Quando si parla di prolattina alta si fa riferimento a elevate concentrazioni di prolattina nel sangue (iperprolattinemia); ricordiamo che la prolattina (spesso indicata con la sigla PRL) è un ormone, un polipeptide costituito da 199 aminoacidi; la prolattina viene prodotta dalle cellule lattotrope dell’ipofisi anteriore; le sue funzioni principali sono due:
- indurre la secrezione lattea dopo il parto
- inibire il ciclo ovarico nel periodo del puerperio.
Sono comunque molte altre le funzioni svolte da questo ormone che viene prodotto non solo dalle donne, ma anche dai soggetti di sesso maschile.
In condizioni normali i livelli di prolattina nel sangue sono molto bassi e sono tenuti sotto controllo dalla dopamina, un importante neurotrasmettitore che oltre all’inibizione del rilascio di prolattina da parte dell’ipofisi svolge altre numerose e fondamentali funzioni. In condizioni fisiologiche (cioè normali) è presente solo in piccole quantità nel sangue e la concentrazione è tenuta sotto controllo da un altro ormone, la dopamina, che esercita una funzione inibitoria sulla sua produzione.
Un rialzo importante dei livelli di prolattina è fisiologico nel corso della gravidanza perché serve a preparare l’organismo della donna alla produzione di latte; fisiologici sono anche gli elevati livelli di tale ormone nel corso del puerperio. Il riscontro di prolattina alta può però avere anche altre motivazioni che non sono fisiologiche bensì patologiche; l’iperprolattinemia può interessare sia le donne che non sono in stato interessante sia gli uomini.
Il riscontro di prolattina bassa (ipoprolattinemia) è invece una condizione abbastanza rara e si riscontra soprattutto in coloro in cui la funzionalità ipofisaria risulta ridotta.
Valori di riferimento
Per quanto riguarda i valori di riferimento della prolattina si possono dare le seguenti indicazioni:
- donna adulta – 2-29 ng/mL
Nella donna in gravidanza e in quella che ha partorito da poco i livelli di prolattina possono particolarmente alti, anche superiori a 200 ng/mL; nel caso in cui la donna non allatti; i valori inizieranno scendere significativamente nel giro di un paio di settimane e torneranno alla normalità nel giro di tre mesi circa.
Nell’uomo adulto i valori si aggirano sui 6-7 ng/mL.
Valori superiori ai 250 ng/mL correlano spesso alla presenza di un prolattinoma.
Nell’uomo i valori soglia sono leggermente inferiori (alcune fonti indicano 18 ng/ml, con una media pari a circa 6-7 ng/ml).
Un valore superiore ai 250 ng/ml è in genere associato alla presenza di un prolattinoma.
Si tenga comunque conto che i valori di riferimento possono variare fra un laboratorio e l’altro e quindi è necessario fare sempre e comunque riferimento ai valori riportati sul referto consegnato dalla struttura sanitaria presso la quale si è effettuato il prelievo.
Nel caso di prolattina alta spesso il medico chiede una ripetizione dell’esame dal momento che un aumento delle concentrazioni dell’ormone può essere dovuto a condizioni particolari e non patologiche (intensi sforzi fisici, stress psicofisici intensi ecc.).
Se il risultato dovesse essere confermato, il medico predisporrà gli accertamenti che ritiene più opportuni (altri esami di laboratorio e/o strumentali).
Prolattina alta – Cause
La prolattina alta, escludendo la gravidanza e il puerperio, può avere diverse cause fra cui si ricordano le seguenti:
- Acromegalia
- Carcinoma bronchiale
- Cirrosi epatica
- Esercizio fisico intenso
- Farmaci e prodotti erboristici (alfa-metil-Dopa, estrogeni, fenotiazine, ranitidina, reserpina, sulpiride, cimetidina, metoclopramide, fieno greco, semi di finocchio, trifoglio rosso ecc.)
- Insufficienza renale
- Insufficienza surrenalica
- Ipoglicemia
- Ipotiroidismo
- Lesioni del midollo spinale
- Morbo di Addison
- Prolattinoma
- Sarcoidosi
- Sindrome di Chiari-Frommel (amenorrea-galattorrea)
- Sindrome di Cushing
- Sindrome di Del Castillo (craniofaringioma)
- Stress
- Traumi toracici e cranici
- Tumore al testicolo
- Tumore della tiroide.
Merita un cenno il prolattinoma, una forma di adenoma ipofisario, un tumore benigno che interessa l’ipofisi, probabilmente la causa più comune di prolattina alta; se la massa tumorale è piccola, è possibile che il tumore resti asintomatico; nel caso, invece, di tumore di dimensioni medio-grandi, si possono avere manifestazioni cliniche legate sia alla maggiore produzione di prolattina sia all’effetto massa del tumore che comprime le strutture adiacenti.
In un buon numero di casi (circa un terzo secondo alcuni autori) non si riescono a individuare le cause di prolattina alta.

In condizioni normali i livelli di prolattina nel sangue sono molto bassi e sono tenuti sotto controllo dalla dopamina.
Prolattina alta – Sintomi
I sintomi dovuti a prolattina alta sono numerosi e di vario tipo; nelle donne i più comuni sono:
- riduzione dei livelli di progesterone dopo l’ovulazione con possibili successive irregolarità del ciclo mestruale
- amenorrea (assenza di mestruazioni)
- oligomenorrea (perdite mestruali poco abbondanti e ciclo mestruale più lungo del normale)
- galattorrea (secrezione di latte indipendentemente dall’aver partorito)
- secchezza vaginale.
Altri possibili sintomi sono il calo della libido, il turgore del seno, la dispareunia (dolore durante il rapporto sessuale).
Negli uomini il riscontro di iperprolattinemia è più raro, ma possibile; di seguito i sintomi che l’iperprolattinemia può causare:
- ginecomastia
- galattorrea
- disfunzione erettile
- riduzione della libido
- riduzione della muscolatura
- riduzione della quantità di peli.
Iperprolattinemia – Cura
Il riscontro di prolattina alta in donne non in stato interessante o che allattano o in soggetti di sesso maschile può indurre il medico a richiedere altri esami.
Una volta diagnosticata la causa che determina l’innalzamento dei valori di prolattina nel sangue si interverrà di conseguenza.
Se, per esempio, la causa di prolattina alta fosse dovuta alla presenza di un prolattinoma, in prima istanza si ricorre a una cura farmacologica (spesso con bromocriptina); il trattamento è lungo (almeno un paio di anni); se il tumore è regredito è possibile che il curante decida per l’interruzione del trattamento; durante il periodo di cura, comunque, saranno effettuati regolari controlli per verificare l’andamento della terapia.
Se il trattamento farmacologico non è tollerato dal paziente si prenderà in considerazione l’opzione chirurgica.
Se la causa di prolattina alta è l’assunzione di determinati farmaci, in prima istanza si verificherà se è possibile sostituirli con valide alternative; se ciò non è possibile, si assocerà un farmaco per stabilizzare la situazione (il principio attivo di prima scelta è la già citata bromocriptina).
Se la prolattina alta è dovuta a ipotiroidismo, il trattamento con levotiroxina è generalmente sufficiente a riportare la situazione alla normalità.
In caso di iperprolattinemia idiopatica (ovvero senza causa apparente) si può monitorare la situazione senza intervenire e verificare se i livelli di prolattina ritornano spontaneamente alla normalità; se così non fosse si opterà per la cura farmacologica.
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