La tecnica PRK (Photorefractive keratectomy, cheratectomia fotorefrattiva o fotoablazione corneale di superficie) è una tecnica di chirurgia refrattiva che prevede l’utilizzo del laser a eccimeri, uno strumento che produce un fascio di luce laser nella lunghezza d’onda di 193 nm (nanometri) ovvero nel campo degli ultravioletti. Con il laser, il chirurgo tratta la cornea in modo tale da correggere il difetto visivo (astigmatismo, ipermetropia o miopia).
La PRK viene utilizzata soprattutto per trattare la miopia, un vizio refrattivo che con questa tecnica può essere trattato con notevole efficacia. Con questa tecnica, infatti, si è in grado di correggere molto bene miopie fino a circa -10 diottrie; oltre tali valori la tecnica inizia a perdere in precisione.
La correzione dell’astigmatismo ottiene in genere risultati inferiori rispetto a quelli che si ottengono nel caso di miopia; con il laser di ultima generazione, comunque, si ottengono buoni risultati anche su astigmatismi importanti.
Per quanto concerne le ipermetropie, si ottengono risultati buoni nel caso di difetti di lieve entità, diciamo fino a un massimo di 5 diottrie; nel caso di ipermetropie più elevate la tecnica PRK viene sconsigliata.
La tecnica PRK viene quindi consigliata in presenza di difetti visivi di lieve o media entità, ma anche in presenza di difetti refrattivi di grado più elevato qualora sussistano condizioni tali da sconsigliare l’intervento con altre tecniche; la tecnica LASIK (un’altra metodica di chirurgia refrattiva), per esempio, è controindicata in caso di spessore corneale particolarmente sottile.
I vantaggi principali della cheratectomia fotorefrattiva sono da ricercarsi soprattutto nel fatto che si tratta di un intervento di relativamente semplice esecuzione, scarsamente traumatico e pressoché privo di rilevanti rischi operatori e post-operatori.

La miopia è uno dei difetti che si possono correggere con la PRK
PRK- L’intervento
L’operazione avviene in anestesia topica; il paziente si sdraia sul lettino operatorio e, dopo l’instillazione di collirio anestetico, si inizia rimuovendo l’epitelio corneale; a questo punto la cornea può essere trattata; il paziente deve fissare un anello rosso, il laser viene posizionato e il chirurgo procede eseguendo il trattamento, trattamento che dura in media dai 30 secondi a poco più di un minuto.
Terminato il trattamento laser, si procede con l’applicazione di una lente a contatto (lente a contatto terapeutica) che resterà in loco per qualche giorno (generalmente una settimana).
A differenza che nel trattamento LASIK, è molto probabile la comparsa di dolorabilità oculare, certe volte anche abbastanza intensa; questo dolore è conseguente alla rimozione dell’epitelio corneale e viene trattato con farmaci antidolorifici. La guarigione della ferita corneale avviene in un tempo piuttosto breve (generalmente sono sufficienti tre o quattro giorni); il recupero visivo è più lungo (circa due settimane) e per la stabilizzazione completa si dovranno attendere anche alcuni mesi.
Per alcuni mesi sarà necessario ricorrere a colliri di diverso tipo al fine di scongiurare infezioni e garantire una corretta lubrificazione degli occhi (vedasi paragrafo Cosa si deve fare dopo l’intervento di PRK).
Quali risultati con la tecnica PRK?
Nella stragrande maggioranza dei casi, con l’intervento di PRK si ottengono i risultati desiderati e non vi è bisogno di ulteriori correzioni ottiche.
Una percentuale molta bassa di pazienti (quantificabile nel 5% circa) non ottiene i risultati sperati oppure si assiste a una regressione delle correzioni visive che si erano ottenute con la PRK (anche se è praticamente impossibile un ritorno al punto di partenza); è quindi possibile che sia ancora necessario ricorrere a occhiali o lenti a contatto seppur “meno forti”.
I motivi per cui non tutti i soggetti ottengono il target desiderato sono legati essenzialmente al fatto che non tutte le persone rispondono nello stesso modo al trattamento laser.
Va però detto che è sempre possibile un nuovo trattamento; devono però trascorrere almeno 90 giorni prima di ripetere la procedura.
PRK: eventuali complicanze
La PRK è un intervento considerato molto sicuro, ma, in ambito chirurgico, anche nel caso di interventi semplici, non esiste la certezza assoluta che non si verificheranno complicazioni.
Nel caso della tecnica PRK le complicanze sono decisamente rare, ma le possibilità non possono dirsi nulle. Teoricamente c’è il rischio di infezioni (e questo del resto è un rischio che si corre anche utilizzando le lenti a contatto); altri problemi possono derivare da un ritardo nell’epitelizzazione; di norma l’epitelio corneale ricresce nel giro di pochi giorni, ma in alcuni casi può occorrere più tempo; non si tratta in sé di un problema pericoloso, ma sicuramente è fastidioso perché il paziente deve prolungare il periodo di sospensioni dalle normali attività lavorative e ludico-sportive.
In alcuni casi (soprattutto quando si sono trattate miopie di una certa importanza) si possono verificare opacità corneali. Questa evenienza è veramente molto rara e per di più è solitamente transitoria.
Un’altra complicanza è rappresentata dalle manifestazioni di aloni notturni; di solito anche questo problema ha carattere di transitorietà; fin quando presente però può creare dei problemi nella guida di autoveicoli durante le ore notturne.
Altre complicanze, invero molto rare, possono essere rappresentate da ipo- e ipercorrezioni.
Raccomandazioni post-operatorie
Dopo l’operazione chirurgica è previsto un trattamento di circa 10 giorni con antibiotici e antinfiammatori non steroidei sotto forma di collirio: va intrapreso anche un trattamento scalare di circa un mese con steroidi in collirio dopo la rimozione della lente a contatto terapeutica.
Per circa 6 mesi si dovrà tenere ben lubrificato l’occhio tramite le cosiddette “lacrime artificiali”.
Per quanto riguarda le verifiche post-operatorie, di norma sono previsti un controllo del visus e un esame biomicroscopico il giorno dopo l’intervento.
Dopo circa una settimana si procede con la rimozione della lente a contatto terapeutica, si effettua un nuovo controllo del visus e un altro esame biomicroscopico.
Ogni mese, inoltre, per i primi tre mesi e poi, trascorsi sei mesi dall’intervento di PRK, si effettueranno esame dell’acuità visiva, esame biomicroscopico, topografia corneale e pachimetria corneale.
Per circa un mese dall’intervento andrà evitato l’utilizzo del trucco per occhi; per due-tre settimane dovranno essere evitati gli sport traumatici e le forti esposizioni a fumi e vapori.
Chi è solito praticare la piscina dovrà astenersi dalle pratiche natatorie per almeno un mese.
Costi
I costi di un intervento di PRK variano a seconda dei vari centri. Mediamente il prezzo del trattamento è di circa 500-600 euro per occhio.
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