I reticolociti sono globuli rossi (eritrociti) immaturi; vale la pena ricordare che il processo di formazione dei globuli rossi (l’eritropoiesi) passa attraverso una serie di elementi cellulari immaturi (la cosiddetta serie eritroblastica):
proeritroblasti –> eritroblasti basofili –> eritroblasti policromatici –> eritroblasti ortocromatici –> reticolociti –> globuli rossi.
I reticolociti vengono individuati al microscopio ottico grazie a una colorazione vitale con blu di cresile brillante o con blu di metilene e appaiono come un reticolo formato da filamenti di colore azzurro, da qui la loro denominazione. In condizioni normali, la presenza in circolo dei reticolociti è di 24/48 ore.
Conteggio dei reticolociti
Il conteggio reticolocitario, in termini percentuali o assoluti per unità di volume, rappresenta l’indice principale dell’entità di produzione dei globuli rossi; attraverso questo esame di laboratorio si può quindi effettuare una valutazione della funzionalità del midollo osseo e della sua capacità di produrre un numero adeguato di globuli rossi.
Generalmente la conta dei reticolociti viene associata ad altri test di laboratorio; principalmente a ematocrito ed emoglobina.
L’esame può essere di notevole utilità:
- nella valutazione della funzionalità del midollo osseo e della sua capacità di rispondere adeguatamente alla richiesta di globuli rossi da parte dell’organismo;
- nella distinzione fra le anemie causate da un’alterazione della funzionalità midollare e quelle determinate da emorragia o emolisi (anemia emolitica);
- nella ricerca delle cause di valori alterati di globuli rossi, emoglobina ed ematocrito (valori che vengono riportati nell’esame emocromocitometrico, noto più comunemente come emocromo);
- nel supportare la diagnosi di quelle malattie che hanno effetti sulla produzione eritrocitaria (anemie e patologie del midollo osseo);
- per monitorare l’andamento delle terapie di alcune patologie (anemia da carenza di ferro, anemia da carenza di vitamina B12 e folati, insufficienza renale ecc.);
- per valutare l’impatto di alcune terapie (chemioterapie) o interventi (trapianto di midollo osseo) sulla funzionalità del midollo osseo.
Come già accennato, il risultato del test può essere riportato come conteggio reticolocitario assoluto e/o percentuale. In quest’ultimo, il numero di reticolociti viene comparato con il valore totale di globuli rossi in base alla seguente formula:
reticolociti (%)=[numero dei reticolociti/numero dei globuli rossi totali]*100.
La valutazione delle malattie che influenzano la produzione degli eritrociti richiede l’effettuazione di altri test fra cui si ricordano:
- esami del metabolismo del ferro
- vitamina B12 e folati
- G6PD
- aptoglobina
- eritropoietina
Nel caso si riscontrino alterazioni negli esami di primo livello, è possibile che il medico richieda ulteriori approfondimenti, fra cui aspirato midollare e biopsia osteomidollare.

In condizioni normali, i reticolociti rappresentano, in termini percentuali, lo 0,5-2.5% del totale degli eritrociti in circolo nel sangue.
Reticolociti – Valori normali
In condizioni normali, i reticolociti rappresentano, in termini percentuali, lo 0,5-2.5% del totale degli eritrociti in circolo. In termini assoluti, invece, l’intervallo di riferimento corrisponde a 25-75*109/L.
Reticolociti alti – Cause
Le cause di reticolocitosi (meno tecnicamente, reticolociti alti) sono diverse; fra queste si ricordano principalmente l’anemia perniciosa (una forma di anemia cronica da ridotta produzione di globuli rossi da deficit di vitamina B12 determinato da un meccanismo autoimmune; è una classica forma di anemia megaloblastica) e l’anemia da carenza di ferro (anemia sideropenica). Nei soggetti affetti da queste patologie, l’organismo cerca di compensare la carenza di globuli rossi con un incremento della produzione eritrocitaria; ciò determina un aumento del rilascio di reticolociti da parte del midollo osseo.
Alti livelli di reticolociti, in presenza di bassi livelli di emoglobina, ematocrito e globuli rossi, possono avere fra le loro cause le seguenti condizioni:
- emorragie (acuta o cronica; in questo caso si ha un innalzamento dei livelli dei reticolociti perché l’organismo cerca di compensare il deficit eritrocitario)
- anemia emolitica (patologia caratterizzata da un’eccessiva emolisi, ovvero distruzione dei globuli rossi; anche in questo caso l’organismo tenta di compensare il deficit di globuli rossi con un aumento del numero di reticolociti circolanti).
Nel caso di alti livelli di globuli rossi e reticolociti alti, è possibile che la produzione eritrocitaria sia eccessiva; si tratta di un fenomeno che può verificarsi a causa della presenza di policitemia vera oppure di un tumore secernente eccessive quantità di EPO.
I reticoliciti alti sono un reperto di riscontro comune in gravidanza; si tratta di un fenomeno da considerarsi del tutto fisiologico; lo stesso si osserva anche nei neonati; la situazione si normalizza nel giro di pochi giorni.
Si osserva un aumento dei reticolociti in circolo anche nel caso di persone che si recano in località che si trovano a un’altitudine maggiore rispetto a quelle in esse cui vivono normalmente.
Una conta reticolocitaria più elevata si riscontra talvolta anche in coloro che fumano.
Reticolociti Bassi – Cause
Fra le varie cause di reticolociti bassi (reticolocitopenia) si ricordano:
- alcolismo
- anemia aplastica
- carenza di acido folico
- carenza di ferro
- carenza di vitamina B12
- cirrosi epatica
- insufficienza midollare (da varie cause)
- malattie endocrine
- patologie renali (con riduzione dei livelli di EPO)
- terapie con radiazioni ionizzanti.
Come si effettua l’esame
L’esame viene effettuato previo prelievo di sangue da una vena del braccio; è possibile effettuare la conta sullo stesso campione di sangue che viene impiegato per l’emocromo. Teoricamente l’esame può essere effettuato al microscopio, ma ormai, tranne casi particolari, si sfruttano metodi automatizzati.
Se l’unico esame richiesto fosse la conta dei reticolociti non sarebbe necessario il classico digiuno, ma nel caso in cui insieme a esso fossero richiesti esami che richiedono, per una corretta valutazione, un certo periodo di astinenza dal cibo (il caso classico è rappresentato dal test della glicemia), sarà necessario evitare di consumare cibi o bevande per almeno 8 ore.

In condizioni normali, i reticolociti rappresentano, in termini percentuali, lo 0,5-2.5% del totale degli eritrociti in circolo nel sangue.
Interpretazione dei risultati
Un numero di reticolociti normale, in presenza di livelli di emoglobina nella norma, indica che l’attività del midollo osseo è normale.
Se i reticolociti sono alti e i livelli di emoglobina rientrano nel range di normalità, significa che si è avuta una perdita di globuli rossi o un’emolisi, ma che il midollo ha effettuato una compensazione aumentando la produzione cellulare.
Se i livelli di reticolociti sono normali, ma l’emoglobina è bassa, vuol dire che il midollo non ha reagito in modo adeguato allo stato di anemia.
Se il midollo osseo funziona normalmente e le riserve di ferro e delle altre sostanze necessarie sono adeguate, il grado di reticolocitosi è proporzionale a quello di perdita ematica o di emolisi.
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