I valori di TSH in gravidanza possono spesso subire variazioni più o meno importanti; i molti cambiamenti a cui va incontro l’organismo della donna in stato interessante, infatti, si riflette sui valori di molti esami di laboratorio, ivi compresi quelli relativi alla funzionalità della tiroide.
Ciò fa sì che i valori normali di vari esami clinici, nel caso di una gravidanza portata avanti normalmente, siano più o meno diversi da quelli relativi a una donna che non si trova in stato interessante.
I valori di TSH in gravidanza, per esempio, in vari casi (15% circa) risultano lievemente più bassi rispetto a quelli minimi che si osservano nel caso di donne non incinte. Nel secondo trimestre la percentuale di questi casi si abbassa al 10% circa, mentre nel terzo trimestre passano al 5%.
Lievi variazioni in alto o in basso del TSH, molto spesso, non devono destare particolari preoccupazioni, anche se è sempre al medico curante che spetta l’ultima parola.
Del resto, sono numerosi e frequenti gli esami clinici cui sono sottoposte le donne in stato interessante e ciò permette di prendere adeguate e precoci contromisure nel caso siano insorte problematiche più o meno gravi (o comunque ci sia la forte probabilità di una loro insorgenza).
Detto ciò, valutare la funzionalità della tiroide è molto importante in gravidanza perché sia l’ipotiroidismo che l’ipertiroidismo possono avere conseguenze non solo sulla madre, ma anche sul feto.
Cos’è il TSH
Il TSH è un ormone prodotto dalle cellule tireotropo dell’adenoipofisi, il lobo anteriore dell’ipofisi. TSH sta per Thyroid Stimulating Hormone (vale a dire ormone tireostimolante); è detto anche ormone tireotropo o tireotropina.
Per approfondire il ruolo del TSH nell’organismo umano e i vari meccanismi in cui esso è coinvolto si rimanda all’articolo specifico: TSH.
TSH alto in gravidanza
Il TSH alto è indice di ipotiroidismo; nel caso di ipotiroidismo moderato (subclinico) si riscontra valori normali di T4 e di T3 (vedasi l’articolo sul TSH); nel caso di ipotiroidismo manifesto, oltre al TSH alto si hanno valori bassi di T4 e valori normali o bassi di T3.
L’ipotiroidismo in gravidanza è generalmente determinato da una forma di tiroidite autoimmune le cui caratteristiche sono pressoché le stesse della tiroidite di Hashimoto (tiroidite cronica autoimmune) la differenza è che si tratta di una forma transitoria che comunque deve essere trattata in modo adeguato; l’ipotiroidismo può anche essere dovuto a una forma pre-esistente non trattata in modo corretto oppure dalla distruzione (o dalla rimozione terapeutica) della ghiandola per ipertiroidismo.
Le conseguenze di un TSH piuttosto alto o addirittura altissimo in gravidanza possono essere molto serie, sia per la madre che per il feto; aumentano infatti i rischi di ipertensione gravidica, distacco placentare, parto pre-termine, aborto spontaneo, basso peso alla nascita, emorragie post-partum.
La terapia prevede la somministrazione di tiroxina.
TSH basso in gravidanza
Il TSH basso in gravidanza è un reperto di riscontro frequente e, nella gran parte dei casi, tale condizione non ha, come accennato nella parte iniziale dell’articolo, connotazioni patologiche; durante la gravidanza, infatti, a causa dell’incremento dei livelli di estrogeni circolanti, si assiste anche a un aumento della concentrazione della TBG, la proteina legante la tiroxina, con conseguente aumento dei livelli di T3 e T4 che esercitano un effetto soppressivo sul TSH (ancorché di lieve entità). Nel contempo, anche la gonadotropina corionica umana che viene prodotta dalla placenta ha un effetto inibente sulla produzione della tireotropina; il riscontro di un TSH basso in gravidanza è quindi generalmente fisiologico.
Purtuttavia, nel caso tale riduzione venga riscontrata, è sempre opportuno effettuare accertamenti allo scopo di escludere un ipertiroidismo gestazionale (generalmente associato a iperemesi gravidica, una forma acuta e incontrollabile di nausea e vomito).
Altre cause di ipertiroidismo in gravidanza sono il morbo di Basedow e il gozzo tossico.
Dal momento che l’ipertiroidismo in gravidanza aumenta i rischi di morte perinatale, di parto pretermine, di aborto spontaneo, di ipertensione gravidica e di un basso peso del bambino alla nascita (praticamente le stesse problematiche che si riscontrano in caso di ipotiroidismo), è sempre opportuno verificare che tale condizione non abbia connotazioni patologiche e, nel caso, intervenire il più precocemente possibile sulla causa che l’ha determinato.
Per quanto riguarda gli altri valori relativi alla funzionalità tiroidea si ricorda che in caso di tiroidismo moderato si hanno valori normali di T4 e T3; nel caso di ipertiroidismo manifesto i valori di T4 e T3 sono normali/alti.
Come si misura il TSH
I valori di TSH in gravidanza si misurano effettuando un prelievo di sangue venoso dal braccio. Il digiuno prima del prelievo non è necessario; si deve però tenere conto che alcuni medicinali possono interferire con la misurazione dei livelli dell’ormone ed è quindi necessario informare il medico se si stanno assumendo farmaci, in particolare androgeni, estrogeni, potassio e acido acetilsalicilico.

I valori di TSH in gravidanza possono spesso subire variazioni più o meno importanti; i molti cambiamenti a cui va incontro l’organismo della donna in stato interessante, infatti, si riflette sui valori di molti esami di laboratorio, ivi compresi quelli relativi alla funzionalità della tiroide.
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