Si possono assumere tisane in gravidanza? La risposta è sì, ovviamente deve essere fatta una selezione perché alcune di esse sono sconsigliate se non addirittura controindicate; per contro, vi sono tisane che possono essere tranquillamente consumate perché i principi attivi in esse contenute non sono dannosi né per la madre né per il feto.
Nota – Il termine tisana indica una preparazione liquida a base di acqua e una miscela di droghe vegetali; popolarmente, anche se impropriamente, con tale termine si indicano anche preparazioni quali decotto, infuso e macerato. Per tutti gli approfondimenti del caso si rimanda all’articolo Tisana.
Tisane in gravidanza – Quali sono quelle consentite
Molto spesso, le tisane sono utilizzate per scopi curativi, anche se in alcuni casi sono semplicemente utilizzate come piacevoli bevande dissetanti. Quando le si prepara con scopi terapeutici, si deve essere ben consapevoli che il loro utilizzo può avere un senso soltanto per trattare disturbi di lieve entità; non è possibile per esempio pensare trattare in modo adeguato una forte cistite ricorrendo a una tisana a base di mirtillo rosso e malva; un preparato del genere potrà forse avere l’effetto di lenire un po’ il fastidio che si prova, ma la risoluzione, in caso di un’infezione batterica, può arrivare soltanto da un adeguato trattamento antibiotico. D’altro canto, si tratta pur sempre di principi attivi e, come tali, non hanno solo indicazioni terapeutiche, ma anche effetti collaterali, controindicazioni e possibili interazioni farmacologiche.
Va infine ricordato che vi sono tisane a base di erbe che secondo alcuni autori possono essere tranquillamente consumate dalle gestanti, mentre secondo altri sono decisamente sconsigliate (per esempio, passiflora, melissa ecc.). Non è quindi per niente facile orientarsi quando si leggono informazioni contraddittorie. Il consiglio è sempre quello di agire con buon senso e consultare il proprio medico curante o il ginecologo di fiducia prima di decidere se consumare o no determinate tisane, fermo restando che, un consumo occasionale di una tisana, non dovrebbe destare particolari preoccupazioni. Per esempio, i prodotti a base di liquirizia sono generalmente sconsigliati alle gestanti, ma bere una tisana alla liquirizia occasionalmente non creerà alcun problema, né alla madre né al feto.
Di seguito, si danno alcune indicazioni relative a tisane che sono considerate sicure per il consumo in gravidanza:
- tisana alla camomilla
- tisana al finocchio
- tisana alla malva
- tisana al mirtillo rosso
- tisana al tiglio
- tisana allo zenzero.
La camomilla in gravidanza può essere utile per vari scopi, ma ha anche qualche controindicazione; per approfondire: Camomilla in gravidanza.
Le tisane al finocchio in gravidanza sono consigliate da alcuni autori e sconsigliate da altri; è probabile che un consumo sporadico non crei nessun problema né alla madre né al feto; al finocchio sono attribuite proprietà carminative, balsamiche e galattagoghe.
La malva è un rimedio fitoterapico considerato fra i più sicuri; ha blandi effetti antinfiammatori e può combattere lievi casi di stipsi, un problema comune nelle donne in gravidanza.
Anche le tisane al mirtillo rosso sono da considerarsi sicure; in genere le si utilizza per alleviare i fastidi causati dalla cistite, anche questo un problema ricorrente nelle donne in stato interessante; ovviamente non ha potere curativo, ma, in effetti, può contribuire a ridurre le sensazioni fastidiose provocate dalla patologia.
Il tiglio ha blandi effetti sedativi ed è utilizzato anche per ridurre la sintomatologia delle infezioni delle vie aeree; è un rimedio fitoterapico considerato sicuro, anche in gravidanza.
L’uso di zenzero in gravidanza, sotto forma di tisana, o assunto fresco o come radice secca polverizzata, per combattere la nausea gravidica e il vomito, è pratica comune; per approfondire: Zenzero in gravidanza.

Assumere tisane in gravidanza è possibile, ma deve essere fatta una scelta opportuna perché alcuni principi attivi sono sconsigliati se non addirittura del tutto controindicati
Gravidanza – Quali tisane evitare
Sono invece sconsigliate le seguenti tisane (tra parentesi le motivazioni):
- tisana all’achillea (contiene una sostanza neurotossica che potrebbe essere nociva per il feto)
- tisana all’agnocasto (possibili effetti androgenizzanti)
- tisana all’aloe (può causare crampi addominali e, conseguentemente, stimolare le contrazioni uterine)
- tisana all’artiglio del diavolo (possibile azione sulla muscolatura uterina)
- tisana alla bardana (possibile azione sulla muscolatura uterina)
- tisana al ginepro (stimola le contrazioni uterine)
- tisana al ginkgo biloba (mancano dati sufficienti sulla sua sicurezza)
- tisana al ginseng (può avere effetti ipertensivi)
- tisana all’iperico (può interferire con diversi farmaci e può stimolare le contrazioni uterine)
- tisana alla liquirizia (si veda la scheda Liquirizia in gravidanza)
- tisana alla melissa (inibisce l’attività tiroidea)
- tisana all’ortica (agisce sulla muscolatura uterina)
- tisana al partenio (ha effetti dilatatori sui vasi uterini)
- tisana alla passiflora (può provocare contrazioni uterine)
- tisana all’uva ursina (può provocare contrazioni uterine)
- tisana alla verbena (stimola le contrazioni uterine)
- tisana al vischio (potrebbe esercitare un’azione abortiva).
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