Nella donna, durante il periodo della pubertà, si sviluppano le mammelle (comunemente indicate, spesso anche in ambito medico, con il termine seno), due rilievi localizzati nella parte anteriore del torace costituiti essenzialmente da tessuto adiposo all’interno del quale si trovano le ghiandole mammarie, sostenute da tessuto connettivale fibroso; le ghiandole mammarie sono ghiandole esocrine (riversano cioè il loro secreto all’esterno del corpo o comunque in cavità comunicanti con l’esterno) caratteristiche di tutti i mammiferi.
Le caratteristiche anatomiche delle mammelle (forma, dimensioni e simmetria) possono variare molto da donna a donna; le diversità dipendono in gran parte dal quantitativo di adipe e dalla sua distribuzione. Esternamente le mammelle si presentano come rilievi di forma emisferica le cui dimensioni variano in base alla quantità di tessuto adiposo presente; sono appoggiate sopra i muscoli grandi pettorali. La cute della parte centrale della mammella presenta una zona, di circa 3-5 cm, di forma circolare, altamente pigmentata e ricca di ghiandole sebacee, denominata areola; al centro di quest’ultima si trova una formazione anatomica denominata capezzolo, struttura particolarmente innervata nella quale sboccano i dotti galattofori che si dilatano nei cosiddetti seni galattofori (del diametro di circa 2-3 mm, rappresentano i serbatoi di riserva per il latte). La cute dell’areola e del capezzolo (il cui colore varia da soggetto a soggetto e può modificarsi anche in situazioni particolari come, per esempio, la gravidanza) è provvista di cellule muscolari lisce che, contraendosi, permettono sia la spremitura dei seni galattofori sia l’erezione del capezzolo così che il lattante sia agevolato nella suzione del latte.

Ogni anno in Italia sono diagnosticati 50.000 nuovi casi di tumore al seno.
La secrezione del latte dalle mammelle inizia soltanto dopo la gravidanza e si mantiene fino al momento in cui il lattante è attaccato al seno. La secrezione lattea può essere mantenuta per mesi o anche per anni se l’allattamento al seno persiste in maniera continuativa (vedasi il fenomeno delle cosiddette balie). Va precisato che le possibilità di allattare non sono dipendenti dalla grandezza del seno perché le dimensioni sono indipendenti dalla sua funzionalità.
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