Il riscontro di fibrinogeno alto in gravidanza è un’evenienza relativamente comune; peraltro è corretto precisare che un rialzo dei livelli di fibrinogeno in circolo, entro determinati limiti, è da considerarsi fisiologico, ovvero non ha connotazioni patologiche.
Il fibrinogeno è una proteina prodotta dal fegato nel circolo sanguigno in caso di necessità; insieme ad altre sostanze, i cosiddetti fattori della coagulazione, ha un ruolo di primo piano nel processo di coagulazione del sangue.
Nel corso di una gravidanza, i livelli di fibrinogeno tendono ad aumentare in modo graduale fino ad arrivare a valori che, in un uomo, oppure in una donna che non sta affrontando una gravidanza, sarebbero eccessivi. Nella donna incinta, invece, l’incremento dei livelli di fibrinogeno è funzionale alla creazione di uno stato protettivo dalle emorragie associate al parto; è per questo motivo che un incremento dei valori – entro determinati limiti – non viene considerato un evento patologico, ma fisiologico.
Quando si può parlare di fibrinogeno alto in gravidanza?
I valori normali di fibrinogeno oscillano fra 200 e 450 mg/dl; nel caso di donne incinta, però, si prendono in considerazione altri intervalli di normalità; nel corso della gravidanza, infatti, in particolar modo nel periodo compreso tra la 28esima e la 40esima settimana, sono considerati fisiologici livelli compresi fra 450 e 600-700 mg/dl. Queste elevate quantità di questo fattore della coagulazione hanno la funzione di ridurre le emorragie legate al parto, sia nel caso di parto naturale, sia nel caso di parto cesareo.
Quindi, fatte queste considerazioni, è più corretto parlare di fibrinogeno alto in gravidanza qualora i valori superino la soglia dei 700 mg/dl.
Nel caso in cui i valori di fibrinogeno diventino eccessivamente alti nel corso della gravidanza (>700 mg/dl) aumentano i rischi di andare incontro ad aborto spontaneo o a distacco della placenta e dovranno essere adottate opportune contromisure. Il monitoraggio dei livelli di fibrinogeno nelle donne in gravidanza è quindi di notevole importanza per la prevenzione delle suddette problematiche; se, infatti, i livelli di tale fattore dovessero superare il limite massimo, sarà necessario approfondire la situazione; elevati (o eccessivi) valori di fibrinogeno potrebbero avere anche altre cause o concause, per esempio danni tissutali, ustioni di una certa entità, malattie renali, presenza di un linfoma, processi infiammatori ecc.
Come si misura
La rilevazione dei livelli di fibrinogeno richiede un prelievo di sangue dalla vena di un braccio. Non è necessaria alcuna preparazione particolare; di norma si raccomanda il digiuno (almeno 8-12 ore prima del test).
Fibrinogeno alto in gravidanza – Sintomi
Valori eccessivamente alti di fibrinogeno durante la gravidanza non danno luogo a manifestazioni di rilievo; l’unico modo per verificare un rialzo eccessivo dei valori ematici della proteina è eseguire periodici controlli del sangue, cosa che comunque è prevista nel caso di donne in stato interessante; sono infatti diversi i parametri che sono monitorati nelle donne in gravidanza, allo scopo di prevenire eventuali problemi per la gestante e per il feto.

Gli esami in gravidanza sono uno strumento indispensabile per monitorare al meglio una gestazione. Molti di essi devono essere effettuati anche nel caso di gravidanze che decorrono senza alcuna complicazione apparente.
Rimedi
Non esistono rimedi farmacologici che permettano di riportare i valori di fibrinogeno entro un determinato range; se il medico accerta che i valori sono eccessivi e che la gravidanza non è la causa principale dell’innalzamento dei valori dovrà stabilire un adeguato protocollo di cura per trattare la condizione patologica sottostante.
Se non vi sono condizioni patologiche alla base di valori eccessivi di fibrinogeno, i consigli che vengono dati sono generalmente quelli tenere sotto controllo il peso, fare una regolare attività fisica (se non vi sono controindicazioni in tal senso), evitare il fumo di sigaretta, adottare una dieta equilibrata.
Fibrinogeno basso in gravidanza
Nel caso in cui i valori di fibrinogeno fossero invece troppo bassi, evenienza poco frequente, ma possibile, aumenta il rischio di complicanze emorragiche durante il parto, soprattutto nel caso di parto cesareo.
Alla base di questa condizione possono esserci patologie a carattere ereditario (afibrinogemia e ipofibrinogemia), malattie epatiche, malnutrizione grave, CID.
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