La metaemoglobina è una proteina; può essere essenzialmente descritta come una forma particolare di emoglobina; da quest’ultima la metaemoglobina si differenzia perché l’atomo del ferro, non è nel normale stato ferroso – o ridotto, (Fe2+) – bensì in quello ferrico (Fe3+). La metaemoglobina (più raramente, metemoglobina) non è in grado di legare a sé l’ossigeno e, conseguentemente, non ha alcun ruolo utile nel trasporto di quest’ultimo nell’organismo.
All’interno dei globuli rossi (o eritrociti), in condizioni normali, si verifica sempre una formazione di piccole quantità di metaemoglobina che però vengono eliminate tramite un particolare meccanismo enzimatico che prevede l’intervento di un enzima noto come metaemoglobina-reduttasi (altrimenti detto NADH citocromo-b5-reduttasi) e presente nei globuli rossi.
Tuttavia, in determinate condizioni si può verificare un incremento dei livelli di metaemoglobina nel sangue e ciò può essere causa di problemi di una certa importanza.
Metaemoglobina – Valori massimi
Affinché non si verifichino disturbi, la concentrazione massima di metaemoglobina nel sangue non deve superare la soglia dell’1,5% dell’emoglobina totale; se questa soglia viene superata, si parla di metaemoglobinemia patologica e si possono avere spiacevoli conseguenze per lo stato di salute generale.
Metaemoglobina alta (metaemoglobinemia patologica) – Cause
Le cause che portano a un incremento della concentrazione di metaemoglobina nei globuli rossi possono essere acquisite o ereditarie. Di seguito si illustrano le principali:
- carenza dell’enzima metaemoglobina-reduttasi
- deficit di G6PD
- carenza di piruvato chinasi
- emoglobinopatia da emoglobina M
- esposizione a determinati agenti ambientali (nei soggetti di età inferiore ai mesi)
- esposizione a nitriti e nitrati
- assunzione di determinati farmaci (chinoni, clorochina, dapsone, nitroglicerina, nitroprussiato sulfamidici ecc.)
- esposizione ad ammine aromatiche, a sali dell’acido cromico, a nitriti e nitrati, a clorobenzene, all’arsina ecc.
Metaemoglobina alta – Sintomi e segni
La metaemoglobinemia patologica si caratterizza in primi per un’intensa cianosi (condizione caratterizzata da un colorito bluastro di cute e mucose); possono non essere presenti altri sintomi o segni; se però i livelli di metaemoglobina sono particolarmente alti si possono avere manifestazioni quali cefalea, astenia e difficoltà respiratorie (dispnea). Nei casi più gravi si possono avere anche alterazioni del sistema nervoso centrale fino ad arrivare al coma.
Diagnosi
La diagnosi di metaemoglobinemia può non essere immediata dato che in alcuni casi la sintomatologia può essere piuttosto sfumata.
Se si sospetta la presenza del disturbo in questione è necessario ricorrere a esami particolari quali l’esame spettroscopico del liquido derivato dall’emolisi dei globuli rossi e l’elettroforesi dell’emoglobina plasmatica.
Per effettuare l’esame è necessario sottoporsi a un prelievo di sangue dalla vena di un braccio. Non è necessaria alcuna preparazione particolare.

Un incremento dei livelli di metaemoglobina nel sangue può essere causa di problemi di una certa importanza
Metaemoglobinemia – Come si cura
Se gli esami diagnostici confermano la presenza livelli patologici di metaemoglobina, si deve intervenire somministrando blu di metilene o vitamina C (acido ascorbico) per via endovenosa; sia il blu di metilene che la vitamina C sono sostanze che consentono di trasformare il ferro da ione ferrico a ione ferroso. Il trattamento a base di blu di metilene è più complesso di quello con acido ascorbico e il dosaggio deve essere attentamente valutato allo scopo di evitare pesanti effetti collaterali; in genere si somministrano dai 60 ai 70 mg di blu di metilene pro die.
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