La presenza di proteine nelle urine è un evento di frequente riscontro che desta spesso una certa preoccupazione, ma si deve subito precisare che una proteinuria transitoria si presenta in circa il 4-7% della popolazione generale su un singolo esame e si risolve negli esami successivi nella quasi totalità dei casi.
Si deve partire dal presupposto che, di norma, le urine non dovrebbero contenere proteine dal momento che quelle che sono presenti nel sangue non hanno dimensioni tali da poter superare il filtro renale; in realtà, si considera normale anche un’eventuale presenza minima (<150 mg/m²/24 ore) di proteine nelle urine nel caso in cui si esegua un esame delle 24 ore; entro questi limiti, quindi, la situazione è da considerarsi fisiologica.
Va anche precisato che talvolta la presenza di proteine nelle urine oltre il range di normalità non ha connotazioni patologiche; si tratta infatti di aumenti transitori legati a particolari eventi; per esempio, un’attività fisica molto intensa oppure una febbre o, ancora, una situazione stressante; si parla, appunto di proteinuria transitoria, una condizione che non deve destare alcuna preoccupazione.
Le cose cambiano quando la presenza di proteine nelle urine risulta persistente; in questo caso la situazione è effettivamente degna di attenzione perché la proteinuria persistente è spesso indicativa di un problema renale o di altre condizioni patologiche di una certa importanza.
Proteine nelle urine – Valori normali
I valori normali sono i seguenti
- campione di urine estemporaneo: 0 e 20 mg/dL;
- raccolta di urine delle 24 ore: <150 mg/m²/24 ore.
Come sempre, ricordiamo che i valori normali possono differire leggermente fra un laboratorio e l’altro; è quindi sempre necessario fare riferimento alle indicazioni che vengono riportate sul referto consegnato dalla struttura sanitaria presso la quale si è effettuato l’esame.
Proteine nelle urine – Perché si effettua il dosaggio
Come già ribadito, in condizioni normali non si dovrebbero rilevare quantità significative di proteine nelle urine; particolari situazioni e diverse condizioni patologiche fanno però sì che le proteine sfuggano al filtraggio effettuato dai reni e vengano quindi escrete con la minzione; se tale situazione è sporadica e livelli di proteinuria sono molto bassi è possibile che alla base non vi siano condizioni preoccupanti (può darsi che l’esame delle urine sia stato effettuato dopo un’attività fisica molto intensa oppure quando il soggetto era ammalato o in un periodo di stress particolarmente intenso); se invece la situazione è persistente è possibile che alla base vi sia un danno renale.
In linea generale, quindi, il riscontro di proteine nelle urine merita sempre un approfondimento; vale infatti la pena ricordare che la proteinuria è un indicatore precoce di danno renale e si manifesta quando la situazione non è ancora del tutto compromessa e si è quindi sempre in tempo a correre ai ripari prima che il quadro clinico evolva in insufficienza renale.

Gli esami di laboratorio sono fondamentali per verificare molte condizioni patologiche che alterano i parametri chimico-fisici delle urine.
Le proteine urinarie (o proteinuria) sono un parametro che viene valutato nell’esame standard delle urine, test che viene spesso prescritto dai medici di base durante i normali controlli di routine per valutare le condizioni generali dei propri pazienti; ovviamente, l’esame specifico per la valutazione delle concentrazioni di proteine nelle urine può essere richiesto come follow up di un primo esame che sia risultato positivo.
L’esame è utile quindi per rilevare se si ha un’eccessiva eliminazione di proteine nelle urine, per valutare e monitorare la funzionalità dei reni e per diagnosticare la presenza un danno renale.
Nei soggetti già in cura per una malattia renale la proteinuria ha valore predittivo relativamente all’evoluzione del quadro clinico verso l’insufficienza renale.
Proteine nelle urine alte – Cause
Prima di elencare le varie cause che possono determinare la presenza di proteine nelle urine è opportuna una breve premessa.
Iniziamo col dire che nel sangue dell’essere umano sono presenti proteine in quantità importanti; queste sostanze, infatti, svolgono importantissime funzioni (regolatrici, immunitarie, di trasporto ecc.); in un soggetto sano il sangue viene purificato a livello renale da tutte le sostanze di rifiuto o presenti in quantità eccessiva; si tratta di una sorta di lavoro di filtraggio di importanza fondamentale; ricorrendo a una metafora possiamo dire che tali sostanze attraversano le maglie di un setaccio e poi vengono riassorbite o, a seconda di determinate esigenze fisiologiche, espulse tramite le urine. Fra tutte queste sostanze, di norma, non vi sono le proteine che, fatta eccezione per quelle di dimensioni piccolissime, non riescono a passare le finissime maglie del setaccio. Risulteranno quindi pressoché assenti nel filtrato e nelle urine. Continuando con la nostra metafora, se le maglie del setaccio si allargano (a causa di condizioni patologiche più o meno importanti o di particolari situazioni), anche le proteine finiranno per passare, in quantità più o meno rilevanti, e conseguentemente le quantità di proteine nelle urine saranno maggiori.
In riferimento a un campione urinario raccolto nel corso di 24 ore (esame urinario delle 24 ore) si possono avere queste situazioni:
- proteinuria lieve (150-500 mg/m²/24 ore)
- proteinuria moderata (500-1.000 mg/m²/24 ore)
- proteinuria grave (1.000-3.000 mg/m²/24 ore).
Valori superiori a 3.000 mg/m²/24 ore indicano la possibile presenza di sindrome nefrosica, una grave condizioni patologica caratterizzata da proteinuria grave (>3.000 mg/m²/24 ore), ipoalbuminemia, edema generalizzato e suscettibilità alle infezioni.
Le cause di proteine nelle urine alte sono numerose; di seguito un elenco di quelle più comuni o comunque significative:
- amiloidosi
- anemia falciforme
- artrite reumatoide
- avvelenamento da metalli pesanti
- diabete mellito
- farmaci nefrotossici
- febbre (proteinuria benigna)
- glomerulonefrite
- infezioni delle vie urinarie
- infezioni renali
- insufficienza renale
- ipertensione arteriosa (pressione alta)
- leucemia
- lupus eritematoso sistemico
- malaria
- mieloma multiplo
- nefropatie
- pericardite
- porpora allergica
- rene policistico
- sarcoidosi
- scompenso cardiaco
- sforzi fisici intensi (proteinuria benigna)
- sindrome di Goodpasture (una malattia autoimmune polmonare-renale)
- stress emotivi intensi (proteinuria benigna)
- tumore alla vescica.
Proteine nelle urine in gravidanza – La gravidanza è una condizione nella quale il riscontro di proteine nelle urine è piuttosto frequente; va precisato che una lieve proteinuria ha spesso connotazioni fisiologiche nelle donne in stato interessante; concentrazioni maggiormente significative di proteine nelle urine tuttavia potrebbero essere indicative di pre-eclampsia o di un’infezione del tratto urinario. È quindi sempre opportuno tenere sotto controllo la situazione. Del resto, gli esami delle urine e vari altri controlli sono effettuati periodicamente nelle donne in stato interessante e quindi, in presenza di valori anomali, si ha la possibilità di intervenire per tempo.
Proteinuria ortostatica – Si parla di proteinuria ortostatica quando l’escrezione delle proteine nelle urine di un soggetto aumenta se questi è in posizione eretta, ma risulta normale nel caso sia disteso. Le cause di questa forma di proteinuria non sono note; alcuni autori ipotizzano che tale condizione sia un’anomala risposta dell’organismo ai cambi di posizione oppure che sia dovuta a una leggera anormalità dei glomeruli renali. È una condizione che si riscontra più frequentemente nei soggetti in età adolescenziale ed è da considerarsi particolarmente insolita in coloro che hanno superato i trenta anni di età.
Proteine nelle urine e stick urinario
Le concentrazioni di proteine nelle urine sono uno dei parametri che vengono misurati anche dai cosiddetti stick urine (strisce reattive per le urine); nel caso di positività al test è opportuno ripetere la prova dopo alcuni giorni; si devono infatti escludere rialzi occasionali (proteinuria benigna) dovuti a febbre, a uno stress emotivo molto intenso o uno sforzo fisico particolarmente elevato, per esempio un allenamento per una gara di fondo). Ribadiamo ancora una volta, infatti, che la proteinuria patologica è una condizione persistente; l’albumina, per esempio, viene riscontrata sia nelle urine notturne che in quelle diurne, mentre, in caso di proteinuria benigna, l’albumina è assente nelle urine notturne; è quindi opportuno monitorare queste per evitare risultati falsamente positivi. La positività, inoltre, può essere determinata anche a causa dell’assunzione di elevate quantità di citrati o di bicarbonato o per l’utilizzo di determinati prodotti per l’igiene intima.
Da qualche tempo, in sostituzione del classico test della raccolta delle urine nelle 24 ore si utilizza il RAC (Rapporto Albumina/Creatina o ACR, dall’inglese Albumin to Creatinine Ratio); è una variante che esprime la concentrazione di albumina in rapporto a quella della creatinina in un campione delle prime urine del mattino. In base a questo esame, sono consigliabili approfondimenti nel caso in cui si registrino 30 mg di albumina per ogni g di creatinina).
Sintomi e terapia
La presenza di proteine nelle urine può essere associata alla presenza di sintomi e segni correlati alla patologia di base; quando la proteinuria è lieve è possibile che non si riscontrino particolari manifestazioni; se presenti sono possibili, per esempio, le seguenti:
- schiuma nelle urine
- edema e gonfiori
- ritenzione idrica.
La terapia è rivolta a eliminare o perlomeno controllare le cause che hanno determinato proteinuria.
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