Le malattie dell’apparato otolaringoiatrico riguardano naso, gola e orecchio.
Acufeni
Rumori di diversa natura (fischi, ronzii, crepitii, pulsazioni o fruscii) percepiti in modo persistente o intermittente da uno o da entrambi gli orecchi, con intensità variabile e con effetti spesso molto fastidiosi sia dal punto di vista fisico che psichico.
Le cause principali possono essere ricondotte a numerosi fattori interessanti l’orecchio interno, il nervo acustico e alcune strutture anatomiche adiacenti, soggette frequentemente a stimoli esterni in grado di danneggiarle.
Attualmente non si conoscono terapie efficaci contro gli acufeni.
Adenoidi (ipertrofia adenoidea)
Le adenoidi sono costituite da tessuto linfoghiandolare del rinofaringe, la porzione superiore della faringe, posta tra la volta faringea e la faccia superiore del palato molle. Le adenoidi sono caratteristiche soprattutto dell’età infantile, regrediscono progressivamente attorno ai 9-12 anni di età, quindi scompaiono. Spesso si verificano infiammazioni acute delle adenoidi (adenoiditi), che possono degenerare in un’ipertrofia, con conseguente ostruzione delle prime vie respiratorie. Il termine adenoidi è quindi comunemente, anche se impropriamente, usato per indicare l’ipertrofia adenoidea.
L’ipertrofia delle adenoidi è un quadro che interessa in particolar modo i bambini, ma esistono casi di anomali residui adenoidei anche in soggetti di età adulta.
Inizialmente l’approccio è farmacologico; se il problema non viene risolto va presa in considerazione la chirurgia ovvero l’asportazione delle adenoidi ipertrofiche (adenoidectomia).
Faringite (mal di gola)
Comunissima patologia infiammatoria a decorso acuto o cronico che colpisce l’orofaringe, la porzione della faringe che comunica con la cavità orale.
Spesso il mal di gola è legato a un processo infiammatorio acuto causato da virus o batteri. Fra i principali fattori di rischio vanno ricordati la bassa resistenza immunitaria, l’esposizione ad agenti irritanti e il fumo di sigaretta.
Nella faringite acuta i sintomi caratteristici sono, oltre al mal di gola, l’otalgia (dolore all’orecchio), l’infiammazione a livello dei linfonodi cervicali, l’aumento della temperatura corporea, la difficoltà nella deglutizione, l’arrossamento locale, la congestione della mucosa faringea e talvolta l’ingrossamento delle tonsille.
Nella faringite cronica oltre al dolore locale si riscontrano generalmente abbassamento della voce, febbre lieve, ma persistente, frequente necessità sia di deglutire che di raschiare la gola.
Generalmente si nota sia sulla mucosa faringea che sulla superficie delle tonsille una formazione di essudato; la certezza della diagnosi si ottiene con l’esecuzione di un tampone faringeo.
Nel caso di faringiti acute, una volta stabilita la causa (batterica o virale) del mal di gola si può procedere con la terapia. Le faringiti virali regrediscono nel giro di pochi giorni; per quelle batteriche si ricorre agli antibiotici.
Il trattamento delle faringiti croniche è legato essenzialmente alla rimozione delle cause sottostanti.
Influenza
Patologia virale che colpisce le vie aeree (naso, gola e polmoni) ed è causata da virus.
È una malattia particolarmente contagiosa perché si trasmette molto facilmente attraverso le goccioline di saliva o di muco. Si presenta generalmente nei mesi invernali e spesso raggiunge il suo picco nel mese di gennaio.
I primi segni e sintomi dell’influenza compaiono generalmente in modo abbastanza improvviso, si hanno brividi, sudorazione e febbre oltre i 38 °C, sensazione di malessere generale e dolorabilità osteomuscolare. Inoltre si hanno affaticamento, debolezza, mancanza di appetito, fotofobia. Altre manifestazioni spesso presenti sono mal di gola, tosse, naso chiuso e starnuti. La febbre dura generalmente 3 o 4 giorni mentre le sensazioni di affaticamento e debolezza possono permanere anche per una o due settimane soprattutto se i soggetti colpiti sono persone anziane.
La diagnosi di influenza può non essere immediata perché vi sono varie patologie dalla sintomatologia simile; la gran parte degli esperti ritiene che si può parlare di influenza quando sono contemporaneamente presenti febbre, dolori articolari e muscolari e sintomi respiratori.
La cura dell’influenza in genere è sintomatica, anche se i recenti farmaci antivirali promettono un netto miglioramento delle strategie difensive. Da notare che gli antibiotici sono inefficaci nella cura di malattie virali e possono essere prescritti solo per evitare complicanze di origine batterica in soggetti compromessi (anziani).
Ipoacusia
Termine che indica una riduzione dell’udito che può essere di varia entità; si possono avere, infatti, deficit lievi o, al contrario decisamente gravi.
Labirintite
Processo infiammatorio che interessa il labirinto; le cause possono essere le più svariate (infezioni virali, infezioni batteriche, reazioni allergiche a medicinali e situazioni di stress estremo).
La sintomatologia è molto variegata; fra le principali manifestazioni si ricordano sensazione di vertigine (che porta a malessere generale, cefalea, pallore, tachicardia, sudorazione più o meno intensa, disturbi dell’equilibrio, nausea e vomito). Spesso presente è il nistagmo, un movimento regolare, oscillatorio e non volontario dei globi oculari. Tipica della patologia è una grave instabilità che può addirittura impedire la stazione eretta.
Laringite
Processo infiammatorio a carico della laringe, spesso associato a infiammazioni a carico di faringe (laringofaringite) o trachea (laringotracheite). Esistono forme acute, subacute e croniche che hanno cause diverse e che quindi richiedono modalità di trattamento specifiche.
Fra i segni e sintomi principali si ricordano arrossamento della mucosa laringea e delle corde vocali, raucedine o addirittura afonia, sensazioni di secchezza e bruciore a livello della gola, tosse (dapprima secca e stizzosa e poi con espettorazioni di catarro denso e vischioso) ecc.
Le laringiti acute sono spesso causate da infezioni virali, più raramente da batteri; le forme croniche sono di norma conseguenti all’interazione di numerosi fattori (patologie, stile di vita non corretto, esposizione prolungata ad agenti irritanti ecc.).
Otite
Processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico dell’orecchio, provocato da germi patogeni di tipo diverso (virus o batteri) che si possono localizzare in corrispondenza di tale organo sia in modo diretto che in modo indiretto. A seconda delle parti dell’orecchio interessato si distinguono otiti esterne, medie e interne (labirintiti).
I sintomi principali presenti nelle varie forme sono il dolore all’orecchio e la riduzione della capacità uditiva.
Per la diagnosi, l’otorinolaringoiatra si avvale di uno strumento denominato otoscopio; a seconda dei casi possono essere richiesti altri esami specifici come l’audiogramma e il timpanogramma.
Otosclerosi
Quadro patologico, a carico dell’orecchio, dal decorso lento, ma progressivo, caratterizzato da un’osteodistrofia della capsula labirintica che provoca un deficit uditivo di tipo progressivo. È nota anche come otospongiosi. Il sintomo principale dell’otosclerosi è l’ipoacusia; frequente anche la presenza di acufeni; rare le vertigini.
Polipi delle corde vocali
Lesioni tumorali benigne che si caratterizzano per la presenza di un peduncolo di piccole dimensioni che attecchisce alle corde vocali e ne impedisce la corretta vibrazione; ciò è causa di una fastidiosa raucedine e di altri problemi vocali.
Le cause dei polipi cordali sono da ricercarsi o in un abuso della voce o in un suo uso inappropriato. Praticamente, il polipo si forma in seguito a una continua e ripetuta sollecitazione delle corde vocali con conseguente stato infiammatorio che conduce a un ispessimento del loro strato più esterno.
L’esame che consente la valutazione dello stato di salute delle corde vocali è la laringoscopia.
Raffreddore
Forma di rinite (rinite acuta catarrale) particolarmente contagiosa; si tratta essenzialmente di una sindrome causata da un virus (solitamente un rhinovirus, ma quelli coinvolti nella sua insorgenza sono centinaia).
Il periodo di incubazione del raffreddore varia dalle 4 alle 72 ore circa. L’esordio è generalmente brusco, con prurito a naso e gola accompagnati da starnuti.
La sintomatologia è molto comune e facilmente riconoscibile. Oltre al prurito rinofaringeo e agli starnuti si hanno generalmente naso chiuso, secrezioni nasali, mal di testa, infiammazione linfonodale a livello del collo, dolorabilità muscolare e sensazione di malessere generale; molto raramente si riscontrano febbre e tosse.
Non esiste una cura definitiva; i troppo numerosi agenti virali che possono scatenare la patologia non permettono di mettere a punto un vaccino di una certa efficacia; la terapia è quindi rivolta all’alleviamento della sintomatologia.
Raucedine
Alterazione del timbro vocale caratterizzata da un abbassamento del tono di voce, abbassamento generalmente progressivo, ma che può anche verificarsi in modo repentino.
Nella stragrande maggioranza dei casi la raucedine è provocata da un processo infiammatorio a carico delle vie respiratorie (faringite, laringite, tracheite, raffreddore ecc.).
Rinite
Infiammazione delle cavità nasali che può decorrere in forma acuta o cronica. Ne esistono molte forme, ma tutte sono essenzialmente caratterizzate da una sintomatologia molto simile (generalmente si registrano ostruzione respiratoria nasale, starnuti, lacrimazione e, molto spesso, cefalea e sensazione di stanchezza); la forma più nota è il raffreddore; altre forme importanti sono la rinite allergica e quella vasomotoria.
La diagnosi di rinite allergica viene formulata in base alla storia anamnestica del soggetto; la conferma diagnostica è generalmente affidata a test cutanei e sierologici. Il trattamento si basa in primis sull’evitare, nei limiti del possibile, il contatto con gli allergeni scatenanti; tra i farmaci comunemente prescritti vanno ricordati gli antistaminici, i broncodilatatori e corticosteroidi.
La rinite vasomotoria è una forma di rinite non allergica che si manifesta con un’infiammazione cronica delle mucose del naso che provoca un’ostruzione delle fosse nasali, ostruzione che a sua volta causa difficoltà respiratorie. La terapia mira alla riduzione della sintomatologia.
Sindrome di Menière
Patologia dell’orecchio interno caratterizzata da un aumento abnorme di volume e pressione del fluido contenuto nel labirinto auricolare dell’orecchio interno. Le cause non sono note.
La patologia ha la tendenza ad aggravarsi con il passare degli anni e può condurre alla sordità totale.
Sinusite
Processo infiammatorio, a carattere acuto o cronico, che interessa le mucose dei seni paranasali, le cavità ossee poste alla radice del naso.
La sinusite può essere causata da virus, da batteri o da funghi; vari fattori possono poi favorirne l’insorgenza (esposizione a sostanze irritanti per ragioni professionali, utilizzo a lungo termine di determinati farmaci, asma bronchiale, deviazione del setto nasale, presenza di polipi nasali, alterazioni ormonali, problemi allergici, traumi facciali ecc.).
I segni e i sintomi che generalmente caratterizzano la patologia sono ostruzione nasale, secrezioni nasali purulente, dolenzia facciale, senso di peso a livello dei seni interessati, febbre, cefalea, mal di denti, alitosi, anosmia (perdita del senso dell’olfatto), sensazione di orecchie tappate, stanchezza e tosse.
Tonsillite
Le due tonsille sono organi a forma di mandorla situati tra i due archi palatini. Sono strutture linfatiche costituite da un agglomerato di follicoli e poste, assieme ad altre analoghe (adenoidi), a difesa delle vie aeree e digestive.
La tonsillite è il processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico delle tonsille palatine. Le tonsilliti acute vengono anche dette angine tonsillari.
La grande maggioranza dei casi di tonsillite riconosce origine virale; più rari invece i casi di tonsillite batterica.
Fra i principali sintomi e segni vi sono dolore faringeo, tonsille rigonfie, arrossate ed edematose e, in alcuni casi, ricoperte da essudato biancastro. Frequenti anche l’ingrossamento dei linfonodi del collo e quello delle ghiandole salivari.
La diagnosi è semplice; più difficile è invece distinguere le forme virali da quelle batteriche.
Il trattamento è essenzialmente farmacologico; a seconda dei casi si somministrano antivirali o antibiotici e farmaci antinfiammatori. La chirurgia è giustificata nel caso in cui il bambino accusi svariati episodi di tonsillite in un anno o se l’ipertrofia tonsillare determina gravi problemi quali l’apnea notturna.
Tosse
Meccanismo, riflesso o volontario, attraverso il quale il nostro organismo cerca di liberare le vie respiratorie da corpi estranei o da secrezioni di muco; essa consiste in una violenta emissione forzata di aria dai polmoni. Si tratta quindi essenzialmente di un meccanismo di difesa messo in atto dopo che al cervello giunge un segnale per l’espulsione del materiale che irrita le vie respiratorie. Non è una malattia, bensì un segno, più o meno severo, di varie e numerose patologie interessanti alcuni apparati del nostro organismo, in primis quello respiratorio.
Qualora non sia provocata da patologie di una certa importanza (neoplasie, tubercolosi ecc.) si può ricorrere a presidi farmaceutici la cui funzione varia a seconda del tipo di tosse. Nel caso di tosse secca è possibile ricorrere a farmaci di tipo sedativo che agiscono sul sistema nervoso centrale inibendo o diminuendo lo stimolo tussigeno. I farmaci sedativi non sono utili, anzi, sono controindicati quando ci troviamo in presenza di tosse grassa; la tosse in quest’ultimo caso è infatti un meccanismo che consente l’espettorazione del muco e sarebbe deleterio inibirne lo stimolo. In questi casi sarà quindi utile ricorrere a farmaci fluidificanti, che faciliteranno la fase di espettorazione del catarro.
Tumori alla laringe
Di tumori benigni alla laringe ne esistono diverse forme, anche se, molto spesso, viene utilizzata un’espressione piuttosto generica per indicarli: polipi laringei. Alcuni tumori della laringe, pur essendo benigni, devono destare una maggiore preoccupazione rispetto ad altri perché esiste la possibilità di una degenerazione maligna.
I tumori maligni alla laringe sono forme tumorali che nella gran parte dei casi sono riconducibili al vizio del fumo e all’assunzione eccessiva di bevande alcoliche e superalcoliche. Il segno più frequente è la disfonia (si possono avere raucedine o abbassamenti della voce), dapprima saltuaria, ma in seguito persistente e intensa; talvolta il soggetto accusa addirittura afonia (mancanza totale della voce). Se non sono le corde vocali a essere interessate dalla neoplasia, ma altre zone della laringe, il sintomo più comune è il fastidio che si prova nell’inghiottire.
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