Qual è il significato della presenza di nitriti nelle urine? In genere ciò è spia della presenza di un’infezione urinaria, anche se va precisato che piccolissime quantità di nitriti di origine alimentare (sono sali di azoto che sono utilizzati come conservanti in alcuni alimenti, in particolare negli insaccati) possono essere normalmente espulse non solo con le urine, ma anche con le lacrime e il sudore.
Il test dei nitriti nelle urine viene effettuato immergendo un’apposita striscetta reattiva in un campione di urina; nel caso in cui in esso siano presenti quantità significative di tali sostanze, si ha una variazione di colore sulla scala cromatica di riferimento.
Di norma, un aumento significativo dei livelli di nitriti nelle urine avviene nel caso in cui sia in corso un’infezione batterica a carico delle vie urinarie (reni, uretere, uretra o vescica); infatti, molti batteri (fra cui ricordiamo principalmente Escherichia coli, Pseudomonas, Stafilococchi e molti altri) hanno la capacità di convertire i nitrati urinari (con l’alimentazione si assume una certa quantità di nitrati e una parte di questi viene eliminata con le urine) in nitriti. Va peraltro precisato che un test negativo per i nitriti nelle urine non esclude il fatto che vi sia un’infezione urinaria in corso dal momento che non tutti i microrganismi patogeni possiedono la capacità di ridurre i nitrati in nitriti.
Il test dei nitriti nelle urine non è esente da falsi negativi che possono verificarsi se si stanno assumendo farmaci antibiotici, in caso di notevoli quantità di urine emesse nel corso della giornata (i microrganismi patogeni hanno bisogno alcune ore –almeno 3 o 4 – per trasformare i nitrati in nitriti e se le minzioni sono frequenti non si avrà abbastanza tempo per tale trasformazione) o in caso di assunzione di forti dosi di vitamina C.
Sono possibili anche falsi positivi (dovuti in genere a contaminazioni del campione durante la raccolta).
Per aumentare l’affidabilità dell’esame dei nitriti nelle urine, in genere gli si associa il test dell’esterasi leucocitaria, un esame di notevole utilità per distinguere una batteriuria asintomatica (presenza di batteri nelle urine in assenza di sintomi suggestivi di infezione urinaria) da un’infezione delle vie urinarie.
Se il test dei nitriti nelle urine e quello dell’esterasi leucocitaria sono positivi, con ogni probabilità siamo di fronte a un’infezione urinaria in corso; l’esame al microscopio potrà anche rilevare nelle urine la presenza globuli bianchi (leucociti urinari) in quantità più o meno significative (in condizioni normali, il sedimento urinario è piuttosto scarso ed è costituito da piccolissime quantità di cellule di sfaldamento, sali ecc., mentre nel caso sia in corso un processo infettivo, si hanno modifiche qualitative e quantitative).
Una volta dimostrata la presenza di infezione a carico delle vie urinarie l’iter prevede l’effettuazione di un’urinocoltura (un esame microbiologico che ha lo scopo di individuare l’eventuale presenza di microrganismi patogeni nelle urine) con antibiogramma (un esame che ha due scopi principali: scegliere la terapia antibiotica più adatta al caso trattato e monitorare il livello di resistenza batterica).
Sintomi associati
Nel caso in cui la positività al test dei nitriti nelle urine sia dovuta alla presenza di un’infezione urinaria, si possono manifestare vari sintomi e segni, fra cui principalmente ricordiamo:
- sensazione di malessere generale
- pollachiuria (aumento del numero delle minzioni nel corso delle 24 ore)
- sensazione di mancato svuotamento della vescica
- dolori al basso ventre
- urine torbide e maleodoranti
- fastidio e/o dolore nella minzione
- dolore ai reni
- dispareunia (dolore duranti i rapporti sessuali)
- brividi
- febbre
- sudorazione fredda.
Nitriti nelle urine – Valori normali
Il valore normale di nitriti nelle urine è l’assenza. Va però precisato che, un eventuale riscontro di tali sostanze in piccolissime quantità (in genere si parla di tracce) può essere dovuto non alla presenza di un’infezione delle vie urinarie, ma all’alimentazione; ricordiamo infatti che i nitriti sono fra gli additivi alimentari più utilizzati (conservanti per carni in scatola, prodotti a base di carne, insaccati, prosciutti, würstel ecc.).
Nitriti nelle urine alti – Cause
Alti valori di nitriti nelle urine sono dovuti di norma alla presenza di un’infezione batterica a carico delle vie urinarie; fra i microrganismi più frequentemente responsabili di queste patologie e capaci di ridurre i nitrati in nitriti si ricordano:
- Escherichia coli
- Pseudomonas
- Proteus spp.
- Enterococchi
- Stafilococchi
- ecc.
Come detto, l’aumento dei livelli dei nitriti urinari può essere dovuto a un regime alimentare particolarmente ricco di alimenti ricchi di nitrati e nitriti.
Nitriti nelle urine bassi – Cause
Il valore di normalità dei nitriti nelle urine è l’assenza, ma la presenza in tracce di questi sali di azoto può essere possibile, anche se non si è affetti da un’infezione urinaria; piccolissime quantità dipendono di solito dall’alimentazione.
Ricordiamo comunque che l’assenza di nitriti nelle urine non esclude la presenza di infezioni delle vie urinarie perché non tutti i batteri effettuano la trasformazione dei nitrati in nitriti.

Gli esami di laboratorio sono fondamentali per verificare molte condizioni patologiche che alterano i parametri chimico-fisici delle urine.
Esecuzione del test
Il dosaggio dei nitriti nelle urine è un esame facile da eseguire; è sufficiente testare un campione di urina raccolto in un contenitore sterile immergendo un’apposita striscia reattiva che varierà di colore a seconda delle quantità di nitriti presenti. È consigliabile utilizzare le urine del mattino in quanto sono presenti in vescica da alcune ore e gli eventuali batteri presenti hanno avuto la possibilità di effettuare la riduzione da nitrati a nitriti.
L’esame può essere comodamente effettuato anche in ambito domiciliare (vedasi a questo proposito l’articolo Strisce reattive per le urine).
Prima della raccolta del campione è raccomandata un’igiene intima accurata allo scopo di evitare contaminazioni; è consigliabile utilizzare il mitto intermedio in quanto la prima emissione può essere contaminata dai microrganismi presenti esternamente all’apparato urinario.
Le donne in età fertile dovrebbero possibilmente eseguire il test lontano dai giorni del flusso mestruale.
Se la presenza di nitriti nelle urine risulterà elevata è necessario confrontarsi con il proprio medico curante che deciderà o l’inizio di un eventuale trattamento oppure richiederà l’effettuazione di altri esami clinici.
Nitriti nelle urine in gravidanza
La presenza di nitriti nelle urine in gravidanza è un reperto che tende ad allarmare la gestante; si tratta comunque di un problema abbastanza frequente in quanto, nelle donne in stato interessante la possibilità di contrarre infezioni delle vie urinarie risulta aumentata (la gravidanza determina una temporanea perdita di tono della vescica, condizione che favorisce la proliferazione batterica e, conseguentemente, l’insorgenza di infezioni).
Lievi o no che siano, le infezioni delle vie urinarie in gravidanza non devono essere trascurate perché possono essere causa di complicazioni anche gravi. Saranno il medico curante o lo specialista ginecologo a decidere le modalità di intervento terapeutico più adeguate al caso in questione.
Nitriti nelle urine – Cosa fare
Cosa fare quando si riscontrano nitriti nelle urine? Una volta che i vari esami effettuati, fra cui esterasi leucocitaria, leucociti urinari e urinocoltura hanno dimostrato la presenza di un processo infettivo è necessario individuare la sede interessata in modo da trattare la patologia nel modo adeguato; la terapia antibiotica sarà decisa dal medico, aiutato dalla risposta dell’antibiogramma.
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