Il minilifting è un intervento chirurgico di carattere estetico volto a cancellare un classico segno dell’invecchiamento cutaneo: il cedimento strutturale della pelle del viso e la sua caduta verso il basso, principalmente per la forza di gravità, il cui effetto può essere amplificato da un’eccessiva esposizione al sole. I solchi, specie tra naso e bocca, sono più evidenti con il passare del tempo e la linea della mandibola appare meno delineata. Per effetto del cedimento possono comparire borse sulle guance lungo il contorno inferiore del viso. Il cedimento poi può interessare anche il collo. L’effetto complessivo della perdita di tono è un ovale meno definito.
Oggigiorno, sono sempre più le persone che pensano a interventi di lifting e l’età media di chi vi ricorre è scesa, collocandosi ormai intorno ai quarant’anni. Esattamente come nell’intervento principale del lifting del viso, anche il minilifting ha lo scopo di ringiovanire l’aspetto generale togliendo eventuali accumuli di grasso sottocutaneo e/o l’eccesso di pelle. L’intervento prevede anche il riposizionamento di alcuni muscoli facciali particolarmente coinvolti nell’espressione, come quelli sotto il mento, ai lati della bocca, sulle tempie e sulle guance. A differenza di un intervento di lifting facciale vero e proprio, il minilifting prevede un intervento specifico solo per alcune aree del viso, essendo quindi meno invasivo dell’operazione che coinvolge l’intero volto. Da qui il termine “mini” che non deve però trarre in inganno: si tratta pur sempre di un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Si consideri però che un intervento di lifting sull’intero volto (detto anche lifting full face) è un’operazione che può durare dalle tre alle cinque ore, mentre un minilifting generalmente non supera le due ore e mezzo (di solito 90 minuti). Entrambi gli interventi richiedono l’anestesia generale, ma con alcune tecniche operatorie e per casi più limitati, il minilifting può essere fatto anche con anestesia locale e in day hospital, senza la necessità, a meno di specifiche condizioni del paziente, di un ricovero di una o più notti.
I minilifting si concentrano solo su aree ridotte del volto, quindi si possono distinguere in:
- minilifting temporale, che coinvolge la zona del sopracciglio. Lo scopo è di alzare il sopracciglio per ridare profondità allo sguardo. In questo modo si elimina la classica espressione triste di chi ha un cedimento in questa parte del viso.
- Minilifting medio-facciale, che interessa le guance. Permette di ridare tonicità e riempire le guance svuotate dal cedimento strutturale della cute e dei tessuti sottostanti.
- Minilifting mandibolare, che può anche interessare la zona del mento, che ha lo scopo di riparare il cedimento strutturale della pelle che scivola lungo la mandibola; è quello che offre i risultati più evidenti.
- Minilifting del collo che permette di togliere le rughe e i cedimenti della pelle di questa specifica parte del corpo.
Naturalmente ogni volto è un caso a sé e il chirurgo estetico può consigliare qual è il tipo di minilifting più adatto. Il ringiovanimento, valutato visivamente, dipende molto dalla situazione di partenza ma è stimabile, nella maggior parte dei casi, dai cinque ai dieci anni. Anche la durata dell’effetto di un minilifting è stimata in un periodo di tempo comparabile: dopo cinque-dieci anni la gravità prenderà di nuovo il sopravvento sul volto.
Minilifting: quando ricorrervi
I minilifting sono indicati nei seguenti casi:
- quando le sopracciglia si sono abbassate
- se è presente un solco marcato tra naso e bocca
- se gli zigomi si sono appiattiti, abbassati e risultano meno evidenti (rispetto all’aspetto avuto decenni prima)
- se i muscoli e la cute delle guance risultano troppo rilassati (afflosciati)
- se il contorno della mandibola ha perso definizione
- se è presente un doppio mento
- se il collo è solcato da rughe e pieghe cutanee
Per avere un buon risultato, conviene ricorrere al minilifting quando la situazione non è molto compromessa e il cedimento della cute e la presenza di rughe non sono molto evidenti. Infatti, nel minilifting lo scollamento dei tessuti è meno marcato rispetto al lifting full face e i risultati migliori si ottengono quando il danno dell’invecchiamento non è molto severo. Esistono varie tecniche operatorie e generalmente sono specifiche della scuola di chirurgia estetica di chi pratica l’intervento. Esistono varianti poco invasive (per esempio la tecnica di quick lift o lift dinamico), condotte in anestesia locale, ma la cui opportunità dipende dalle condizioni iniziali del volto e deve essere valutata dal chirurgo. In ogni caso, il minilifting consiste nello staccare i tessuti dalla cute, riposizionarli nella posizione originaria prima del cedimento e quindi agganciarli alla cute con punti di sutura. Le cicatrici sono nei punti d’incisione e sono generalmente nascoste (sotto i capelli o dietro le orecchie).
Minilifting: decorso postoperatorio
Nonostante sia un’operazione con un decorso operatorio più rapido, con edemi meno importanti e tempi di recupero più ridotti rispetto a un lifting full face, nei primi sette-dieci giorni dall’operazione è consigliato il riposo più assoluto, con la sostituzione dei bendaggi. La vita sociale e l’attività lavorativa possono essere riprese dopo circa una-due settimane evitando sforzi fisici. Alcune tecniche operatorie vantano tempi di recupero molto più ridotti, al punto che vengono chiamati minilifting del week-end, anche se il recupero in tempi così stretti dipende ovviamente dalle condizioni iniziali e, trattandosi comunque di un’operazione chirurgica, conviene non sottovalutare la ripresa aspettandosi di poter tornare a lavorare il lunedì successivo!
Anche il trucco cosmetico dovrà essere limitato o, al più sostituito con prodotti ipoallergenici. Fondamentale poi l’igiene e la detersione della cute interessata. Anche l’esposizione al sole e la pratica di sport dovranno essere evitati per un periodo variabile che può andare dalle due alle quattro settimane. La cute dovrà essere molto idratata con creme e lozioni e possono essere utili seduti di linfodrenaggio manuale per far riassorbire più rapidamente l’edema. Gli uomini dovranno fare molta attenzione nella fase della rasatura. Un altro consiglio importante è evitare di fumare nel primo mese dall’operazione perché il fumo rallenta la cicatrizzazione delle ferite e l’ossigenazione dei tessuti (oltre a provocare un invecchiamento precoce della cute).

Il minilifting è un intervento chirurgico di carattere estetico volto a cancellare un classico segno dell’invecchiamento cutaneo: il cedimento strutturale della pelle del viso
Minilifting: complicanze
Come tutti gli interventi chirurgici, anche un’operazione di minilifting può dare luogo a complicanze. Possono, infatti, comparire ematomi sottocutanei (la raccolta di sangue sotto la cute) che possono essere aspirati nei giorni successivi l’intervento. Le cicatrici di norma diventano invisibili nel giro di poche settimane, ma in casi particolari possono rimanere, anche se sono poco visibili visti la sede (sotto i capelli o dietro le orecchie). Nel caso le cicatrici non scomparissero, possono essere eliminate in un secondo tempo con un successivo mini-intervento (per esempio con il laser). La necrosi dei tessuti che sono stati scollati è una complicanza più seria ma abbastanza rara.
Costo
Il costo di un minilifting è molto variabile, perché la complessità dell’intervento dipende dalle condizioni iniziali e dall’età del paziente, ma in genere può essere stimato dai 3.000 ai 6.000 euro, arrivando fino ai 10.000 euro se è necessaria (o è consigliata) l’anestesia generale e il ricovero per una notte. Oltre all’intervento vero e proprio, molti centri, specie quelli più affidabili e prestigiosi, mettono a disposizione servizi aggiuntivi che possono far salire il costo, per assicurare esami clinici di routine necessari per l’intervento (specie se fosse necessaria l’anestesia generale) o per garantire un’assistenza postoperatoria mirata alle esigenze del paziente.
Indice materie – Medicina – Interventi – Minilifting