Il consumo di crostacei in gravidanza è un argomento abbastanza controverso. I dubbi sono gli stessi che le donne incinte hanno riguardo a diversi alimenti come, per esempio, i salumi; i rischi temuti sono quelli di contrarre malattie che possono risultare molto pericolose durante il periodo della gravidanza, sia per la madre che per il feto. Scopo di questo articolo è quindi quello di chiarire i dubbi sul consumo di questi alimenti durante il periodo della gestazione.
Crostacei – Quali sono
Esistono circa 30.000 specie di crostacei; chi fosse interessato ad approfondire il tema dal punto di vista zoologico può consultare questa scheda Crostacei; di seguito invece elenchiamo i principali crostacei che possiamo trovare sulle nostre tavole nella tipica cucina mediterranea:
- gamberi e gamberoni (di mare, di fiume) tra i quali il gambero imperiale o mazzancolla
- aragosta
- astice
- gamberetto
- granchio (di diversi tipi, come il granchio di fondo ligure o il granchio blu)
- granseola o granchio senza chele
- scampo
- canocchia o cicala di mare
Dal punto di vista culinario sono due i principali problemi relativi a queste tipologie di alimenti; la prima è relativa al prezzo dei prodotti che è, in genere, piuttosto elevato; la seconda è relativa al fatto che essi possono provocare in diverse persone fenomeni allergici (come, per esempi, sfoghi cutanei, brividi, prurito, febbre) in genere non troppo gravi, ma sicuramente molto fastidiosi.
Per quanto concerne poi il consumo di crostacei in gravidanza si devono fare ulteriori considerazioni.
Crostacei in gravidanza – Si possono mangiare?
In linea puramente teorica, il consumo di crostacei in gravidanza non è vietato a patto che sussistano contemporaneamente le seguenti condizioni:
- i crostacei sono stati correttamente conservati (meglio ancora se sono freschi) e
- sono stati cotti molto bene.
Fin qui la teoria, in pratica, però, è molto difficile assicurarsi delle due condizioni, specialmente se non si sa dove i crostacei siano stati pescati, quando, come sono stati conservati e, soprattutto cotti. La cottura è fondamentale perché impedisce la possibilità di trasmissione di patologie molto pericolose in gravidanza, come la toxoplasmosi, la salmonellosi, la listeria e l’epatite A. Un altro possibile problema è la gastroenterite.
Pertanto, il consumo di crostacei in gravidanza deve essere attentamente valutato considerando anche che alcuni possono scatenare allergie, particolarmente problematiche in gravidanza.
Ricapitolando, se la gestante non ha mai sofferto di allergie ai crostacei in precedenza, se è perfettamente sicura della provenienza e della corretta conservazione del prodotto e se la cottura è adeguata, non vi sono impedimenti al consumo di tali alimenti. Se, al contrario, si hanno dei dubbi su uno dei punti sopraindicati, è consigliabile astenersi dal loro consumo.
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