Il test VDRL è uno degli esami sierologici utilizzati per la diagnosi di sifilide, malattia infettiva di notevole gravità a prevalente trasmissione sessuale provocata da un batterio, il Treponema pallidum; VDRL sta per Venereal Disease Research Laboratory ovvero prova di laboratorio per la ricerca della malattia venerea; i test treponemici, invece, rilevano gli anticorpi specifici diretti contro gli antigeni del batterio in questione. Un altro test non treponemico è l’RPR (Rapid Plasma Reagin); sono invece test treponemici l’FTA-ABS (Fluorescent Treponemal Antibody Absorbed) e il TP-PA (Treponema pallidum Particle Agglutination).
I test non specifici per il Treponema sono diffusamente utilizzati in quanto sono sia poco costosi sia facilmente eseguibili, purtroppo non sono esenti da falsi positivi e in caso di positività è necessario ricorrere ai test Treponema-specifici per confermare la presenza della malattia.
La falsa positività ai test non treponemici è osservata in alcuni casi in quei soggetti affetti da malattie infettive quali la tubercolosi, la malaria, la lebbra ecc.), ma anche in soggetti affetti da malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico o l’artrite reumatoide oppure in donne in gravidanza o in soggetti tossicodipendenti. Il test VDRL è quindi poco specifico, ma è caratterizzato da una buona sensibilità (per la distinzione fra sensibilità e specificità si consulti la scheda specifica).
VDRL e TPHA
Molto spesso, per la diagnosi di sifilide si ricorre alla combinazione del test VDRL e del test TPHA (Treponema Pallidum Haemagglutination Assay).
Il test VDRL tende a positivizzarsi fra l’ottavo e il quindicesimo giorno dalla comparsa del sifiloma, un nodulo duro e indolore situato sulla cute o sulle mucose, in corrispondenza della zona di ingresso del Treponema. Dopo la terapia, il test VDRL tende a negativizzarsi e, di conseguenza, risulta anche di notevole utilità nella valutazione dell’efficacia della terapia intrapresa.
Il test TPHA, invece, si positivizza dopo che sono trascorsi circa 35-70 giorni dal contagio e ha la tendenza a rimanere positivo vita natural durante, a prescindere dall’efficacia della cura intrapresa. Ciò lo rende meno utile del VDRL per quanto concerne il monitoraggio post-terapia.

Il test VDRL è un test non treponemico utilizzato di solito in combinazione con il test TPHA per la diagnosi di sifilide
Come si esegue l’esame
Per effettuare il test VDRL è necessario sottoporsi a un prelievo di sangue dalla vena di un braccio. Alcune strutture richiedono un digiuno di almeno 8 ore prima del prelievo.
Il valore normale per il test VDRL è la negatività. Si deve però precisare che, in sé e per sé, un risultato negativo indica semplicemente che, al momento in cui è stato effettuato il prelievo, non risultano evidenze dell’infezione. Se si ritiene che vi siano fondati motivi per sospettare un’infezione oppure se sono presenti determinati fattori di rischio, sarà il medico curante a stabilire quanto e quante volte ripetere gli esami.
Test VDRL negativo o positivo – Combinazione con il test TPHA
La combinazione dei risultati dei test TPHA e VDRL può fornire un quadro più preciso della situazione rispetto a quello che verrebbe prospettato con il solo esame TPHA. Di seguito le possibili interpretazioni.
Test VDRL positivo e TPHA negativo
In questo caso è probabile l’evenienza di un falso positivo. Se ci sono motivi che possono far ritenere probabile un contagio in data recente, è opportuno ripetere gli esami dopo due settimane; ciò darà tempo al TPHA di positivizzarsi se l’infezione è stata effettivamente contratta.
Test VDRL negativo e TPHA negativo
La negatività di entrambi i risultati fa propendere per l’esclusione della diagnosi di sifilide. Come nel primo caso, se si hanno fondati sospetti di un contagio particolarmente recente, è consigliabile ripetere gli esami dopo che sono trascorse alcune settimane; in alternativa può essere effettuato l’esame FTA-ABS (Fluorescent Treponemal Antibody Absorption).
Test VDRL negativo e TPHA positivo
Se ci troviamo di fronte a questa combinazione, l’ipotesi più probabile è ci si trovi di fronte a un caso di sifilide trattato precedentemente; i risultati potrebbero altresì indicare una fase latente della patologia. In questa situazione è sicuramente consigliabile ripetere dei test di conferma.
Test VDRL positivo e TPHA positivo
Se entrambi i test risultano positivi, è quasi del tutto certa la diagnosi di sifilide; tuttavia, se i livelli di VDRL sono inferiori a 4 e quelli di TPHA sono inferiori a 1280, non si può escludere di trovarci di fronte a un vecchio caso di sifilide già curata. È sicuramente opportuno effettuare altri accertamenti.
In gravidanza
I test VDRL e TPHA rientrano nel novero degli esami da effettuarsi in gravidanza; alcuni autori suggeriscono alla coppia di effettuarli anche nella fase pre-concezionale; in ogni caso, dovrebbero essere eseguiti entro la fine del primo trimestre.
Indice materie – Medicina – Esami – VDRL