Le malattie dell’apparato respiratorio delle vie respiratorie superiori colpiscono le parti del tratto respiratorio più alte del corpo, inclusi naso, seni paranasali e gola, mentre le infezioni delle vie respiratorie inferiori colpiscono le vie aeree e i polmoni.
Apnea notturna
Locuzione volgarmente usata per descrivere la sindrome delle apnee ostruttive del sonno; è la forma più frequente di disturbo respiratorio del sonno; è caratterizzata dal collasso delle vie aeree superiori e da ciclici episodi di chiusura parziale dell’ipofaringe (la porzione inferiore della faringe) con successivi sforzi inspiratori allo scopo di riaprire il passaggio dell’aria. È caratterizzata da: russamento, episodi ripetuti di ostruzione parziale (restringimento) o completa delle prime vie aeree, comparsa di sonnolenza diurna e/o alterazione delle prestazioni.
Asma
Patologia caratterizzata da un’infiammazione di tipo cronico a carico delle vie aeree; tale processo infiammatorio provoca un innalzamento della responsività bronchiale che dà luogo ai cosiddetti attacchi d’asma, ovvero episodi ricorrenti di crisi respiratorie, respiro affannoso, senso di costrizione al torace e tosse.
Le cause non sono del tutto chiare; si ipotizza possa trattarsi di un disturbo in cui sono coinvolti sia fattori genetici che ambientali. Fra i principali ricordiamo il fumo di sigaretta, l’inquinamento ambientale, le infezioni virali e quelle batteriche.
Al momento attuale non esiste una terapia in grado di guarire l’asma in modo definitivo; è quindi necessario ricorrere a trattamenti continuativi che consentono di tenere la patologia sotto controllo. La prevenzione è una parte molto importante nella cura della patologia e delle sue manifestazioni. L’asma infettivo si previene evitando di sottovalutare i primi sintomi di infezione delle vie aeree e somministrando regolarmente, su consiglio del medico, farmaci antinfiammatori e/o broncodilatatori. L’asma allergico si previene principalmente identificando il fattore scatenante.
In mancanza di un trattamento adeguato, un attacco d’asma può determinare effetti decisamente gravi, se non addirittura fatali.
BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
Affezione cronica polmonare caratterizzata da un’ostruzione bronchiale con limitazione del flusso aereo per niente o solo parzialmente reversibile, lentamente progressiva, causata da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare. La patologia è spesso associata a enfisema polmonare e a bronchite cronica.
Causata principalmente dal fumo, comporta una graduale perdita delle funzioni dei polmoni e non è completamente reversibile anche se viene trattata.
Bronchite
Patologia infiammatoria che colpisce le pareti dei bronchi. Le bronchiti vengono solitamente suddivise in acute e croniche. Le forme acute hanno tempi di guarigione piuttosto brevi, mentre le forme croniche sono più problematiche.
La bronchite acuta è generalmente causata da un virus; più raro il coinvolgimento batterico; esistono anche forme acute non infettive.
La bronchite cronica è solitamente legata al fumo di sigaretta; altre cause sono l’inquinamento e le sostanze irritanti costantemente presenti nel luogo di lavoro (polveri o gas tossici).
I principali segni e sintomi della patologia sono tosse, produzione di catarro, dispnea (difficoltà a respirare), asma, stanchezza, febbre (generalmente lieve), brividi ecc. Nelle forme croniche la tosse è presente buona parte della giornata.
La diagnosi di bronchite si avvale in prima istanza dell’esame obiettivo; si ricercano i sintomi tipici e si procede con l’auscultazione polmonare; in seguito il medico potrà richiedere specifici esami del sangue, l’esame colturale dell’espettorato, la radiografia toracica e la spirometria.
Embolia polmonare
Si ha embolia polmonare quando un embolo ostruisce completamente o parzialmente uno o più rami dell’arteria polmonare. Solitamente gli emboli polmonari sono originati da una trombosi venosa profonda a carico degli arti inferiori.
Enfisema polmonare
Seria patologia che con il passare del tempo causa indebolimento e instabilità del parenchima (il tessuto specifico di un organo) polmonare, le vie respiratorie tendono a collassare e ciò finisce per compromettere seriamente l’atto respiratorio con conseguente notevole scadimento della qualità della vita.
I soggetti affetti da forme di lieve entità e trattati tempestivamente possono avere un’aspettativa di vita normale, mentre in coloro che sono affetti da forme più severe della malattia, l’aspettativa di vita è decisamente più breve.
La principale causa dell’enfisema polmonare è la prolungata esposizione a sostanze nocive per le vie aeree (fumo di sigaretta, fumo di marijuana, sostanze inquinanti ecc.).
Uno dei primi segni a manifestarsi è una leggera tosse mattutina con espettorato di colore chiaro, solitamente accompagnata a dispnea. Con il passare del tempo il quadro clinico si aggrava pesantemente.
Mesotelioma pleurico
Grave neoplasia a prognosi infausta che origina dalle cellule mesoteliali della pleura e la cui comparsa è fortemente correlata all’esposizione all’amianto. Una delle caratteristiche più tipiche del mesotelioma pleurico è la lunghezza del periodo di latenza fra l’esposizione all’amianto e la sua comparsa, periodo che mediamente va dai 15 ai 45 anni.
Purtroppo la diagnosi viene spesso effettuata quando la neoplasia si trova già nelle fasi più avanzate.
Pleurite
Processo infiammatorio di tipo acuto o cronico a carico della pleura; solitamente si distinguono una forma secca e una essudativa. Spesso il problema è legato a un sottostante processo patologico a carico dei polmoni (tubercolosi, polmonite, tumore ecc.).
Il sintomo principale della pleurite è il dolore improvviso; il soggetto avverte generalmente una dolenzia di tipo trafittivo che tende a peggiorare con la respirazione e in caso di tosse, altra manifestazione spesso presente. Il dolore da pleurite tende solitamente a ridursi, se non addirittura a scomparire, quando si forma il versamento. Altre manifestazioni spesso presenti sono la respirazione frequente e superficiale e la febbre.
Pneumotorace
Raccolta di aria nel cavo pleurico, uno spazio virtuale localizzato tra il polmone e la parete toracica. Lo pneumotorace può essere mono- o bilaterale ed è soggetto a recidive.
Polmonite
Grave processo patologico infiammatorio a carico del tessuto polmonare che riconosce svariate cause (batteri, funghi, parassiti e virus).
Le polmoniti tipiche interessano generalmente gli alveoli polmonari (quelle atipiche invece interessano gli interstizi polmonari); possono colpire un segmento di un lobo polmonare o addirittura l’intero lobo. Quando, oltre al parenchima polmonare, vi è un interessamento dell’albero dei bronchi si parla di broncopolmonite.
La sintomatologia della polmonite tipica è alquanto variegata; essa è caratterizzata da problemi di tipo respiratorio e di carattere generale. Fra i segni e i sintomi di tipo respiratorio troviamo frequentemente tosse (produttiva e no), dispnea, espettorato, rantoli ecc. mentre tra quelli generali la febbre è il segno più frequente. Le polmoniti atipiche si presentano con un quadro simile a quello di una sindrome influenzale.
Tracheite
Processo infiammatorio a carico della trachea.
Nella maggioranza dei casi è una delle complicanze di affezioni virali a carico del tratto respiratorio superiore quali raffreddore e influenza; può insorgere anche nel corso di morbillo, scarlattina e pertosse; talvolta è conseguente a ernia iatale e reflusso gastroesofageo.
Tubercolosi
Patologia infettiva causata generalmente dal bacillo di Koch. Gli organi interessati sono solitamente i polmoni, ma anche altre organi possono essere colpiti.
Nella sua fase precoce la malattia è generalmente asintomatica; nelle fasi più avanzate invece inizia a manifestarsi con una sintomatologia variegata: aumento della temperatura corporea, brividi, sudorazione notturna, tendenza all’affaticamento, calo ponderale, pallore e perdita dell’appetito, dolori toracici, tosse ed emottisi (emissione dalla bocca di sangue proveniente dalle vie respiratorie). La trasmissione della malattia può essere causata solo da soggetti in cui la malattia è attiva; la tubercolosi polmonare può trasmettersi per via aerea dalle goccioline espulse da persone malate che tossiscono o starnutiscono o comunque, parlando, espellono goccioline di saliva.
La diagnosi non è sempre semplice. Lo strumento diagnostico utilizzato più comunemente è un test cutaneo. La conferma dei sospetti può essere ottenuta attraverso degli esami ematochimici. Un esame utilizzato comunemente è la radiografia del torace che può essere sostituita da una TAC. La conferma definitiva di malattia può essere però solamente ottenuta se è provata la presenza dell’agente patogeno nell’escreato.
La durata della terapia è molto lunga, dell’ordine di diversi mesi.
Tumore al polmone
La neoplasia più comune al mondo. Il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di un tumore polmonare è rappresentato dal fumo di sigaretta; esiste un comprovato rapporto dose-effetto tra l’abitudine al fumo e l’insorgenza della malattia; ciò sta a significare che più si è fumato (o più fumo si è respirato), maggiori sono le probabilità di ammalarsi.
La patologia è piuttosto subdola e in molti casi rimane asintomatica finché non si trova a uno stadio piuttosto avanzato. I segni e i sintomi sono numerosi; fra questi si ricordano: tosse cronica, dispnea, perdita dell’appetito, calo ponderale, dolore toracico, sangue nell’espettorato ed emottisi.
Gli esami principali per la diagnosi e la stadiazione del tumore al polmone sono la TAC toracica, la broncoscopia e la PET. La chirurgia rappresenta attualmente la principale arma terapeutica quando la malattia si trova a uno stadio iniziale.
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