Le perdite gialle in gravidanza sono un segnale che non deve essere trascurato perché indica la possibile presenza di una patologia sottostante.
Va precisato che le perdite acquose in gravidanza sono un fenomeno che nella gran parte dei casi non ha connotazione patologiche, in particolar modo se le perdite sono trasparenti o (lievemente biancastre), non eccessivamente abbondanti e soprattutto non maleodoranti (per approfondimenti si consulti l’articolo Perdite acquose in gravidanza) e non associate ad altre manifestazioni cliniche. Se però la colorazione delle perdite tende al giallastro o ad altre colorazioni più scure e si rilevano altri sintomi e segni (cattivo odore delle secrezioni vaginali, dolori addominali o a livello delle parti intime, bruciore, prurito ecc.) è opportuno consultare il proprio medico curante o il ginecologo di fiducia.
Perdite gialle in gravidanza – Cause
Sono diverse le possibili cause di perdite gialle in gravidanza; analizziamo brevemente le più importanti.
Perdite vaginali dal colore giallo-grigiastro possono essere il segno della presenza di infezione da clamidia; le donne sono più frequentemente interessate da questa patologia; il problema, però, interessa più comunemente le donne non gravide; inizialmente la patologia è asintomatica; in seguito, oltre alle perdite gialle insorgono anche bruciore e dolore durante la minzione; si ha inoltre un aumento del numero di minzioni giornaliere. La trasmissione avviene per via sessuale (è per questo motivo che le donne in stato interessante sono meno colpite della patologia; per quanto, in linea generale, i rapporti sessuali non siano controindicati in gravidanza, mediamente si registra una loro diminuzione, in particolar modo con l’avanzare della gestazione). Il trattamento è antibiotico e deve essere intrapreso anche dal partner.
Perdite schiumose e maleodoranti dalla colorazione giallo-verdastra sono una delle manifestazioni che si riscontrano in caso di infezione da Trichomonas vaginalis (un protozoo); talvolta, oltre alle perdite gialle, si riscontrano bruciore intimo e dolore. In genere la terapia si avvale di nitroimidazoli, agenti antimicrobici attivi su batteri anaerobi, protozoi e amebe.
Perdite gialle di consistenza cremosa possono essere il segno di gonorrea, un‘infezione causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae. La cura è antibiotica (tetracicline, eritromicina, penicilline). È necessaria l’astensione dai rapporti sessuali fino a completa guarigione.
Più banalmente, le perdite gialle in gravidanza possono essere legate a lievi perdite di urina; man mano che la gravidanza procede, infatti, si ha un aumento della pressione dell’utero sulla vescica; ciò determina una temporanea e lieve incontinenza urinaria. Piccole perdite possono verificarsi soprattutto quando si effettuano determinati sforzi o quando si starnutisce. Anche una risata fragorosa può causare una lieve perdita urinaria.
Le perdite gialle in gravidanza potrebbero anche essere dovute a una perdita di liquido amniotico; ciò si verifica più facilmente nella fase finale della gravidanza (il terzo trimestre); il liquido amniotico ha una colorazione giallo-pallido; è inodore o, al più, leggermente profumato.

Le perdite gialle in gravidanza sono un segnale che non deve essere trascurato perché indica la possibile presenza di una patologia sottostante
Quando preoccuparsi?
Perdite gialle in gravidanza: quando preoccuparsi? In linea generale, se le perdite gialle in gravidanza sono maleodoranti e sono presenti anche altri sintomi e segni (colorazione piuttosto scura, bruciore, prurito, dolore) è necessario sottoporsi a una visita ginecologica; lo specialista potrà poi richiedere accertamenti di vario tipo (esami di laboratorio o strumentali) per decidere quale terapia sia più opportuno nel caso in questione.
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