Le infezioni da streptococco in gravidanza sono fonte di notevole preoccupazione per le future madri; questo perché è noto che le infezioni da Streptococcus agalactiae (streptococco β-emolitico di gruppo B, SGB, un batterio Gram+) sono tra le infezioni più comuni nei neonati.
Lo streptococco β-emolitico di gruppo B è un comune e innocuo colonizzatore del microbiota umano, dell’intestino e delle vie uro-genitali femminili; si ritiene che in circa un quinto di donne sane asintomatiche tale batterio sia presente (portatrici sane). In alcune occasioni, però, questo microrganismo può trasformarsi in batterio patogeno dando luogo a infezioni che in alcuni casi possono essere molto gravi.
Come si prende
Il contagio al neonato può verificarsi o nel passaggio attraverso la vagina nel corso del parto oppure all’interno dell’utero; le probabilità di trasmissione del batterio alla madre nel corso del parto sono del 70% circa. Secondo vari studi, circa il 25% delle donne in stato interessante sono colonizzate, a livello rettale e/o vaginale, dallo streptococco β-emolitico di gruppo B.
Va precisato che soltanto 3 bambini ogni 1.000 nati da portatrici sane svilupperanno un’infezione streptococcica; quando questa si verifica le conseguenze possono essere particolarmente serie (meningite, polmonite, handicap permanenti ecc.); il rischio di morte del neonato, pur essendo basso, non è nullo.
Visti i rischi possibili per i neonati, i test per lo streptococco sono inseriti fra gli esami di routine consigliati in gravidanza:
- tamponi cervico-vaginale e rettale (ricerca di Clamidya, Gardnerella Vaginalis, Mycoplasma, Listeria Monocytogenes, Streptococco) nel periodo tra la quindicesima e la diciassettesima settimana di gravidanza nelle donne con precedente aborto o precedente minaccia di aborto e in quelle con minaccia di parto prematuro o parto prematuro avvenuto;
- tamponi vaginale e rettale da eseguirsi tra la trentaseiesima e la trentasettesima settimana di gravidanza (ricerca di Streptococco beta emolitico di gruppo B).
Nel caso di positività al test, esiste la possibilità di iniziare una terapia antibiotica.
Su questo punto non c’è unanimità di parere sulla strategia da seguire.
Molti autori ritengono che non sia opportuno effettuare un trattamento antibiotico in tutte le madri portatrici, ma soltanto in quelle che si trovano in situazioni più problematiche (rottura prematura delle membrane, minaccia di parto pre-termine ecc.).
Altri autori, invece, propendono per un trattamento antibiotico su più larga scala considerando che l’infezione da streptococcica può comunque interessare il feto anche se non sono presenti fattori di rischio.
La posizione attualmente ritenuta quella più affidabile è quella dell’American Academy of Pediatrics che raccomanda un esame colturale nel periodo compreso tra la 35esima e la 37esima settimana di gravidanza e propone che tutte le donne positive al test siano trattate, indipendentemente dalla presenza di fattori di rischio, con una terapia antibiotica durante il travaglio.
Streptococco in gravidanza – Fattori di rischio del contagio madre-feto
Come detto, le possibilità di una trasmissione materno-fetale dello streptococco β-emolitico di gruppo B sono piuttosto elevate; ci sono poi fattori che ne innalzano il rischio; fra questi si ricordano:
- rottura prematura delle membrane (PROM; la rottura avviene prima della 37esima settimana di gravidanza)
- prolungata rottura delle membrane amniotiche (>18 ore)
- parto dopo 12-18 ore dalla rottura delle membrane
- febbre della madre nel corso del travaglio
- precedente parto con infezione streptococcica neonatale
- batteriuria (presenza di streptococco β-emolitico di gruppo B nelle urine nel corso della gravidanza)
- neonato sottopeso.
Infezione da streptococco in gravidanza – Possibili conseguenze per il neonato
Come detto, un’infezione da streptococco in gravidanza può passare praticamente inosservata (infezione asintomatica), ma in altri casi può avere pesanti conseguenze sul neonato.
Un’infezione streptococcica nel neonato può infatti essere causa di:
- meningite
- polmonite
- infezioni del tratto urinario
- sepsi
- corioamnionite (infezione intra-amniotica)
- morte.
L’infezione neonatale da streptococco può manifestarsi precocemente (entro 20 ore dal parto) o tardivamente (entro due o tre mesi dalla nascita); nel caso di infezione tardiva aumenta il rischio di meningite neonatale.
Terapia
Nel caso di infezione da streptococco in gravidanza, la terapia è basata sulla somministrazione di antibiotici; i principi attivi più comunemente utilizzati in questi frangenti sono l’ampicillina, l’eritromicina e la clindamicina.

Le infezioni da streptococco in gravidanza possono avere gravi conseguenze per il neonato a causa della possibilità di contagio madre-feto.
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