nel sangue della gestante; se presenti, significa che la futura madre ha già contratto in passato la malattia e il rischio per il nascituro è nullo.
Varicella
Patologia di tipo infettivo estremamente contagiosa causata dal virus varicella-zoster e che colpisce prevalentemente i bambini prima dei 14 anni. In Italia si registrano epidemie annuali con incidenza massima durante l’inverno e la primavera. La diffusione avviene per via aerea tramite le secrezioni di naso e gola o attraverso il contatto diretto con le lesioni cutanee provocate dalla malattia. Il segno più evidente è l’eruzione cutanea di bolle rosse (papule) che evolvono in vescicole gonfie di liquido altamente contagioso. Partendo dal viso e dal tronco, si diffondono su tutto il corpo con notevole fastidio a causa del prurito che comportano. L’ultima fase dell’eruzione vede la rottura delle vescicole, rimangono quindi delle piaghe aperte che si trasformano in croste che diventano secche e di colore marrone; le croste, che perdono la loro carica infettiva, cadono dopo una o due settimane. Dopo uno o due giorni dall’inizio dell’eruzione cutanea si manifestano i sintomi secondari fra cui febbre e tosse. La varicella è una patologia generalmente benigna. L’infezione produce quasi sempre immunità permanente, ma talvolta può risvegliarsi, generalmente dopo i 50 anni, provocando l’herpes zoster (il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio); è disponibile un vaccino costituito da virus vivi attenuati.
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