Nota anche come fecondazione artificiale, è un processo per mezzo del quale viene attuata, in modo artificiale, l’unione dei gameti (i gameti sono cellule riproduttive mature). Se ne distinguono due tipologie, quella omologa e quella eterologa. La prima prevede che vengano utilizzati gameti che appartengono, in senso biologico, alla coppia che sta cercando di avere un figlio, mentre la seconda prevede che venga utilizzato almeno un gamete derivante da un donatore o da una donatrice; i gameti utilizzati possono quindi derivare entrambi da donatori che sono esterni alla coppia che sta cercando una gravidanza. In entrambe le tipologie si distinguono tecniche di I e II livello. Nelle tecniche di III livello è necessario ricorrere ad anestesia generale con intubazione. Fra le tecniche di primo livello si ricordano l’inseminazione intrauterina, mentre fra quelle di secondo livello, che solitamente sono utilizzate quando si hanno di fronte problematiche particolarmente complesse, possiamo citare la fertilizzazione in vitro con embryo transfer (meglio nota come FIVET) e l’iniezione intra-citoplasmatica di spermatozoi (nota anche come ICSI). Le motivazioni per le quali si ricorre alle tecniche di fecondazione assistita sono le più disparate, fra queste si possono citare: infertilità inspiegabile, difficoltà oggettive nel rapporto sessuale (impotentia coeundi, vaginismo ecc.), incompatibilità fra liquido seminale e muco cervicale ecc.
Per approfondire: Fecondazione assistita
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