È possibile oppure no mangiare la ricotta in gravidanza? Si tratta di una domanda lecita perché effettivamente esistono alcuni cibi che sono sconsigliati durante la gestazione; gli esempi classici sono quello delle carni fresche crude o poco cotte e quello dei salumi o degli insaccati poco stagionati. Per quanto riguarda la ricotta la risposta più corretta è: dipende; cerchiamo quindi di capire quando la ricotta in gravidanza può essere consumata senza alcun problema e quando, invece, è opportuno astenersi.
Ricotta in gravidanza: quando si può mangiare
La ricotta in gravidanza può essere tranquillamente consumata dalla gestante nel caso in cui questa sia stata prodotta con latte pastorizzato. Ricordiamo che la pastorizzazione (da Louis Pasteur, grande chimico e microbiologo francese) è un trattamento che ha lo scopo di distruggere sia tutti i microrganismi patogeni presenti nei cibi e sia una parte della microflora saprofitica, quella che è in grado di causare alterazioni di vario tipo.
La ricotta è un latticino ottenuto dalla lavorazione del siero di latte che si libera dalla cagliata; il nome di questo gustoso alimento è significativo perché indica la ricottura del siero dopo la produzione del formaggio.
I prodotti in commercio sono generalmente sicuri e quindi, in linea di massima, non vi sono particolari problemi di sorta per quanto concerne il consumo da parte della donna in gravidanza, ma il consiglio è quello di acquistare prodotti provenienti da filiera controllata, sia per quanto attiene alla fase di produzione, sia per quanto riguarda quella di conservazione (da questi punti di vista, le ricotte industriali sono forse più affidabili delle ricotte artigianali).
Se non si ha la certezza della provenienza del prodotto, è consigliabile evitare il consumo.

La ricotta è un alimento dinamico, il cui contenuto nutrizionale può variare dalle 130 alle 240 kcal/100 g.
I possibili rischi
Quali sono i possibili rischi della ricotta in gravidanza nel caso in cui la produzione non sia stata fatta con latte pastorizzato oppure nel caso in cui vi siano state falle nella conservazione o nelle normali manovre di igiene?
I rischi sono quelli di contrarre un’infezione, in particolar modo la listeriosi o la toxoplasmosi; questo ovviamente vale per chiunque, non solo per le gestanti, ma il fatto è che nel caso di donne in gravidanza queste due patologie (che spesso si manifestano con i classici segni e sintomi delle tossinfezioni alimentari: nausea, vomito, diarrea ecc.) possono risultare molto pericolose soprattutto per il feto (si possono avere malformazioni , parto prematuro e addirittura aborto), ma non sono escluse complicazioni anche per la madre.
Ricotta in gravidanza – Consigli
La ricotta è un ottimo alimento; è infatti gustoso e poco calorico e, nel caso di prodotti igienicamente sicuri e prodotti a regola d’arte non ci sono particolari ragioni per cui la gestante debba rinunciarvi; peraltro è un alimento che apporta un buon quantitativo di calcio.
Va comunque tenuto presente che la ricotta è un prodotto che deve essere consumato nel giro di breve tempo e che va conservato adeguatamente, non solo perché, essendo un alimento fresco, è più sottoposto, rispetto ad altri prodotti caseari, all’attacco di microrganismi patogeni, ma anche perché ha purtroppo la tendenza a inacidire in tempi piuttosto brevi perdendo le sue ottime caratteristiche organolettiche.
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